Il ricordo

John Slettvoll: «Geo? La persona più importante della mia vita»

Il Mago, dalla Svezia, invia un pensiero alla famiglia Mantegazza dopo la scomparsa del Presidentissimo: «Il suo pensiero e la sua visione hanno permesso all'hockey svizzero di crescere»
© CdT/Gabriele Putzu
Giona Carcano
10.10.2024 16:30

John Slettvoll non ha dubbi. «È stata la persona più importanti della mia vita. Questo è un giorno molto triste». Il Mago ha legato indissolubilmente la sua carriera a Geo Mantegazza, a quel Lugano capace di vincere quattro titoli svizzeri e a stupire l’intero mondo dell’hockey rossocrociato. Lo svedese, al telefono, invia il suo pensiero «a tutta la famiglia Mantegazza». E ricorda: «Sarò eternamente grato a Geo. Ha creduto in me dandomi la possibilità di allenare il Lugano. È stato un momento fondamentale della mia carriera».

Il rapporto fra Slettvoll e il Presidentissimo è sempre stato particolare, intenso, unico. «Lui era un ingegnere civile», riprende. «Io ero il suo ingegnere nell’hockey. Lui era il capo, io il suo uomo fidato. Eravamo di due culture e generazioni differenti, ma avevamo un desiderio comune: avere successo e creare qualcosa di bello. Volevamo essere i migliori, vincere i campionati, sviluppare il club. E ci siamo riusciti». Talvolta, ricorda ancora il Mago, c’erano dei piccoli screzi. «Divergenze di opinione, normalissime in un contesto sportivo. Ma abbiamo sempre saputo parlarci e risolvere con tranquillità e professionalità le cose. Mi ha sempre lasciato lavorare e portare avanti la mia filosofia. Le condizioni erano perfette».

I ricordi di Slettvoll sono moltissimi. Dal primo titolo, «bellissimo», al rapporto di amicizia che lo legava a Geo. «Una persona che ha saputo trasformare l’hockey svizzero». Perché Mantegazza è stato un pioniere in questo sport. «Ha portato un modello di professionismo che prima non c’era», ricorda ancora lo svedese. «E i successi sono subito arrivati. Il suo pensiero e la sua visione hanno permesso all’hockey svizzero di crescere enormemente, perché altri club hanno seguito il suo esempio. Ha piantato un seme importantissimo, dando un grande contributo anche alla crescita della nazionale». 

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