Chiara Ferragni vale 100 milioni di euro
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Quanto valgono, in termini economici, Chiara Ferragni e il suo impero? 100 milioni di euro secondo quanto emerge da un’inchiesta condotta dal Corriere della Sera. Nell’anno appena iniziato, tuttavia, raggiungere questa cifra non sarà facile perché il recente scoppio del «caso Balocco» e il susseguente dietrofront di diverse aziende, tra cui Coca Cola, con cui la famosa influencer aveva stipulato dei contratti, hanno intaccato l’immagine pubblica dell’imprenditrice italiana. Il modello d’affari di Chiara Ferragni si basa infatti sulla qualità/credibilità del «produttore»: se il marchio si appanna, i ricavi frenano. A ogni modo, sottolinea il quotidiano italiano, il gruppo di società controllato da Chiara Ferragni è finanziariamente solido e quindi non dovrebbe avere particolari problemi a fronteggiare la tempesta scatenata dal «Baloccogate».
Un passo indietro?
Da qualche tempo, riporta sempre il Corriere della Sera, circolano voci di un possibile disimpegno parziale di Chiara Ferragni dai ruoli operativi all’interno delle proprie società. Ricordiamo infatti che la famosa influencer è amministratore delegato di Fenice e ha quindi «tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria della società con firma singola» – si può leggere nelle carte ufficiali – fatte salvo alcune eccezioni che impongono la firma congiunta con il presidente Paolo Barletta, socio al 40%. È invece totale il controllo dell’imprenditrice italiana su TBS Crew che si occupa della gestione di blog ed e-commerce.
Visto il grande e crescente successo dell’influencer italiana così come la forte espansione delle società dell’universo Ferragni, alcuni osservatori ritengono che, a oggi, Chiara Ferragni sia caricata di troppe responsabilità e che sarebbe pertanto il caso di coinvolgere maggiormente altre figure professionali. In particolare, a esser adeguata dovrebbe essere la compliance, ovvero il presidio per il rispetto delle regole e la tutela della reputazione aziendale. In questo senso, l’inchiesta penale avviata dalla procura di Milano che vede l’influencer indagata per truffa aggravata potrebbe accelerare il processo di professionalizzazione delle società che ruotano attorno all’imprenditrice italiana.
Crescono gli utili
In attesa di capire l’influsso che avrà il «caso Balocco» sulle aziende controllate da Chiara Ferragni un dato è sicuro: nel 2022, anno preso in considerazione dal Corriere della Sera nella sua indagine, i marchi della famosa influencer godevano di buona salute e presentavano degli utili in crescita. La Sisterhood holding riportava un fatturato di 4,5 milioni con un utile di 2,4. La Ferragni Enterprises, che fa parte di Sisterhood, è inoltre proprietaria del superattico di 27 vani da oltre 10 milioni a Citylife dove vivono Chiara Ferragni e Fedez.
Guardiamo però più nel dettaglio le cifre delle società dell’universo Ferragni. TBS Crew ha realizzato 14,5 milioni di ricavi (+100% sul 2021) e 5,1 di utile (+200%). Fenice, a cui fa capo tutto il business legato alle licenze del marchio, dall’abbigliamento ai gioielli e ai profumi, ha segnato 15,6 milioni di fatturato con 3,4 di utile. Quest’ultima società, secondo il Corriere della Sera, è l’azienda destinata a crescere maggiormente e sei mesi fa è stata valutata a 75 milioni di euro. Aggiungendovi le altre società del gruppo, si arriva così al valore di 100 milioni di euro citato nel titolo del nostro articolo.