Calcio

Ma quale inferno, è di nuovo paradiso

Espugnando Sion, il Lugano accede in semifinale di Coppa Svizzera per il secondo anno consecutivo - Il tecnico Mattia Croci-Torti: «Siamo rimasti fedeli ai nostri piani e, alla fine, siamo stati premiati»
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Nicola Martinetti
01.03.2023 23:35

Doveva essere un inferno. Una battaglia, in una bolgia scatenata. E invece, alla fine, a rimbalzare tra le montagne vallesane sono state soltanto le grida di gioia dei giocatori bianconeri. Le uniche, assieme a qualche fischio dei tifosi locali, in grado di spezzare un silenzio altrimenti surreale, di un Tourbillon polemico e ormai sempre più pronto ad esplodere. Sì, il Lugano ce l’ha fatta. Per il secondo anno consecutivo la squadra di Mattia Croci-Torti ha centrato l’accesso alle semifinali di Coppa Svizzera. Un risultato storico e, va da sé, affatto scontato. A maggior ragione alla luce delle particolari condizioni che hanno ammantato la trasferta vallesana.

La cura ha effetto un’ora

La «cura Constantin», in effetti, è parsa mettere in difficoltà Sabbatini e compagni per circa un’ora. Spiazzandoli leggermente, in un primo tempo in cui i padroni di casa hanno corso come matti, chiudendo ogni varco agli uomini di Croci-Torti. «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, e in effetti la mole di lavoro difensivo proposta dai vallesani non ci ha permesso di tessere le trame che ci eravamo prefissati», ha ammesso il tecnico momò in sede d’analisi, riconoscendo i meriti dell’avversario. «Un Sion - ha proseguito il “Crus” - che in avvio di secondo tempo ci ha addirittura fatti tremare con un paio di azioni pericolose. Se loro fossero passati in vantaggio per primi, nessuno avrebbe avuto niente da ridire». Un’analisi oggettiva, e soprattutto lucida. Tanto quanto la lettura a partita in corso dello stesso allenatore bianconero, giustamente insoddisfatto del primo quarto d’ora mostrato dai suoi al rientro dalla pausa.

L’oro in panchina

La risposta, questa volta pronta, ha dunque fatto la differenza. Con le intuizioni geniali di Croci-Torti ad apparecchiare l’ennesimo risultato storico. Ricordando a Christian Constantin, cinque metri più in là, il valore di un tecnico valido e preparato. Mentre «CC» inseriva l’impalpabile Sio, infatti, il «Crus» ha sguinzagliato Bislimi e Amoura. I quali, tre minuti più tardi, hanno ringraziato per la fiducia confezionando il pesantissimo 1-0. Seguito poi dal raddoppio di Aliseda su rigore - procurato, guarda un po’, dal neoentrato Espinoza - e dal definitivo 3-0 di Sabbatini. «Le nostre riserve sono entrate con la giusta mentalità - ha sottolineato il 40.enne momò -. Questo ha fatto la differenza, così come il fatto che - nonostante le difficoltà iniziali - abbiamo continuato a seguire i piani prefissati. La combinazione delle due cose ci ha premiato con le reti che hanno deciso il confronto». E che, aggiungiamo, hanno permesso al Lugano di scrivere un’altra, splendida pagina di storia. Regalando all’ambiente bianconero una semifinale che, in attesa di scoprire chi sarà l’avversario, fa già sognare. «Ma prima - ricorda il “Crus” - c’è un bis da non sbagliare. Domenica ci attende un’importante rivincita». Da affrontare col sorriso sulle labbra.

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