Calcio

«Zeru» sconfitte alla prima in casa: Mourinho attende così il Lugano

I bianconeri devono battere il Fenerbahçe a Istanbul per tenere in vita il sogno della Champions League – Ma gli esordi di Mou tra le mura amiche sembrano una sentenza
©Keystone/PETER KLAUNZER
Massimo Solari
30.07.2024 17:00

A osservare la statistica, inesorabile dal settembre del 2000 in avanti, verrebbe voglia di rinunciare anzitempo. Un po' come in queste ore torride, a Istanbul, con il caldo asfissiante che - mentre sei lì sull'uscio - ti sfida a essere abbracciato. Parliamo di José Mourinho. Del tecnico del Fenerbahçe, che tra poche ore affronterà il Lugano nella gara di ritorno del secondo turno preliminare di Champions League. I bianconeri devono ribaltare la situazione. Il 4-3 che una settimana fa aveva premiato i turchi impone infatti agli uomini di Croci-Torti una vittoria. O un'altra impresa nella vecchia Costantinopoli, volendo parafrasare il messaggio lanciato dal Crus alla vigilia.

Lo stadio Sükrü-Saraçoglu, però, sarà una bolgia. È la prima casalinga di Mou, accolto in Anatolia come uno sultano e - appunto - attesissimo dai tifosi dei «canarini». Non solo: come suggerivamo, i numeri - ancor prima del fischio d'inizio - premiano l'allenatore lusitano, in carriera mai battuto all'esordio tra le mura amiche. Mai. Far sbocciare subito l'amore con il proprio pubblico, detto altrimenti, ha sempre costituito una priorità per il neotecnico del Fenerbahçe. «Mi hanno raccontato dell'atmosfera speciale nelle partite europee del club giocate in casa: ora voglio scoprire se è vero» ha affermato non a caso ieri Mourinho. Che è pronto a ripetere la storia. A un nuovo do ut des grazie al quale lanciare pure l'avventura in Turchia.

Il 61.enne portoghese visse il primo debutto casalingo sulla panchina del Benfica. A campionato iniziato, quasi 24 anni fa. Ebbene, dopo essere caduto in trasferta con il Boavista, arrivarono due pareggi al Da Luz di Lisbona. Stesso discorso alla guida del Leira, guidato nella stagione 2001-02 pareggiando la prima in casa. Da lì in poi Mou non ha più fallito. Porto, Chelsea, Inter, Real Madrid, ancora Blues, Manchester United, Tottenham e Roma: vent'anni di successi al primo colpo davanti ai tifosi di casa, quelli da portare immediatamente dalla propria parte.

Più che una tendenza assomiglia a una sentenza. Ma le statistiche sono fatte per essere smentite. E il Lugano di Mattia Croci-Torti vuole rappresentare l'eccezione più clamorosa.

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