Calcio

Entusiasmo, aspettative, bilanci: se la finale di Coppa fagocita tutto

Il Lugano ha archiviato la Super League 2023-24 con un secondo posto da applausi - Al netto del sussulto per il caso Sabbatini, l’ambiente sembra tuttavia appeso alla finale di Berna - Il Servette si è aggiudicato l’ininfluente antipasto - Croci-Torti: «Ma al Wankdorf si parte da 50-50»
La rabbia di Mattia Croci-Torti, dopo l'1-0 subito sabato sera contro il Servette. © Keystone/Alessandro Crinari
Massimo Solari
26.05.2024 20:00

Un po’ surreale. Un po’ paradossale. L’ultimo turno della Super League 2023-24, in casa Lugano, è parso un controsenso. A Cornaredo, infatti, il secondo posto conclusivo - irraggiungibile e persino impensabile per oltre un ventennio - è passato quasi inosservato. E ciò indipendentemente dall’ininfluente sconfitta contro il Servette, nell’antipasto della finale di Coppa Svizzera. Già, la sfida in programma domenica al Wankdorf sembra aver fagocitato ogni cosa. Seguito, entusiasmo, aspettative, bilanci. In attesa di capire se pure il «caso Sabbatini», in settimana, tornerà per un attimo nell’ombra. Proprio il numero 14, sabato, si è invece preso la scena. Nel bene, con gli applausi finali del pubblico bianconero, omaggio commosso a 12 anni di attaccamento e dedizione. E nel male, considerato lo sciopero iniziale della curva, in disaccordo con la scelta della società di non prolungare al capitano il contratto da giocatore della prima squadra. L’incontro, suggerivamo, sarebbe tuttavia dovuto servire anche per sottolineare lo splendido percorso della squadra di Mattia Croci-Torti.

«L’idea di fallire? Non esiste»

Il Crus, nel dopo partita, ha cercato di non scomporsi. «Sono gesti che come allenatore vanno accettati, so bene per quale causa i tifosi hanno deciso di rimanere silenti. Onestamente, possiamo solo ringraziare i nostri sostenitori, perché sono convinto che a Berna ci spingeranno, come hanno fatto anche dal quindicesimo in poi. La situazione di Sabbatini è delicata, sono però certo che nei prossimi sette giorni tutti vorranno pensare ad altro». Ecco, appunto. L’ultimo atto di Coppa e la necessità di convogliare ogni energia al terzo appuntamento consecutivo con la gloria hanno preso il sopravvento. Per altro come richiesto venerdì dallo stesso club, a ben guardare contestato con rispetto. «La finale pesa tantissimo» ha ammesso l’allenatore ticinese. Per poi precisare: «Non soffriamo d’ansia o pressione; sappiamo che anche se perdessimo a Berna la stagione non potrebbe mai essere ritenuta fallimentare. In campionato abbiamo raggiunto l’obiettivo, mentre in Coppa sappiamo che a vincere è la squadra si presenta nel miglior modo all’ora della verità. In questi tre anni siamo sempre stati bravi a giungere fino a lì. Ma, ve lo assicuro, nella nostra testa l’idea di poter sbagliare la partita non esiste».

Il primo dei due incroci, sabato sera, è al contrario andato storto. Complice la strana atmosfera, la classifica già decisa e, bisogna riconoscerlo, le risposte insufficienti di diverse seconde linee. Solo Cimignani e in parte Aliseda hanno mostrato di poter giocare un ruolo da protagonista al Wankdorf. Gli altri, da Vladi a Marques, passando per Mahou e per certi versi pure Sabbatini, non hanno invece messo in particolare difficoltà il tecnico. Il resto sono dichiarazioni di circostanza.

La variabile Mai

Formazione titolare già decisa, dunque? Non esattamente. «Lukas Mai - ha ammesso Croci-Torti - potrebbe non giocare la finale e dunque nella mia testa ci sono tante variabili. Ho diverse idee ma vedremo in questi giorni cosa succede, sperando di poter recuperare almeno Doumbia, a sua volta fermo da tre gare». La coppia formata dai giovani Hajdari ed El Wafi, sabato sera, non è naufragata ma nemmeno ha suggerito totale affidabilità. In caso di rientro di Doumbia, e ritenuto inverosimile lo scenario con l’ivoriano al centro della difesa ed Espinoza a destra, non è da escludere un abbassamento di Grgic in retrovia. A questo punto con possibile promozione del citato Sabbatini.

«In una finale ogni allenatore deve essere bravo a cercare di sorprendere l’altro» ha rilevato sempre il Crus, osservando come le carte - in occasione del 2-0 maturato a Cornaredo - siano per contro state nascoste. Oddio, a differenza di René Weiler, l’allenatore bianconero si è affidato a un solo titolarissimo. «Ma dobbiamo restare umili e non sottovalutare il Servette, che è un avversario tosto, capace per esempio di sopperire a un’assenza di peso come quella di Crivelli in attacco» ha avvisato Croci-Torti. I granata, oltretutto, non hanno mai perso contro il Lugano in questa stagione. «Per battere i granata, infatti, dovremo disputare una partita incredibile; solo un’ottima gara non sarebbe sufficiente» ha chiarito il Crus.

Un avversario forte

Saipi e compagni si presenteranno al Wankdorf forti di una stagione clamorosa. Una stagione chiusa con un punto in più dei ginevrini. E se i favoriti, quindi, fossero i bianconeri? Croci-Torti ha completato la sua analisi circa pronostici e valori in campo. «L’anno scorso affrontavamo lo Young Boys e, logicamente, vestivamo i panni dell’outsider. A questo giro, essendo arrivati secondi in campionato, davanti al Servette, sembra quasi che la vittoria sia obbligata. Per certi versi è comprensibile, ma - ribadisco - la forza del Servette è sotto gli occhi di tutti. E credo che ai miei ragazzi, dopo il 2-0 subito e la sofferenza patita sul terreno da gioco, non debba essere nemmeno spiegato. Si partirà da 50-50. Ma nella mia testa so esattamente che cosa serve per farci trovare pronti».

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