«Catturato il pezzo di m***a, Matteo Messina Soldino»
«Oggi è un giorno importante. È stato catturato l'ultimo latitante d'eccezione. Questa mattina è stato assicurato al grand hotel della patria galera il pezzo di m***a Matteo Messina Soldino». Da Pino Maniaci non ci si possono aspettare parole meno dirette. Editore di Telejato e direttore del telegiornale, di fatto il programma principale dell’emittente televisiva siciliana, è noto nella regione per i suoi servizi giornalistici di denuncia contro la mafia e l’illegalità. Lui i mafiosi li ha sempre chiamati in questo modo, in tv: pezzi di m***a. E così ha etichettato anche il latitante d'eccellenza: Matteo Messina Denaro, per lui «Soldino». «Io non li chiamo più nemmeno mafiosi, se no si atteggiano. Invece preferisco denigrarli», ci spiega.
Pino Maniaci, tanti anni fa, aveva fatto una promessa: quando avessero catturato «il fantasma», lui avrebbe tagliato i suoi iconici baffi. Che non tocca da ben 50 anni. «Li ho sempre voluti così, selvaggi». In diretta sui canali di Telejato, quindi, il giornalista ha compiuto il gesto simbolico. «Anche i carabinieri mi guardano con una certa ilarità, oggi. Quasi non mi riconoscono».
Pino Maniaci usa parole forti. «Potrebbe essere l'inizio della fine del fenomeno mafioso», dice. Perché Matteo Messina Denaro «era considerato un simbolo per questi malavitosi. Era diventato emblema dell'incatturabilità. Trent'anni di latitanza gli pesavano come delle medaglie. Lo Stato davanti a lui, in questi termini, perdeva. Oggi, con la cattura di Soldino, non solo vince lo Stato, ma dà la dimostrazione che il fenomeno mafioso può essere vinto». Il riferimento è alle parole di Giovanni Falcone: «La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine». Per il giornalista la cattura del latitante fantasma è «l'inizio della fine, della débâcle»: «Ora viene a mancare il capo carismatico, non c'è più una guida, il latitante mai preso è stato arrestato». Insomma, «all'interno di Cosa Nostra subiranno il colpo, è in atto un terremoto. Il colpo è stato ben assestato. Avranno c***i amari».
Matteo Messina Denaro, o Soldino, è stato arrestato a Palermo. «Magari in questo anno in cui si sta curando nella clinica privata ci è pure passato accanto, per strada». Quando sentiamo Pino Maniaci si è da poco conclusa la conferenza stampa. E fuori dalla caserma dei carabinieri si è radunato un centinaio di ragazzi. «Tu non puoi vederli - ci dice -. Ma è bellissimo. Sono felici, ringraziando le forze dell'ordine. Hanno degli striscioni, tra cui "Capaci non dimentica"». Telejato porta avanti la sua personale lotta alla mafia da 25 anni. Tra denunce, auguri in diretta ai boss apostrofandoli come «pezzi di m***a» e inchieste. «Dove il nostro segnale è arrivato - conclude il giornalista -, il messaggio è entrato nel cuore della gente. Una parte di Sicilia si è ribellata alla mafia. Io credo che ce la possiamo fare. Una volta che i mafiosi, questi scassapagghiàri (cialtroni, ndr.), perderanno il consenso, una volta che non ci sarà più il silenzio dei siciliani, libereremo finalmente questa bellissima terra».