Lutto

Addio a Geo Mantegazza

Ingegnere e presidente dell'Hockey Club Lugano dal 1978 al 1991, aveva 95 anni – Marco Werder: «È un giorno triste per il nostro sport»
Red. Online
10.10.2024 10:45

Geo Mantegazza è morto. Ingegnere luganese, a lungo presidente dell’Hockey Club Lugano, era nato il 12 novembre del 1928. Aveva 95 anni. Ne avrebbe compiuti 96 fra poco.

Figlio di Antonio, imprenditore, e di Angela Ribolzi, insegnante, Geo Mantegazza era nato a Lugano nel 1928. Fratello di Sergio Mantegazza, nel 1989 aveva sposato Liliana Maria Lucia Ackermann, la figlia del direttore dell’ufficio del turismo delle FFS a Lugano. Dopo gli studi al liceo, Mantegazza si era iscritto nel 1948 al Politecnico federale di Zurigo dove aveva conseguito il titolo in ingegneria civile nel 1952. Nel 1954 aveva fondato un proprio studio di ingegneria, Mantegazza & Cattaneo. Studio che aveva assunto importanti incarichi nell’ambito dell’edilizia (sia pubblica sia privata).

Nel mondo dello sport, Mantegazza era conosciuto soprattutto perché è stato presidente dell’Hockey Club Lugano dal 1978 al 1991: in questo periodo la squadra era stata promossa in Lega Nazionale A nella stagione 1981-82 e aveva vinto quattro titoli nazionali (stagioni 1985-86, 1986-87, 1987-88 e 1989-90). Un «grande Lugano» che prese forma, pezzo dopo pezzo, grazie all'ingaggio dell'allenatore svedese John Slettvoll, al lavoro certosino di Fausto Senni e da giocatori del calibro di Kenta Johansson. Famoso, anche, per il suo maglione verde, un oggetto scaramantico, Mantegazza sulle piste fu un esempio di grande stile.

Nel 2011, quando ad assumere la carica di presidente del Lugano era stata la figlia, Vicky Mantegazza incentrò il suo discorso di intronizzazione proprio su papà Geo. Anni dopo, in un'intervista concessa al Corriere del Ticino, proprio Vicky spiegò: «Quando lessi il mio discorso, molto incentrato su di lui, lo vidi asciugarsi gli occhi. Credo che gli fosse scesa una lacrimuccia. Forse per l’emozione, ma penso anche perl’orgoglio. Il suo consiglio più prezioso? Seguire il cuore e non ascoltare troppo le persone».

Marco Werder, amministratore delegato del Lugano, stamane ha avuto l'arduo compito di comunicare a giocatori e staff tecnico la scomparsa del Presidentissimo: «Ho avvisato la squadra, è un giorno triste per l'Hockey Club Lugano e per tutto il mondo dell'hockey elvetico». E ancora: «Abbiano chiesto di posticipare la partita di sabato contro gli ZSC Lions».

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