«Dopo la paura e la tristezza, in Alta Vallemaggia c’è tanta voglia di ripartire»
La devastante alluvione di fine giugno ha messo in ginocchio l’intera economia dell’Alta Vallemaggia. A tre settimane di distanza da quei tragici eventi la volontà che prevale è quella di risollevare la testa. «L’adrenalina è alta. Abbiamo tanta voglia di ripartire». Manuela Medici, titolare dell’Unique Hotel di Fusio, insieme ai suoi collaboratori è al lavoro per poter riaprire la struttura ricettiva in cima alla Lavizzara. «Da giovedì 25 saremo di nuovo aperti. Se tre settimane fa abbiamo deciso di chiudere - spiega la direttrice dell’albergo - lo abbiamo fatto per rispetto di chi è stato toccato dall’alluvione e di tutti coloro che si sono subito adoperati giorno e notte per rimediare ai danni». Sebbene Fusio non sia stato particolarmente toccato dalla furia degli elementi, nei primi giorni dopo l’alluvione mancava comunque l’acqua potabile. Le strade erano poi difficilmente percorribili e le merci non potevano essere consegnate a causa del crollo del ponte di Visletto a Cevio. «Anche il nostro personale era scosso. Anche grazie agli ospiti che arriveranno confidiamo che si possa risollevare l’economia dell’intera valle», conclude Manuela Medici.
«Abbiamo perso tutto»
Christine Biadici, ancora scossa dagli eventi, risponde con voce emozionata al Corriere del Ticino: «Siamo a Giumaglio e da mercoledì prossimo ci sistemeremo a Cavergno». La 55.enne, con il marito Elio (61 anni), ha avviato una raccolta fondi (all'indirizzo www.pro-biadici-lavizzara.ch) dopo che entrambe le loro attività sul Piano di Peccia (un’azienda agricola e un «B&B») sono state spazzate via dalla furia di fine giugno. «Finora abbiamo raccolto circa 50.000 franchi. Non ce l’aspettavamo, siamo davvero tanto grati a chi ci ha dato una mano. Ringraziamo di cuore non solo per le donazioni finanziarie, ma anche per gli aiuti pratici. Molte persone si sono fatte avanti per aiutare a sgomberare, per la pulizia». La famiglia ha compiuto molti sacrifici in questi anni, per mettere in piedi tutto. «Ci stavamo lavorando dal 2019, poi c’è stato lo stop per la pandemia. E ora che finalmente avevamo una prospettiva, è successo il disastro. Mio marito, che nel frattempo ha sempre continuato a lavorare come autista di autobus, voleva andare in pensione in anticipo per dedicarsi all’azienda agricola. Ma al momento non sappiamo che fare della nostra vita. Ci serviranno ancora un paio di mesi per capire quale sarà il nostro avvenire».
«Aperti 7 giorni su 7»
A Prato Sornico «La Botega da la Lavizzara» ha riaperto domenica scorsa dopo un anno di pausa forzata. «Eravamo pronte a farlo già il 4 luglio, ma gli ingenti danni causati dall’alluvione in paese ci hanno costretto a rimandare tutto di una decina di giorni», spiega Astrid Lorenzetti una delle tre fondatrici della Cooperativa che gestisce il punto vendita di generi alimentari aperto tutti i giorni dalle 7 alle 21 con cassa self-service. «Non ci sono turisti, ma possiamo contare sugli acquisti da parte della popolazione locale», aggiunge la nostra interlocutrice.
Qualche turista si comincia invece a vederlo al negozio Val Magia di Cevio. «La prima settimana è stata dura. Oltre alla mancanza dei clienti, si respirava tanta tristezza. Piano piano i clienti locali sono tornati a farsi vivi. I prodotti più richiesti sono stati, e lo sono tuttora, i formaggi degli alpeggi di Bavona e Lavizzara. Una grande solidarietà con chi è stato duramente colpito dal maltempo. Ora stanno tornando anche i turisti e questo è di buon auspicio per il resto dell’estate», rileva la gerente Marcella Bettazza.
«Riattiviamo gli impianti»
Karin Zanolini, della direzione degli impianti di risalita di Bosco Gurin e dell’hotel Walser, conferma l’intenzione di voler aprire al più presto. «Questa stagione era già iniziata con il brutto tempo, che ci ha costretto a stare fermi. Vorremmo partire una volta ultimato il ponte provvisorio di Visletto. La settimana prossima, tra mercoledì e giovedì o al più tardi il 27, però magari già il 26 apriremo tutti i giorni». La Rovana non ha subito danni dal maltempo, ma si tratta pur sempre di una regione isolata. «Prima degli aspetti commerciali, siamo solidali con le vittime del nubifragio. Anche il nostro morale è basso, perché gli anni scorsi non era andata bene: prima la pandemia, poi tre inverni senza neve. Sul 2024 eravamo fiduciosi, anche le prenotazioni dell’albergo andavano bene, ma poi è successo il disastro a fine giugno. Non ci abbattiamo, però. L’estate non è finita e contiamo di lavorare bene tra agosto e settembre».
Ticino e Vallese uniti da nomi d’eccezione
Al via la campagna dei due enti promotori con, tra gli altri, Christa Rigozzi, Gardi Hutter e Luca Cereda
«Il modo migliore per sostenere le regioni di montagna è trascorrervi del tempo, organizzando proprio lì le vacanze»
«Il mio cuore batte per la montagna» è il motto di una nuova campagna promozionale «i-stantanea» messa a punto in maniera congiunta dagli enti turistici di Ticino e in Vallese, all’indomani delle catastrofi che hanno colpito entrambe le regioni a fine giugno. L’obiettivo è quello di salvare una stagione che ha messo in difficoltà numerosi operatori. I nomi che prestano il volto all’operazione sono di primo piano: solo per citarne alcuni, Christa Rigozzi, Gardi Hutter, Luca Gianinazzi e Luca Cereda per il Ticino e, in Vallese, la cantante Sina e il campione di sci Ramon Zenhäusern. L’unione delle due organizzazioni per una campagna di solidarietà «è una prima assoluta», si legge nel comunicato. Ma non è tutto. Chiunque, infatti, può aderire pubblicando sui propri profili nei media sociali un’istantanea arricchita dall’adesivo che riporta il logo dell’iniziativa (tramite il sito www.ilovemountains.ch).
«Dobbiamo essere uniti. Il Ticino e la Vallemaggia sono luoghi meravigliosi, che chiunque in Svizzera dovrebbe avere l’opportunità di scoprire. Il modo migliore per sostenere le regioni di montagna in questo momento è trascorrervi del tempo, ad esempio facendo escursioni oppure organizzando qui le vacanze», ha sottolineato la presentatrice ed ex Miss ticinese, Christa Rigozzi, in un filmato pubblicato anche sul sito della campagna, all’indirizzo link.ticino.ch/ilovemountains.
Il confronto nella mappa di Swisstopo: link qui
Le foto delle aree colpite nella mappa di Swisstopo: link qui