Calcio

Sabbatini: «È un bel momento, ma non abbiamo ancora fatto niente»

Reduce da quattro successi consecutivi, il Lugano ha lanciato la volata verso il terzo posto - Il capitano bianconero: «Restiamo coi piedi per terra, le cose possono cambiare in fretta»
L’esplosione di gioia della panchina bianconera dopo il definitivo 3-2 di Bislimi all’80. minuto. © Keystone/Walter Bieri
Nicola Martinetti
10.03.2024 21:30

Un paio di settimane fa, alla vigilia di Lugano-Zurigo, Mattia Croci-Torti lo aveva affermato senza troppi giri di parole: «A questo punto del campionato non si può più sbagliare». Già. Non quando nell’arco di una quindicina di giorni ti giochi un’enorme fetta della tua stagione, Coppa compresa. Ed infatti, come spesso è accaduto nel corso degli ultimi anni, il Lugano non ha più sbagliato.

«Imperfetti, ma che reazione»

Sì, da quando il «Crus» ha pronunciato quelle parole, Sabbatini e compagni sono stati perfetti. Oddio, quasi. Ogni tanto la strada per raggiungere il successo si è rivelata più tortuosa del previsto. È accaduto anche sabato sera a San Gallo, in un match ampiamente dominato ma comunque sofferto. Alla fine però, dopo una doppia rimonta, è comunque arrivata un’altra vittoria. La quarta di fila, per una squadra che posta di fronte a un calendario da brividi non ha tremato. E che da un paio di settimane sta vivendo un momento magico, sulla sua nuvoletta. «Non siamo perfetti - rileva il capitano dei bianconeri -. Ci sono ancora alcune situazioni, alcuni errori, che sono un po’ ricorrenti. E che ci mettono i bastoni tra le ruote. Anche al kybunpark siamo parzialmente ricascati in queste dinamiche. Sappiamo che dobbiamo continuare a lavorare per migliorarci e sistemarle. Sono tuttavia molto fiero della reazione che abbiamo proposto. Per due volte abbiamo rialzato la testa, finendo con l’imporci per 3-2. Non era scontato fare risultato su un campo così ostico, invece abbiamo incamerato altri tre punti d’oro».

«Ogni punto rimane vitale»

Nell’arena sangallese, suggerivamo, la squadra di Mattia Croci-Torti ha suggellato un cammino immacolato, percorso - e questo va sottolineato col pennarello rosso - in occasione di una delle fasi più cruciali dell’intera stagione. Dallo scorso 25 febbraio a oggi, infatti, i bianconeri hanno messo in riga - nell’ordine - Zurigo, Basilea, Lucerna e San Gallo. Regolando tre avversarie dirette nella corsa al terzo posto, e centrando nel contempo un altro, storico accesso alle semifinali di Coppa Svizzera. Una volta di più, insomma, alle porte della primavera il Lugano ha gettato le basi per vivere un finale di stagione importante. Da grande squadra. E quello lanciato al kybunpark, in questo senso, non è altro che l’ennesimo monito rivolto alle rivali più accreditate. «Attenzione - ammonisce tuttavia “Sabba” -, le ultime settimane sono state positive, certo. Ma la classifica è lì da vedere, e al netto di queste quattro vittorie consecutive ci dice chiaramente una cosa: non abbiamo ancora fatto niente. Dobbiamo restare con i piedi per terra, consci che le cose potrebbero cambiare in fretta se dovessimo pensare di essere già arrivati. Nella nostra testa abbiamo ancora il ricordo - vivido - del k.o. casalingo contro lo Stade Losanna-Ouchy, che ci rammenta ciò che potrebbe accadere se non dessimo sempre il massimo. Da qui al termine del campionato mancano ancora diverse partite e ogni punto rimane vitale nell’ottica delle varie battaglie che stiamo combattendo. In primis quella per far parte delle prime sei classificate, e in seconda istanza quella per il terzo posto, dietro a Young Boys e Servette. Vogliamo generare entusiasmo ed emozioni. Più resteremo vicini al tandem di testa, più l’ambiente bianconero si divertirà. E di riflesso pure noi».

«Tutti lottano per qualcosa»

La tavola, al proposito, sembra peraltro apparecchiata nel migliore dei modi per i bianconeri. Delle sei sfide che ancora mancano al termine della prima fase, cinque - trasferta di Winterthur esclusa - vedranno il Lugano affrontare compagini che attualmente si trovano al di sotto della fatidica «linea». La via sembra insomma tracciata, e dovrebbe favorire i sottocenerini nell’intento di continuare a cavalcare la recente ondata di successo. Così come il nuovo capocannoniere della Super League, Zan Celar, nel tentativo di consolidare la propria leadership. «Anche in questo caso invito però alla prudenza - rileva Sabbatini -. Il Losanna, attualmente penultimo, continua infatti a mettere pressione a chi lo precede. Questo, di riflesso, spinge le altre compagini coinvolte nella lotta salvezza a non mollare di un centimetro, rendendo complicata ogni giornata. Anche se non mi trovava al 100% favorevole, il nuovo formato ha sicuramente aggiunto pepe al nostro campionato. Tanti club - per un motivo o per l’altro - sono chiamati a dare tutto fino alla fine, e questo è sicuramente un bene per la Super League. Per ciò che concerne il Lugano, ora ci resta un ultimo incontro prima della pausa dedicata alle nazionali, che poi permetterà a chi come me ha rifiutato la chiamata della sua selezione (ride, ndr) di rifiatare. Non guardiamo troppo in là, facciamo un passo alla volta. Semplicemente vogliamo chiudere in bellezza battendo l’Yverdon a Cornaredo». La squadra di Mangiarratti è avvisata.