Vela

Questa volta per Alinghi è davvero finita, eliminata dalla Louis Vuitton Cup

L'imbarcazione elvetica viene sconfitta per 5 a 2 in semifinale da Ineos Britannia
© EPA/TONI ALBIR
Mattia Darni
18.09.2024 16:03

Anche l'ultimo lumicino di speranza si è spento: Alinghi saluta la Louis Vuitton Cup e dice addio al sogno (invero apparso subito quasi irrealizzabile) di riportare in Svizzera l'America's Cup. A frantumare i sogni degli elvetici è Ineos Britannia. La serie di semifinale tra le due imbarcazioni si chiude infatti sul 5 a 2 in favore degli inglesi che raggiungono così l'atto finale di Louis Vuitton Cup che decreterà chi sarà a contendere a Team New Zealand l'America's Cup.

Che il percorso di Alinghi sarebbe stato tutt'altro che semplice lo si era capito già durante il round robin, chiuso dall'imbarcazione elvetica al quarto posto (l'ultimo che dava accesso alle semifinali). Solo due vittorie in questa fase per il team di Bertarelli: contro i francesi di Orient Express e contro gli statunitensi di American Magic. Ad esse va poi aggiunta la vittoria a tavolino contro gli italiani di Luna Rossa Prada Pirelli che hanno dovuto alzare bandiera bianca ancora prima che partisse la gara contro la squadra svizzera per problemi tecnici all'imbarcazione.

Le semifinali hanno poi confermato che quello di Alinghi era un percorso in salita, per di più una salita molto ripida. Netta la supremazia di Ineos Britannia nelle prime due regate di semifinale. Nella terza sfida Alinghi sbaglia tutto ancora prima della partenza cadendo due volte dai foil, rischiando di andare a scontrarsi contro Britannia e poi di ribaltarsi e compromettendo così ogni possibilità di vittoria. Più combattuto il quarto scontro che vede comunque imporsi gli inglesi. Poi, un po' a sorpresa, in gara cinque arriva la vittoria di Alinghi. La regata ha però contorni surreali: in una sfida caratterizzata dall'assenza di vento e perciò accorciata di un lato (cinque i giri effettuati dalle imbarcazioni, invece dei canonici sei), le due barche navigano per buona parte della regata senza foil dando vita ad uno spettacolo alquanto bizzarro.

Arriviamo così ad oggi e alla sesta regata tra Alinghi e Ineos Britannia. Avanti per 4 a 1 nella serie di semifinale, agli inglesi manca una sola vittoria per staccare il biglietto per l'atto finale di Louis Vuitton Cup. Alinghi parte in vantaggio, ma sbaglia la prima virata, cade parzialmente dai foil e perde quindi velocità facendosi sorpassare da Ineos Britannia. Gli inglesi provano ad allungare il distacco da Alinghi che, però, ha il merito di posizionarsi con il vento a proprio favore. Gli elvetici chiudono così il primo lato con un ritardo di soli 6'' che poi viene colmato all'inizio del secondo lato. È quindi Alinghi ad involarsi e a staccare nettamente Britannia. Gli inglesi faticano terribilmente a trovare il vento e vedono Alinghi scappare via. Al secondo lato Ineos Britannia è così in ritardo di 1'1''. «I ragazzi stanno facendo un buon lavoro. Ci siamo concentrati sul portare la barca e i risultati ci stanno dando ragione. All'inizio della regata abbiamo avuto qualche problema con il vento, cosa che probabilmente ha avuto successivamente anche Ineos Britannia», ha detto l'allenatore di Alinghi Pietro Sibello, intervenuto durante la gara. Gli inglesi, in effetti, mostrano ancora una volta di avere qualche problema con la propria barca in condizioni di vento scarso. «Gli svizzeri hanno fatto un buon lavoro, hanno compiuto buone manovre e ci hanno superato» ha dal canto suo detto Rob Wilson, allenatore di Ineos Britannia. Nell'ultimo lato gli inglesi, che nel corso della gara erano riusciti ad accorciare sensibilmente il distacco da Alinghi, cadono di nuovo dai foil e gettano alle ortiche il lavoro fatto fino a quel momento. Per Britannia è finita e la regata si chiude con la vittoria di Alinghi che taglia il traguardo con 1'23'' di vantaggio. «Ci siamo sentiti bene con le condizioni di vento di oggi, abbiamo gareggiato bene e siamo contenti di esserci regalati un'altra sfida con Britannia. Dobbiamo continuare a spingere», ha detto, alla fine della regata, il timoniere di Alinghi Maxime Bachelin. Si va così alla settima regata.

La seconda vittoria dell'imbarcazione elvetica è però solo un'illusione. L'inizio della settima regata, a dire il vero, sembra favorevole ad Alinghi in quanto i suoi avversari prendono una penalità per essere entrati troppo presto sulla linea di partenza. Il vantaggio dato dalla penalità si affievolisce però subito e il primo lato è piuttosto combattuto. Nell'ultimo incrocio, tuttavia, per non cadere dai foil, l'imbarcazione elvetica allunga il proprio percorso e vede Britannia involarsi: sono così 25 i secondi di ritardo per la squadra di Bertarelli alla prima tornata. Alinghi non riesce più a ricucire il distacco che, anzi, va progressivamente a crescere. A peggiorare la situazione, già precaria, per il team svizzero c'è anche una caduta dai foil nell'ultimo lato. Il ritardo, al traguardo, è di 1'10''. La Louis Vuitton Cup dell'imbarcazione elvetica si chiude quindi in semifinale. A vincere la serie è Ineos Britannia per 5 a 2.

Nella propria esperienza alla Louis Vuitton Cup, la squadra elvetica ha insomma mostrato diversi limiti sia a livello progettuale, sia a livello di tattica di gara. Bisogna comunque dire che quello di Alinghi è un progetto orientato al futuro e questo voleva essere un primo approccio all'America's Cup. La giovane squadra di Bertarelli ha cioè ampi margini di miglioramento; l'importante sarà fare tesoro degli errori commessi nelle acque di Barcellona. Solo così Alinghi – capace di mettere in bacheca il più importante trofeo velistico per ben due volte, nel 2003 e nel 2007 – potrà tornare quella che in passato veniva definita la «freccia del mare».

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