L'analisi

Disastro in Mesolcina: «Potenza inaudita, eventi così soltanto ogni trent'anni»

Il catastrofico nubifragio che si è abbattuto nel Moesano ha fatto segnare una quantità di precipitazioni con picchi pari a oltre 150 litri per metro quadrato — Cecilia Moretti, esperta di MeteoSvizzera: «Abbiamo visto tutti gli ingredienti per una tempesta come poche»
Il nucleo di Sorte, sommerso da fango e detriti: ancora in corso le ricerche per trovare dispersi. ©SAMUEL GOLAY
Jona Mantovan
22.06.2024 14:00

Il nubifragio in Mesolcina di venerdì notte? È stato di una potenza inaudita. Le allerte (regionali e locali) sono arrivate, ma gli ingredienti per una catastrofe clamorosa come poche c'erano tutti. Lo spiega al Corriere del Ticino Cecilia Moretti di MeteoSvizzera. La meteorologa scorre le immagini sugli schermi di Locarno, dove ha sede il Centro regionale sud dell'istituto federale. «Eventi del genere, secondo le nostre prime analisi, avvengono ogni venti, trent'anni», dice mostrando una mappa piena di chiazze colorate, sulla quale sono riconoscibili i rilievi delle montagne e i confini della Svizzera. In corrispondenza di Lostallo, circondato da un'allarmante pennellata di rosso e arancione, un punto viola. Sulla destra, la scala delle precipitazioni, che fa corrispondere la tonalità a 120-150 millimetri, vale a dire litri per metro quadrato in ventiquattro ore. Una secchiata dopo l'altra, insomma. Che ha devastato la frazione di Sorte, ricoprendola di fango, detriti, terra, piante. Ingrossando il fiume Moesa, provocando caos sulle strade. Tre persone sono ancora disperse e proseguono incessanti anche le ricerche per eventuali altri superstiti. 

«Ieri sera abbiamo rilevato un fronte freddo che ha toccato praticamente ogni regione. C'erano tutti gli ingredienti per lo sviluppo di temporali, anche di una certa intensità: da un'umidità sufficiente a una situazione di instabilità, data anche dall'arrivo di questa massa d'aria più fredda», evidenzia la meteorologa.

Precipitazioni nelle ultime 24 ore © MeteoSvizzera
Precipitazioni nelle ultime 24 ore © MeteoSvizzera
Il fatto che il Moesano abbia riportato i danni maggiori è da ricondurre appunto a queste ripetute precipitazioni
Cecilia Moretti, meteorologa di MeteoSvizzera

Decine di litri in pochi minuti

«Le precipitazioni hanno toccato un po' tutto il territorio, però si sono abbattute ripetutamente nella zona del Moesano. Il fatto che questa zona abbia riportato i danni maggiori è da ricondurre appunto a queste ripetute precipitazioni. Soprattutto con degli accumuli di pioggia piuttosto abbondanti anche in periodi di tempo piuttosto brevi e che si sono susseguiti praticamente a ripetizione sulle stesse zone». Un disastro, secondo la meteorologa, causato dalla «ricetta» per una catastrofe come poche, arrivata a toccare le diverse decine di litri d'acqua per metro quadrato nell'arco di dieci, venti minuti. 

L'immagine radar che mostra una quantità di precipitazioni pari a 120-150 litri per metro quadrato ©MeteoSvizzera
L'immagine radar che mostra una quantità di precipitazioni pari a 120-150 litri per metro quadrato ©MeteoSvizzera
Disponiamo di un sistema di allerte automatizzato, che ha emanato avvisi più volte nel corso di venerdì

Un punto esclamativo

Per quanto riguarda le allerte, la nostra interlocutrice conferma come ne sia stata emessa una prima «giovedì pomeriggio, principalmente per la zona del Ticino e del Moesano. Successivamente, è stata aggiunta anche l'Engadina. Questa preallerta indica che esiste la possibilità di avere dei fenomeni intensi su queste regioni. In seconda battuta, abbiamo in funzione un sistema di allerta automatizzato, con una serie di avvisi emanati più volte nel corso della giornata di venerdì, dedicati a delle regioni più ristrette. Questo tipo di messaggi è più mirato, oltre a seguire una catena di consegne automatica».

Le statistiche e i numeri analizzati dagli scienziati hanno strappato anche più di un punto esclamativo. «Sempre dalle nostre prime valutazioni, e con un focus sulla regione più colpita riferendoci alla stazione di Grono, quei 60 millimetri (corrispondenti a 60 litri per metro quadrato, ndr) caduti in appena un'ora corrispondono a un periodo di ritorno di venti-trent'anni. Significa che un fenomeno di questa intensità accade ogni circa venti 30 anni», conclude Moretti.

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