Cornaredo e una partita ad alta tensione
Daniele De Rossi ha già conquistato i tifosi della Roma. Oddio, in realtà l’amore reciproco non è mai venuto meno. Riempire il vuoto lasciato da José Mourinho in panchina, tuttavia, era tutto fuorché scontato. Giovedì sera, grazie alla vittoria ai rigori contro il Feyenoord nei playoff di Europa League, «capitan futuro» ha regalato nuove, forti emozioni al pubblico giallorosso. E a fine gara non ha nascosto di sentirsi diviso, tra un passato travolgente e un presente carico di oneri e attese. «Mi vergogno un po’ ad andare sotto la sud, non vorrei esagerare. Cerco di essere moderato, ma loro non devono pensare io sia cambiato più di tanto». Riflessioni simili, all’alba della sua avventura da allenatore del Lugano, deve averle maturate pure Mattia Croci-Torti. Tecnico giovane e con una carriera da lanciare responsabilmente, e però - per tutti - il Crus. A bordo campo, durante le partite, il tecnico bianconero ha cercato di coltivare vieppiù l’arte della saggezza. «Perché non posso permettermi di essere poco lucido» ha affermato in diverse occasioni. Quando c’è stato da accendere e trascinare la piazza, tuttavia, il 41.enne momò non si è tirato indietro. E, non a caso, alcune sue esultanze al triplice fischio finale sono diventate materiale prezioso per fotografi e social media manager.
C’è la Coppa da lanciare
Tutto molto bello, già. Peccato che il Lugano in questo 2024 non abbia ancora offerto un successo al popolo di Cornaredo. Certo, al cospetto dello Young Boys - due settimane fa - era arrivato un pareggio inebriante. Lo 0-0 con il GC e soprattutto la sconfitta con lo Stade Losanna, al contrario, avevano tolto la poesia ai presenti. Ecco perché il match di domenica pomeriggio contro lo Zurigo merita un finale diverso. «Non vincere in casa, oltretutto, mi manca e mi pesa» ammette Croci-Torti: «Al di là di come reagisce il sottoscritto alle affermazioni a Cornaredo, trovo che sia sempre una questione di entusiasmo. Che si genera e può essere cavalcato dalla squadra. A maggior ragione in una settimana che, mercoledì, ci porterà a giocarci la semifinale di Coppa Svizzera contro il Basilea».
Battere lo Zurigo, insomma, servirebbe a gestire meglio la pressione in una partita da dentro o fuori. «Ma di tensione - avverte il Crus - ve ne sarà parecchia anche domenica a Cornaredo. In Ticino sono attesi 1.000-1.500 tifosi avversari. E dovremo essere bravi ad approfittare dell’adrenalina che si creerà allo stadio».
«Sarà una gara maschia»
Gli animi, sottolinea l’allenatore bianconero, non saranno accesi solo sulle tribune. «Mi aspetto una partita maschia, scandita da duelli e seconde palle su cui avventarsi. Per questa ragione è indispensabile farsi trovare pronti dal primo minuto. Lo Zurigo, dopo la partenza di Bo Henriksen, è se possibile una squadra ancora più tosta. Che ama aggredire chi ha di fronte. Più che a elementi dalle spiccate doti fisiche, mi affiderò quindi a chi ritengo più portato per gare di questo tipo. Servirà combattere dall’inizio e quell’incisività mancata in novembre, quando lo Zurigo si era imposto 3-0 a Cornaredo».
A proposito di formazione: sulla sinistra si rivedrà Milton Valenzuela - ammalato con il Servette -, mentre a mancare nel cuore del rettangolo verde sarà lo squalificato Anto Grgic. «Se le mie scelte terranno conto del match di Coppa? Il ragionamento, più che altro, abbraccia l’intera settimana e quindi tre partite» precisa il tecnico. «Il tutto, appunto, considerando che Grgic sarà assente pure a Basilea e il rientro di altri infortunati non è per nulla sicuro. E poi lo ripeto: l’incontro più importante, al fine di provocare euforia, è il primo». La classifica, in ogni caso, suggerisce l’importanza delle sfide con Zurigo e - domenica prossima - Lucerna. «Il nuovo formato della Super League conferisce un peso diverso a ogni turno. E a questo punto del campionato non si può più sbagliare. Di qui il dispiacere per non aver portato a casa almeno un punto da Ginevra».
«De Queiroz sarà migliore»
Oltre a un pizzico di rammarico per la sconfitta di misura contro il Servette, la settimana - a Cornaredo - si era aperta con la sospensione di Noah De Queiroz. «Ma non sono la persona giusta per valutare l’entità e la tempistica del provvedimento» rileva il Crus, commentando lo stop di sette giorni imposto al difensore della Under 21 bianconera. Quest’ultimo, lo ricordiamo, aveva preferito non dare seguito alla convocazione per il ritiro pre-campionato di Benidorm, sentendosi poco considerato proprio da Croci-Torti. «Ciascuno - si limita a osservare l’allenatore del Lugano - è chiamato ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni. E, per quanto spiacevole, sono sicuro che questo episodio aiuterà Noah - una persona corretta e che si è sempre allenata con dedizione in prima squadra - a diventare un calciatore migliore».