Il contratto di Bottani e quello di Sabbatini
Se servirà architettare una strategia alternativa, in corso d’opera, lo dirà il campo. È però oggettivo che i bianconeri vestiranno i panni della squadra favorita, domani sera contro l’Yverdon. Ad andare in scena - a proposito di contromosse - sarà per l’appunto il «Lugano’s Plan B Match», etichetta scelta da club e Città per promuovere uno dei propri partner principali. Al netto della quinta vittoria consecutiva nel mirino, la sfida di Cornaredo potrebbe tuttavia celebrare un matrimonio più importante. Quello tra la società e uno dei suoi simboli: Mattia Bottani. Sì, perché qualora venisse schierato (poco importa se dal primo minuto) il «Pibe» vedrebbe scattare automaticamente la clausola di rinnovo inserita nel contratto. E così, per un’altra stagione, il 10 bianconero avrebbe modo di entusiasmare i tifosi.
«Al Botta non devo regalare niente»
Spetterà a Mattia Croci-Torti decidere se e quando rinnovare l’amore tra giocatore, piazza e maglia. «Ma una cosa è certa: non voglio sentire parlare di regalo» sottolinea l’allenatore a poche ore dalla sfida contro l’Yverdon. «Nei due anni e mezzo di mia gestione, Bottani si è meritato tutto con il lavoro e le prestazioni. Quando sta bene, il Botta continua a fare la differenza in Super League. Si tende a parlare troppo della sua condizione fisica, ma la verità è che vogliamo tenercelo stretto. Perché - numero di presenze o meno da raggiungere - è un elemento che di partite me ne ha fatte vincere tante». Soprattutto di recente.
«Per Sabbatini momento non semplice»
Nessun bianconero nella storia ha invece disputato tante partite quante Jonathan Sabbatini. Il capitano dei record, a differenza di Bottani, dovrà pazientare ancora per conoscere il suo futuro. In scadenza a fine campionato, il centrocampista uruguaiano sta trattando con la dirigenza. Anche lui punta con tutto se stesso a restare in campo per un altro anno. «E, considerato lo spessore dell’uomo, prima ancora del giocatore, spero che la questione venga risolta al più presto» sottolinea senza tanti giri di parole il Crus. «E questo nel rispetto di Jonathan. Parliamo di uno dei giocatori con il più alto minutaggio della rosa e dell’intera Super League. Insomma, la sua importanza non si discute. Per Sabbatini, però, il momento non dev’essere semplice. Credo infatti sia normale che il nodo contrattuale occupi i suoi pensieri».
Tutti a disposizione
Nei pensieri del tecnico momò, per contro, c’è l’Yverdon. «Una formazione che si è rinforzata parecchio durante il mercato invernale e alla quale, dunque, dovremo prestare molta attenzione. Di squadre materasso, in questo campionato, non ne esistono. Senza dimenticare che il Winterthur - alle nostre spalle - continua a sua volta a vincere». Pure il Lugano, dicevamo, è reduce da un filotto di risultati positivi. «Ma non sono soddisfatto del nostro rendimento a Cornaredo nel 2024» ammette Croci-Torti, alludendo al tonfo iniziale contro lo Stade Losanna e al pareggio con il GC. «Perciò vogliamo assolutamente abbracciare la sosta per le nazionali con un successo davanti al nostro pubblico» afferma l’allenatore. Le armi per riuscirci, è il minimo che si possa dire, non mancano al Crus. Aprite bene le orecchie: il gruppo bianconero è al completo. Zero indisponibili, esatto. «Anche se non credo che convocherò Doumbia, ultimo a essere rientrato» puntualizza il 41.enne momò. Tornerà invece a disposizione Aliseda. «Ed è un piacere» evidenzia Croci-Torti: «La sua presenza in panchina significa solo una cosa per i compagni: dovranno fare ancora meglio per non farsi superare nelle gerarchie. Deve naturalmente recuperare il ritmo partita, ma le doti di Nacho sono innegabili». E a beneficiare del suo ritorno, così come quello di Marques e del citato Doumbia, sarà tutto il gruppo. «Scegliere non sarà facile, con l’incremento della concorrenza aumenterà però la qualità del mio Lugano» chiosa il Crus.