Che fine ha fatto Yevgeny Prigozhin?
Ieri ha tentato la rivolta. Ma la ribellione del «suo» gruppo Wagner contro Putin – in particolare contro il ministero della Difesa russo – è durata meno di 24 ore. Yevgeny Prigozhin ha accettato la mediazione di Alexandr Lukashenko e fermato i suoi uomini a 200 chilometri da Mosca. «Ci fermiamo e torniamo alle basi. Torniamo in Ucraina», ha annunciato ieri con un messaggio audio, spiegando di volere «evitare un bagno di sangue» e di avere accettato la mediazione del presidente bielorusso per porre fine alla crisi iniziata con l'occupazione della città di Rostov-sul-Don. E proprio la Bielorussia, si è saputo sempre nella serata di ieri, «accoglierà Prigozhin che lascerà il Paese e non sarà processato. L'indagine penale aperta nei suoi confronti sarà archiviata», ha annunciato il Cremlino, rallegrandosi dell'accordo. I paramilitari che avevano seguito il capo di Wagner, a loro volta, non saranno perseguiti «visti i loro meriti sul fronte ucraino», ha spiegato il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov. «Alcuni di loro, se lo desiderano, firmeranno contratti con il Ministero della Difesa».
Un tentato golpe. Che ha visto protagonista sull'arco dell'intera giornata, anche sui social, Yevgeny Prigozhin. Che, però, poi è «scomparso». Ufficialmente in esilio, appunto, in Bielorussia. Ma nulla si è più saputo. Il giorno seguente alla ritirata dalla «marcia verso Mosca» della Wagner, il fondatore del gruppo mantiene totale silenzio sui suoi canali social, dopo che per giorni aveva rilasciato frequenti dichiarazioni e attacchi sulla gestione dell’invasione russa in Ucraina. Al momento non è chiaro dove si trovi Prigozhin, dopo il ventilato accordo con il Cremlino che attraverso il portavoce Dmitry Peskov ha garantito che non sarebbero partite azioni penali contro l’oligarca e i suoi uomini per avere preso parte alla rivolta. L’ultimo video che lo riguarda, verificato dalla BBC, mostra le truppe di Wagner lasciare il quartier generale del distretto militare di Rostov-sul-Don sparando colpi in aria, mentre Prigozhin a bordo di un’auto scura viene salutato dalla folla (e scatta selfie con qualcuno, su richiesta).
Intanto, a Mosca e nella regione resta il regime di «operazione antiterrorismo» (CTO). Rimane pattugliata dalla polizia la strada principale che porta fuori dalla capitale, verso Sud. E sono state mantenute nella regione anche le restrizioni al traffico sull'autostrada che collega la capitale a Rostov-sul-Don, la città situata nel Sud-Ovest del Paese dove sabato la Wagner aveva preso il controllo del quartier generale militare. Il sindaco Serghei Sobyanin ha invitato la popolazione a limitare gli spostamenti e ha annunciato che lunedì sarà una giornata non lavorativa.
L'agenzia Belta, secondo quanto scrive la Tass, riferisce di nuovi colloqui telefonici nella giornata odierna tra Lukashenko, Putin e l'ex presidente kazako Nursultan Nazarbayev.