Ghiaccio Bollente

L'effetto DiDomenico

Appena diventato papà, il canadese ha trascinato l'Ambrì Piotta a Rapperswil
Flavio Viglezio
07.03.2025 19:00

Chris DiDomenico è diventato papà per la prima volta meno di un’ora dall’inizio della sfida contro il Rapperswil. «È stata l’emozione più grande della serata», ha sentenziato – esagerando magari un tantino – Luca Cereda. La maggior parte degli uomini sarebbe probabilmente rimasta vicino alla compagna: DiDo no, ha caricato il borsone sul bus ed è andato a trascinare l’Ambrì Piotta al secondo turno dei play-in. Ha propiziato la prima rete di Maillet, ha messo a segno il gol che ha tenuto in vita i biancoblù e ha vissuto la sfida con la solita intensità agonistica. A fine partita – e già dopo la prima sirena – sulla sua testa è piovuto di tutto da parte dell’inviperito – e anche un po’ becero – pubblico della pista sangallese. Piangeva, DiDomenico, al termine dell’incontro. Non per le birre che gli sono piovute addosso. Perché DiDo è così: genio e sregolatezza, sempre e comunque spinto e motivato dalla sua lucida follia.

Giusto disquisire di sistema difensivo, di forechecking, di superiorità e inferiorità numerica, di filtro a centro pista «Tutto molto bello», avrebbe detto il compianto Bruno Pizzul. Ma in una disciplina istintiva come l’hockey, quasi sempre a fare la differenza sono le emozioni. Quelle che il 36.enne canadese porta sul ghiaccio a getto continuo. A volte anche lui – in trance agonistica – supera il limite. Ma sa trascinare i compagni di squadra come pochi altri. Altro che profili di giocatori alti e muscolosi o brevilinei e tecnici: senza attributi non si va da nessuna parte. Adesso l’Ambrì Piotta, trascinato dalla sua superlinea, sogna un playoff che manca dal 2019. Con gli aviatori sarà un’altra dura battaglia, ma anche il Kloten è un avversario assolutamente alla portata dei biancoblù. E con un DiDomenico così, tutto sembra un po’ meno complicato.

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