Il caso

Mani di Tsunemoto, gli arbitri ammettono l'errore: «Sì, era rigore»

Da noi contattato, il dipartimento arbitrale dell'ASF riconosce di aver sbagliato durante la finale di Coppa tra Servette e Lugano: «Il contatto con il braccio sinistro andava sanzionato»
L'arbitro Dudic in primo piano, alle sue spalle la disperazione bianconera. © Keystone/Peter Schneider
Massimo Solari
03.06.2024 18:30

Le prossime righe non aiuteranno i tifosi bianconeri. Figuriamoci chi è sceso in campo o si è sbracciato dalla panchina per oltre 120 minuti. Prima del drammatico finale dal dischetto, prima ancora della clamorosa botta da fuori di Aliseda, la sfida tra Servette e Lugano ha attraversato un’altra sliding door. Una di quelle in grado di cambiare la storia, sì. All’88’, nel cuore dell’area ginevrina, un colpo di testa di Grgic destinato verso la gloria è stato bloccato da Tsunemoto. Come? Con un duplice tocco di mano. Il direttore di gara Dudic però ha sorvolato. E, poco dopo, dello stesso avviso è stato il VAR. Già, peccato che nemmeno 24 ore più tardi dall’ASF sia giunta un’ammissione di colpa.

«Dopo un’attenta riflessione e l’analisi di tutti i pareri e di tutte le immagini, possiamo affermare che si trattava di un fallo di mano con il braccio sinistro. Di conseguenza, bisognava intervenire». Sì, avete letto bene: era rigore. «In principio - prosegue il dipartimento arbitrale da noi contattato - il direttore di gara si accorge solamente del primo contatto con il braccio destro che era attaccato al corpo. E siccome il VAR non era sicuro al 100% del contatto con il braccio sinistro ha rinunciato a raccomandare all’arbitro di controllare le immagini al video». 

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