Il Lugano sbatte contro i suoi limiti e sprofonda ancora
Non sempre sono le sconfitte più severe a far capire quanto il periodo attraversato da una squadra possa essere nero. L’ennesima disfatta bianconera, al cospetto di un Bienne sfiduciato e tutt’altro che irresistibile, ne è la prova. Non è stato sensibilmente inferiore al suo avversario, il Lugano. Meno male, viene da dire, in casa della squadra meno in forma di National League. Eppure, in un contesto nel quale, con il post season alle porte, ogni punto pesa ancor più del solito, Samuel Guerra e compagni sono tornati dalla Tissot Arena con le pive nel sacco: «Abbiamo disputato una buona partita, - ha analizzato il difensore bianconero -. Abbiamo rimesso sul ghiaccio la giusta attitudine vista durante le ultime settimane, dimostrando grinta e voglia di vincere i duelli in difesa e in attacco. Eravamo vicini alla vittoria, ma alla fine ci è mancato qualcosa, magari anche un po’ di fortuna». Quando si dice i limiti.
Così vicini, così lontani
È stata tutt’altro che spettacolare, la partita andata in scena tra Bienne e Lugano. Sia la squadra di Gianinazzi, sia quella di Filander, per dirla tutta, sembravano giocare più per non perdere che per vincere. «All’inizio il disco sembrava un po’ una patata calda, ma poi siamo stati in grado di giocare con la testa libera», - ha osservato Samuel Guerra -. Testa libera, già. Più che altro, il Lugano ha dato la sensazione di faticare tremendamente a rendersi pericoloso. L’assenza di Joly ha sicuramente pesato, ma da sola non può giustificare tutto. Al di là del gol del momentaneo pareggio di Fazzini, favorito da un liscio di Yakovenko, i bianconeri non hanno mai assediato la porta di Säteri. Basta pensare che prima dell’1-1 l’occasione più netta era capitata a Carr in shorthand. «Forse è mancata un po’ la voglia di andare a fare quei brutti gol davanti alla porta, - ha provato a spiegare Guerra -. Di occasioni ce ne sono state, è forse mancata quella grinta per buttare il disco dentro a tutti i costi». Limiti, di nuovo.
Testa alla prossima
Dopo aver finalmente vinto due partite di fila, ecco quindi i bianconeri ricascati in una serie negativa. E con la partita contro la capolista Losanna alle porte, diciamo che anche nella testa dei più ottimisti potrebbero frullare parecchi dubbi. «È un mese pieno di partite, - ha ricordato Samuel Guerra -. Non abbiamo il tempo di piangerci addosso, né di pensare troppo a ciò che è successo. Dobbiamo pensare a fare un reset e a dare il 100% alla prossima».
Chi più - Luca Fazzini
Fornisce il suo contributo, come spesso accade, riportando il risultato in parità in un momento chiave dell’incontro. Il terzetto con Arcobello e Carr è quello più pericoloso dalle parti di Säteri.
Chi meno - Calvin Thürkauf
Il capitano del Lugano attraversa un momento di difficoltà. Non commette errori grossolani, ma non riesce neppure a portare l’impulso che ci si attenderebbe da parte sua sul ghiaccio.