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Djokovic dopo il ritiro: «Troppo dolore, non ce la facevo»

Nole tiferà per Zverev in finale – «Se sto bene, in salute, e motivato, non vedo perché non dovrei tornare; ma se mi chiedi se c'è una possibilità che questo sia stato il mio ultimo Australian Open, quella possibilità c'è sempre»
© KEYSTONE (EPA/JAMES ROSS)
Red. Online
24.01.2025 11:41

In campo ci sono Jannik Sinner e Ben Shelton per la semifinale degli Australian Open. Chi passa troverà Alexander Zverev in finale. Già, perché la prima semifinale si è conclusa dopo un'ora e 22 minuti di battaglia con il ritiro di Novak Djokovic. Il serbo ha gettato la spugna dopo avere perso il primo set a causa di uno strappo muscolare alla coscia sinistra. Un dolore che si è messo di traverso nella corsa al 25. Slam.

Djokovic si è presentato, ovviamente, abbattuto in conferenza stampa. «Non ho colpito una palla dal giorno del match contro Alcaraz – ha detto con rassegnazione –. Ho cercato di curarmi con farmaci e fisioterapia, ma non c’è stato niente da fare». La risonanza magnetica ha evidenziato lo strappo. E se due anni fa, nonostante una lesione, era riuscito a conquistare il trono di Melbourne, questa volta è andata diversamente. «I primi colpi che ho tirato sono stati nel riscaldamento con Sascha. Stavo bene, ma man mano che giocavo il dolore peggiorava. Se avessi vinto il primo set, forse avrei potuto provarci ancora un po’, ma non sono certo che sarei arrivato fino alla fine della partita». Un epilogo sfortunato, insomma. «Ho fatto tutto ciò che era possibile per trattare lo strappo muscolare. I trattamenti, i tape e il lavoro del fisioterapista mi hanno aiutato molto oggi. Ma verso la fine del primo set ho iniziato a sentire sempre più dolore. Era decisamente troppo da sopportare per me, in quel momento. Senza dubbio un epilogo sfortunato, ma io ci ho provato».

Per Djokovic, Zverev «merita il suo primo Slam». «Farò il tifo per lui», ha dichiarato, «e spero che ce la faccia qui».

Che cosa dire del futuro? Una giornalista gli ha chiesto se c'è la possibilità che questo possa essere il suo ultimo Australian Open. Lui ha prima sospirato, poi ha risposto con le braccia incrociate: «Non lo so. Senz'altro c'è questa possibilità, ma chi lo sa. Dovrò considerare come andrà la stagione. Voglio continuare a competere, ma non posso avere certezze riguardo ai miei programmi per la prossima annata. Mi piace molto venire in Australia a giocare, qui ho ottenuto i più grandi successi della mia carriera. Quindi se sto bene, in salute, e motivato, non vedo perché non dovrei tornare. Ma se mi chiedi se c'è una possibilità che questo sia stato il mio ultimo Australian Open, quella possibilità c'è sempre».

Dalla polemica con il giornalista ai fischi del pubblico

Attorno a Djokovic agli Australian Open, lo ricordiamo, si è accesa un'intensa polemica. Il serbo, dopo la vittoria contro il ceco Jiri Lehecka, si era rifiutato di concedere la tradizionale intervista sul campo nell'immediato post partita, come forma di protesta contro «un giornalista che lavora per Channel 9 in Australia che ha preso in giro i tifosi serbi e ha fatto commenti offensivi e insultanti nei miei confronti». Il giornalista sportivo Tony Jones si era quindi pubblicamente scusato con Nole e con i tifosi.

Oggi, il pubblico della Rod Laver Arena di Melbourne non ha preso bene il ritiro di Djokovic e lo ha fischiato. Zverev nell'intervista postpartita ha subito preso le difese dell'ex numero uno: «Per cortesia, non fischiate un giocatore che esce dal campo in questo modo. Nole negli ultimi vent'anni ha dato tutto e ha vinto questo torneo una volta con strappo addominale, un'altra volta con uno strappo alla coscia. Rimane uno degli amici più cari del circuito, mi ha sempre aiutato tanto. Lui ha vinto questo torneo 10 volte e avrebbe voluto lottare fino alla fine».

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