Chi sono le vittime del dramma della Tête Blanche
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«Il sesto escursionista non è stato ancora localizzato. La ricerca per trovarlo è in corso». È questa l'ultima comunicazione ufficiale fornita dalla polizia cantonale vallesana, lunedì, sul dramma della Tête Blanche. I corpi senza vita di cinque escursionisti partiti sabato da Zermatt sono stati trovati domenica sera a 3.500 metri di quota. Un cantone sotto shock, un’intera valle – la Val d’Hérens – in lutto. Lunedì sera, a Vex si è tenuta una veglia. Circa 300 persone si sono riunite per assistere a un concerto di musica classica. In seguito si sono spostate davanti alla chiesa della località, dove con le candele è stato disegnato un cuore.
Tra le vittime del disastroso tour sugli sci ci sono tre fratelli di Vex – uno dei quali era stato recentemente eletto in consiglio comunale –, uno zio, un cugino e un'amica friburghese. Quest'ultima è la «sesta persona tuttora dispersa». Condividevano l'amore per la montagna e per lo sport, passioni che sono costate loro la vita, vittime di una tempesta di neve mentre effettuavano la traversata fra Zermatt e Arolla.
Jean-Vincent, 30 anni, aveva studiato economia all’Università di San Gallo e, riferisce Le Nouvelliste, lavorava nel settore bancario. Era stato recentemente eletto in consiglio comunale. Il fratello David, 27 anni, aveva appena ottenuto il brevetto di avvocato, era anche lui grande appassionato di montagna. «Le montagne della sua regione, che conosceva a memoria e amava così tanto, lo hanno portato via», ha scritto un amico su Facebook. Il terzo fratello, Laurent, 21 anni, studiava diritto all’Università di Friburgo ed era noto per il suo talento calcistico. I tre fratelli, oltre alla passione per lo sport, condividevano quella per la musica. Erano membri della fanfara locale Echo des glaciers, che lunedì sera ha suonato in loro ricordo dopo la veglia funebre.
«La famiglia è molto stimata nel villaggio. Per questo tutti sono profondamente colpiti» ha detto un altro loro amico al quotidiano. La quarta vittima è il loro cugino Marc, 44 anni, ufficiale della polizia cantonale vallesana, anche lui amante dello sport (aveva militato nella serie A di basket) e dello scialpnismo. Nell’edizione 2010 della Patrouille des Glaciers si era imposto nella sua categoria, percorrendo la tratta fra Verbier e Zermatt in 7 ore e 56 minuti. «È una perdita immensa. La sua morte mi colpisce enormemente», ha dichiarato il comandante del corpo Christian Varone. Lo zio Joël, 58 anni, abitava nella vicina Evolène. Partecipava alle corse in montagna e con le pelli di foca. Lascia due figlie e la moglie.
La sesta componente del gruppo è Emilie, friburghese di 28 anni, fidanzata di David. Secondo il Corriere della Sera la giovane si era recentemente trasferita in Islanda per un Master in Diritto. «È con immensa tristezza che vi dico che la montagna ha avvolto la mia piccola Emilie nel suo sudario bianco» ha scritto la zia su Facebook. «Sei stato un diamante che ha illuminato la mia vita. Continuerai a brillare nei nostri cuori per sempre». È lei la sesta persona ancora dispersa. Finora sono ritrovati solo gli sci e lo zaino.