Maltempo

Da Gardaland a Lugano con l'auto distrutta dalla grandine

La disavventura di tre ragazzi, lunedì sera, nel parcheggio del parco divertimenti sul lago di Garda – Il video all'interno dell'auto: «Sembra che qualcuno abbia preso a martellate le vetture»
© Foto lettore CdT.ch
Jenny Covelli
26.07.2023 15:01

Prima il vento, poi la pioggia e, soprattutto, la grandine. È Maxim Eremeev, di Lugano, a raccontarci la disavventura vissuta con due amici e coetanei lunedì sera, a Gardaland. Quando il maltempo ha travolto il parco divertimenti e tutta la zona del lago di Garda. «Siamo arrivati a Gardaland all'orario di apertura e intendevamo passare tutta la giornata lì per poi proseguire la vacanza a Venezia. Ma attorno alle 22 hanno cominciato a chiudere alcune attrazioni, a causa del vento. Abbiamo quindi deciso di uscire. Raggiunte le auto nel posteggio, è scoppiato l'inferno». Il giovane fa riferimento alla violentissima grandinata che ha colpito loro e tutti gli ospiti del Parco. «Quattro o cinque minuti in cui dal cielo è caduto di tutto».

Il vetro posteriore dell'auto ha ceduto quasi subito, ai primi grossi chicchi di ghiaccio. I tre giovani si trovavano all'interno di due vetture. «Abbiamo preso gli zaini e i tappetini e li abbiamo appoggiati sulla testa. Anche perché io ho il tettuccio di vetro ed ero convinto che si sarebbe rotto anche quello». Minuti di paura, in cui molta gente si è trovata all'esterno, senza riparo. «È scoppiato il panico. Alcuni facevano entrare la gente all'interno della propria auto, un bambino di due anni è stato colpito in testa dal ghiaccio. Era una famiglia dei Paesi Bassi che non parlava italiano e si esprimeva male in inglese, eravamo tutti molto preoccupati». Passato il peggio, sono iniziate le telefonate alla ricerca di soccorsi. «Non rispondeva nessuno, perché erano troppo sollecitati. Abbiamo atteso l'ambulanza per un'ora e mezza».

Poi, la conta dei danni. «Il parabrezza era andato, la carrozzeria pienamente danneggiata. Sembrava che qualcuno avesse preso letteralmente a martellate le macchine». Ma riuscire a entrare in contatto con un carro attrezzi è risultato impossibile. «Abbiamo chiamato l'assicurazione per capire le nostre opzioni – prosegue Maxim –. Dormire nel parcheggio in quelle condizioni non era fattibile. Gli hotel erano al completo, i taxi non rispondevano».

I tre giovani hanno quindi deciso di mettersi in marcia. «Un sacco al posto del vetro posteriore, specchietti laterali riparati alla bell’e meglio, quattro frecce attive, fissi sulla corsia di destra. In chiamata per tutto il tragitto per tenerci svegli e vigili e proseguire insieme». Quindi, una sosta all'Autogrill, perché «sembrava stesse arrivando una nuova tempesta. Ci siamo riparati sotto il tetto del benzinaio». Dopo sei ore, finalmente la dogana. «Hanno detto che potevamo proseguire, seppur lentamente, fino a Lugano». Dove sono infine arrivati alle attorno alle 9.30, stanchi e impauriti.

Abbiamo fatto foto e video da trasmettere all'assicurazione. I due veicoli sono fermi dal meccanico in attesa dei periti. «Ma ci hanno già detto che la valutazione potrebbe essere di un danno totale. Questo significa dover cambiare auto. Vedendo le altre macchine, le nostre sono tra quelle che hanno avuto la peggio». Una disavventura che si è conclusa, fortunatamente, senza feriti per i tre ragazzi che vivono e studiano a Lugano. «Ma la paura è stata davvero tanta».

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