Lara Gut e un altro sigillo per la storia
«Mi sento bene sugli sci ed è ciò che voglio portare con me a Kranjska Gora». Poche parole, ma importanti. Lara Gut-Behrami si è limitata a questa osservazione e a poco altro al termine dell’ultima, sfortunata prova in Coppa del Mondo. Il gigante di Semmering, disputato dopo Natale, sembrava poter sorridere alla sciatrice ticinese, confermando i progressi e gli ottimi risultati già registrati a St. Moritz. Ma una pietra colpita all’inizio della seconda manche e soprattutto una porta agganciata con l’avambraccio - dopo un attacco troppo diretto - si sono tradotti nel 9. tempo. Una mezza delusione, già, accompagnata però dalle citate sensazioni positive. Ecco perché il gigante di domani in Slovenia dovrebbe riproporre la 33.enne di Comano su alti livelli.
Alla collana mancano due perle
Il peso della gara in programma a Kranjska Gora non è indifferente. E per più ragioni. Lungo la sua straordinaria carriera, Gut-Behrami ha domato e conquistato i pendii più importanti del circuito. Sölden, Killington, Beaver Creek, Lake Louise, St. Moritz, Crans-Montana, Cortina, Val d’Isère, Garmisch, Soldeu, Aspen, St. Anton, Kvitfjell. E altri ancora. Una collana di perle alla quale, di fatto, mancano due pietre preziose: Are, sin qui sinonimo di due terzi posti, e per l’appunto Kranjska Gora, sempre più vicina e tuttavia mai generosa fino in fondo. Lara ha chiuso al terzo posto nel 2023 e seconda, a 37 centesimi da Valérie Grenier, un anno fa. E, se si tengono in considerazione le ultime cinque edizioni, è sempre arrivata una top 5. Insomma, siamo lì.
Un palmarès impressionante
Al netto del bandierine sparse in tutto il mondo, e come riferito anche dal Blick, sulla Podkoren Gut-Behrami potrebbe tagliare un traguardo ancora più importante. E scrivere un’altra, incredibile pagina di storia dello sci alpino. In caso di successo, in effetti, la ticinese diventerebbe la prima atleta a vincere almeno dieci gare in tre discipline di Coppa del Mondo. Al momento, Lara può vantare 22 successi in superG, 13 in discesa e 9 in gigante (oltre a una combinata). Ebbene, le altre regine del Circo bianco - seppur eccellendo maggiormente in singole specialità - non si sono mai spinte sino a tanto. E parliamo di mostri sacri quali Annemarie Moser-Pröll, Vreni Schneider, Anja Pärson, Erika Hess, Renate Götschl, Lindsey Vonn o Mikaela Shiffrin. Anche «Miss 99 vittorie», che nelle scorse ore ha ventilato un possibile rientro ancora in questa stagione, difficilmente potrà ambire in tempi brevi ad andare in doppia cifra in tre discipline. Il palmarès da record di Shiffrin, nel dettaglio, recita 22 giganti, 4 discese, 5 superG, 62 slalom (oltre a una combinata e 5 slalom paralleli).
E poi c’è «Vreni»
In calendario, per Lara Gut-Behrami, vi sono potenzialmente ancora 17 gare, di cui 5 giganti. Senza dimenticare i Mondiali di Saalbach, il cui avvio è previsto esattamente fra un mese. La ticinese, dicevamo, è tornata a esprimersi alla grande e il primo successo stagionale dovrebbe quindi costituire una mera questione di tempo. Il 46. sigillo in carriera, tra l’altro, permetterebbe alla ticinese di agganciare Renate Götschl al quinto posto della classifica riservata alle sciatrici più vincenti di sempre. Non solo. Affiancare l’austriaca significherebbe altresì ritrovarsi alle spalle di Vreni Schneider e - di riflesso - a soli nove passi dall’ennesima consacrazione sul piano nazionale. Nessuno svizzero - uomini compresi - può vantare i 55 successi in CdM di «Vreni». Marco Odermatt, che ha da poco scalzato Pirmin Zurbriggen dalla vetta maschile, è sin qui salito 41 volte sul gradino più alto del podio. E, appunto, un’offensiva da parte di Gut-Behrami non è da escludere. La diretta interessata ha lasciato intendere che correrà pure la prossima stagione, in modo da chiudere in bellezza con i Giochi di Cortina. I margini per raggiungere quota 55 dunque esistono. Anche se a Lara, domani a Kranjska Gora, interessa solamente sentirsi bene sugli sci come una settimana fa.