Camille Rast, Loïc Meillard e il valore di due scommesse
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I Mondiali di sci alpino hanno offerto alla storia il trionfo della Svizzera. Tredici medaglie e altrettanti atleti capaci di andare a podio in un tripudio di emozioni. Quello di Saalbach, però, non è stato solo il successo di una Nazione e dei suoi rappresentanti. Tra le pieghe dell’apoteosi rossocrociata, in effetti, si sono fatti largo e hanno potuto brillare anche altri vincoli territoriali. Più intimi e, di riflesso, maggiormente autentici. Limitiamoci all’ultimo, glorioso weekend. A imporsi in slalom sono stati due sciatori vallesani: Camille Rast e Loïc Meillard. Entrambi hanno tramutato in oro un talento cristallino, da anni riconosciuto in modo trasversale e però esploso definitivamente solo oggi.
L’esempio di «Benni» Raich
I riflettori, adesso, sono tutti per loro. E con essi la fama e, certo, pure dei guadagni non indifferenti. C’è però altresì chi aveva deciso d’investire su questi sportivi in anticipo sul destino. Quando la gloria costituiva unicamente uno scenario remoto. Un asterisco. O addirittura quando, a seguito di un brutto infortunio e di una depressione, rilanciarsi ai massimi livelli era tutto fuorché scontato. In Rast, al proposito, non ha mai smesso di credere la stazione sciistica di Grimentz-Zinal, piccolo, grande cuore della Val d’Anniviers. «A impressionarmi, quando frequentavo il Circo bianco da tecnico, era stato il legame tra Benjamin Raich e la Ötztal, destinazione austriaca e sponsor esibito sul casco» spiega Patrice Morisod, già allenatore in seno a Swiss-Ski, alla Federazione francese e responsabile eventi della stazione Grimentz-Zinal. «Quella è stata la miccia che, insieme al presidente e al direttore degli impianti di risalita, ci spinse verso Camille. Da ragazza aveva sciato molto sulle nostre piste e associare la stazione alla sua immagine mi ha subito convinto. Non ho mai faticato a riconoscere e sottolineare il suo enorme talento. E, anche dopo il grave infortunio al ginocchio del 2019, ero persuaso che presto o tardi sarebbe sbocciata al vertice».
È accaduto quest’anno, con i primi podi e le prime vittorie in Coppa del Mondo, il primo posto provvisorio nella classifica di specialità in slalom, il terzo in generale e - soprattutto - l’oro fra le porte strette a Saalbach. «I primi contratti - indica Morisod - non prevedevano cifre enormi. Ma, prima della firma, ricordo bene che avvisai i responsabili, invitandoli a non sottovalutare la “pericolosità” di Camille e prevedendo che ci sarebbe costata caro (ride, ndr)». Nel dettaglio, la sponsorizzazione di Rast contempla un montante fisso e dei bonus dipendenti dai piazzamenti in CdM, ai Mondiali o alle Olimpiadi. «Per quanto concerne il montante fisso, che in realtà varia a seconda della posizione finale nelle classifiche di Coppa del Mondo, la prima metà viene pagata a inizio stagione e le seconda alla fine» rileva il nostro interlocutore. «Nel suo caso, così come in quello della maggior parte degli atleti di punta, esiste in ogni caso un tetto massimo che lo sponsor è disposto a versare. Un tetto, questo è certo, che Camille raggiungerà al termine di questa splendida stagione».
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Un casco che fa gola
Morisod tiene tuttavia a sottolineare un aspetto: «Il ritorno garantito da Rast a Grimentz-Zinal, in termini di pubblicità e visibilità della stazione, è cento volte maggiore all’investimento. Anzi, probabilmente non si può misurare. Parliamo di ore e ore di esposizione mediatica che non avremmo mai potuto permetterci di finanziare. E, banalmente, del netto incremento della vendita di merchandising griffato Grimentz-Zinal». La 25.enne di Vétroz, d’altronde, sfoggia orgogliosamente il marchio della stazione vallesana sul casco e sui vari copricapi indossati prima e dopo le gare. Si tratta, né più, né meno, dello sponsor più importante per un atleta. Vi dicono niente Lara Gut-Behrami e (ormai non più) Ragusa? Ecco.
Nel 2024, tornando alla campionessa del mondo di slalom, si è svolto il primo «Camille Rast Trophy» a Grimentz-Zinal. «E i partecipanti - nota Morisod - erano più di 300. Beh, quest’anno credo che dovremo escludere delle persone, perché i pettorali messi a disposizione sono praticamente già andati esauriti». L’accordo di sponsorizzazione con la sciatrice elvetica copre due stagioni alla volta. E quello in essere scade al tramonto del 2024-25. «I nostri responsabili - conferma Morisod - si sono già riuniti e, coinvolgendo altri attori della Val d’Anniviers, l’intenzione è di rinnovare la collaborazione con Camille. Evidentemente rinforzandola, ma nel limite delle possibilità di un comprensorio di medie dimensioni. Non possiamo infatti permetterci di mettere in pericolo i bilanci della stazione. Tengo comunque a precisare il buon livello delle condizioni contrattuali offerte negli ultimi anni a Rast; condizioni che si avvicinano molto agli standard in campo maschile. Detto questo, comprenderemmo eventuali scelte differenti dell’atleta, qualora - e non è escluso che avvenga - a farsi avanti fosse un gigante alla Red-Bull. Ciò che ha già fatto Camille per Grimentz-Zinal è incredibile, la collaborazione funziona, lei è felice e - ripeto - faremo il massimo per poterla avere ancora al nostro fianco».
«Ambasciatori ideali»
Chi non sembra temere di perdere il proprio simbolo è Grégory Logean, presidente del Comune d’Hérémence. La località vallesana, sita nella Val d’Hérens, appoggia da diversi anni Loïc Meillard e sua sorella Mélanie. «Parliamo di due atleti esemplari nelle rispettive carriere» indica Logean, dicendosi naturalmente fiero per gli exploit ai Mondiali austriaci. «Per Hérémence e la Val d’Hérens si tratta di due ambasciatori ideali. La creazione di un effetto emulazione, tra i giovani sciatori della regione, è indiscutibile. Oltre al sostegno diretto a Mélanie e Loïc, non a caso, il nostro Comune - la cui destinazione è inserita nel comprensorio 4 Vallées - offre un abbonamento annuale scontato a chi è in età scolastica». Diversi di loro, immaginiamo, nei prossimi giorni rimetteranno gli sci con un’euforia per certi versi insolita. E chissà che un domani il Comune decida di sostenere un altro o più giovani promettenti.
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«La partnership con i Meillard - rammenta Logean in merito - nasce nel 2015 e s’iscrive dunque nel segno della continuità. Grazie ai recenti risultati sportivi, è indubbio, la notorietà di Hérémence e degli impianti di risalita a esso collegati ha però superato i confini locali, cantonali e persino nazionali. Sì, oggi l’associazione tra Loïc e Melanie Meillard e la nostra destinazione inizia a farsi largo. E va di pari passo con il suo sviluppo a livello turistico».
La collaborazione fra le parti, dicevamo, abbraccia il lungo termine ed è stata rinnovata un’ultima volta nell’estate del 2021. A differenza del caso di Camille Rast, tuttavia, non fa rima con partner principale. Logean preferisce non svelare i dettagli del contratto, ribadendone comunque l’ampiezza. «La durata dell’accordo è passata da 2 a 4 anni. Il sentimento d’appartenenza alla regione di Loïc e Mélanie è forte». Ed Hérémence che li ha «adottati», loro neocastellani di origine, ora brilla di luce riflessa.