Il punto

Contadini della Mesolcina riuniti a Grono alla ricerca di risposte

Una cinquantina di operatori del settore primario della valle colpita dal maltempo di fine giugno nei Grigioni si è incontrata con i vari enti di riferimento del Cantone
Una delle tante immagini della devastazione causata dal fiume Moesa; in primo piano, Moreno Monticelli, 64 anni, capo dello Stato maggiore di condotta regionale del canton Grigioni
Jona Mantovan
08.07.2024 19:45

Una cinquantina di agricoltori della Mesolcina (vale a dire quasi tutti quelli che operano nella valle), riuniti questo pomeriggio (lunedì) a Grono, hanno ricevuto una serie di indicazioni dagli enti cantonali all’indomani della grave alluvione che ha colpito la regione il 21 giugno, devastando campi e attrezzature. Colate e frane si sono abbattute sulla zona verso la fine di giugno e hanno spazzato via case e veicoli, procurando anche due morti mentre una terza persona manca ancora all’appello. Presenti al tavolo organizzato nell’aula magna delle scuole c’erano l’Assicurazione fabbricati dei Grigioni, l’Associazione degli agricoltori grigionesi, il Centro di competenza per le zone rurali Plantahof, la Società agricola del Moesano, l’Ufficio foreste e pericoli naturali oltre all’Ufficio per l’agricoltura e la geoinformazione.

Come riporta al Corriere del Ticino Moreno Monticelli, capo dello Stato maggiore di condotta regionale, all’incontro è stato comunicato che per il 2024, i pagamenti diretti non saranno ridotti per le superfici colpite. Se queste superfici saranno riutilizzabili nel 2025, i pagamenti diretti continueranno. In caso contrario, il contributo si perderà fino a quando i terreni non saranno riutilizzabili (e quindi puliti dai vari detriti che li hanno invasi). «Gli agricoltori sono stati informati su vari temi. Questo, ad esempio, era un primo punto da parte dell’Ufficio dell’agricoltura. Gli agricoltori hanno tempo trenta giorni per annunciare le parcelle colpite dall’alluvione. La Cassa per i danni di natura dei Grigioni farà una valutazione per capire quanto potrà dare come contributo. Ma questi contributi, sottolineo, non copriranno mai le spese».

Ma non è tutto. Il 64.enne ha parlato anche della solidarietà tra agricoltori, in particolare di come quelli a Nord del San Bernardino si siano offerti di fornire foraggio a quelli colpiti dall'alluvione in Mesolcina, rimanendone alla sprovvista. «Il processo sarà coordinato dall'Associazione mantello degli agricoltori del Canton Grigioni».

Monticelli ha discusso della pulizia dei terreni colpiti dall'alluvione. «Il tema più atteso dai contadini, vale a dire come si svolgerà e quali saranno i contributi per coprire i costi della pulizia. Si lavorerà in modo coordinato. Un coordinatore sarà incaricato di effettuare i rilievi e, per ogni parcella, dovrà stimare la quantità e il tipo di materiale. In base ai metri cubi, dovrà stimare i costi per l'eliminazione di questo materiale. L’idea è quella di lavorare ‘a zone’, mettendo insieme più parcelle, così da avere un costo per ‘zona’, anziché uno per ogni parcella». L'obiettivo ultimo è, poi, lavorare con un unico impresario per ridurre i costi. «Cosicché ogni proprietario non si dovrà arrangiare per conto suo, ma ci sarà anche un certo margine per l’ottimizzazione dei costi da parte dell’impresa coinvolta per svolgere il lavoro di pulizia della zona».

Le parcelle colpite in maniera meno intensa, invece, potranno essere pulite in maniera indipendente da parte dei proprietari o degli affittuari. «Ma dovranno comunque coordinarsi con il responsabile per il deposito del materiale. Non vogliamo che ognuno si disfi di materiale alluvionale in giro per il territorio, abbiamo delle deponie chiaramente definite e quindi ognuno dovrà poi portare il materiale in quelle deponie».

Il nostro interlocutore ha ricordato che i contributi non copriranno mai i costi dei terreni colpiti dalle colate di materiali più importanti. «Alcuni hanno un deposito di materiale fino a un metro di altezza. Così a occhio, la cassa per i danni della natura del Grigioni penso arrivi a coprire appena un 20% dei costi. In questi casi, sarà da valutare sia con le autorità federali sia con la raccolta fondi se ci saranno soluzioni di aiuto».

Infine, ha sottolineato che c'è stata una buona collaborazione tra i contadini e gli enti cantonali, nonostante le incertezze sulla quantità di materiale, sui costi e sul finanziamento. «Un incontro che si è svolto in maniera serena e che ha permesso di porre delle domande. L'informazione più importante è quella relativa alla pulizia e come dovrà svolgersi. Al momento, appunto, sappiamo che ci sarà questo coordinatore che farà i rilievi. Ci sarà poi quindi una stima dei danni e dopodiché si organizzerà la pulizia. Al momento siamo rimasti così. Il coordinatore avrà tempo fino a circa metà agosto per raccogliere tutti i dati. Poi, da lì, si valuterà anche se ci saranno delle altre possibilità di aiuto».

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