Enea nella Culla per la Vita, com'è la situazione in Svizzera?

Sta facendo molto discutere il caso di Enea, il bimbo di 2,6 chili lasciato alla Culla per la Vita del Policlinico di Milano il giorno di Pasqua. Insieme con il piccolo è stata trovata anche una lettera firmata dalla madre, in cui si dice che il bimbo «è super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok», assieme a «parole di grande affetto». È stata la struttura stessa a scriverlo sul proprio sito Internet, aggiungendo che «il piccolo Enea sarà dato in affidamento a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato», così come deciso dal Tribunale. La polemica è scoppiata a seguito dell’appello social con cui il presentatore e showman Ezio Greggio invita la madre a «tornare», offrendole aiuto, perché il bambino «merita una mamma vera, non una mamma che poi dovrà occuparsene ma non è la mamma vera». Parole che hanno offeso famiglie affidatarie e adottive, in seguito giustificate (sempre via social) dallo stesso Greggio, secondo cui qualcuno «non ne ha capito il senso». Ma com’è la situazione in Svizzera?
Anonime e sicure
Anche la Svizzera ha le sue baby finestre: il sito babyfenster.ch indica le sedi di Basilea, Bellinzona, Berna, Davos (Grigioni), Einsiedeln (Svitto) e Olten (Soletta). La prima è stata aperta 22 anni fa. Era il 10 maggio del 2001, la Festa della mamma. Nei cinque anni precedenti l’apertura, erano stati uccisi o abbandonati in Svizzera 13 neonati, si legge ancora sul sito. Occorreva urgentemente una soluzione che permettesse alle donne in situazioni di estremo bisogno di «deporre» in modo anonimo e in condizioni sicure il loro neonato. Dopo meticolosi preparativi, l’Aiuto svizzero per madre e bambino assieme all’Ospedale di Einsiedeln presentavano al pubblico la prima baby finestra. «Accade che vi siano gestanti convinte che nessuno debba sapere del loro stato e del parto, e di non essere in grado di crescere il loro bambino. Grazie alle baby finestre possono deporre il loro neonato in modo anonimo e al sicuro. Queste assolvono pertanto al compito che erano state chiamate ad adempiere: prevenire l’abbandono di neonati e gli infanticidi».
27 bambini in 22 anni
Dalla loro istituzione, secondo le cifre riportate da babyfenster.ch, sono stati lasciati nelle baby finestre svizzere 27 neonati. L’ultimo il 3 agosto 2021. «Alle ore 21.39, nella baby finestra dell’ospedale Lindenhof di Berna è stato riposto un neonato», aveva fatto sapere la Direzione dell’Interno e della Giustizia del Canton Berna. «Il piccolo è venuto al mondo da alcuni giorni. Il neonato è in buona salute e per ora resta all’ospedale per ulteriori accertamenti medici. La madre è invitata a rivolgersi all’APMA di Berna (Autorità di protezione dei minori e degli adulti) per individuare assieme agli esperti la soluzione migliore per il bambino. L’APMA di Berna si occuperà di istituire una rappresentanza legale e di trovare una collocazione per il bambino. La privacy del bambino e della madre viene rigorosamente tutelata».
Quattro mesi prima, il 29 marzo 2021, un’altra neonata era stata adagiata nella baby finestra dell’ospedale Lindenhof di Berna. La bambina era nata qualche giorno prima ed era sana. Il 16 novembre 2020 un’altra bimba era stata lasciata nella finestra per neonati dell’ospedale Bethesda di Basilea. Il 18 febbraio 2020 un bimbo venuto al mondo da poche ore era stato lasciato in una baby finestra di una località non meglio precisata «al fine di tutelare le persone coinvolte».
Quattro casi in un anno e mezzo, in seguito a un evento che aveva scosso particolarmente la Svizzera.. La mattina del 4 gennaio 2020 una neonata era stata abbandonata al freddo, in una scatola di cartone, all'ecocentro comunale di Därstetten, nel canton Berna. La madre, un'abitante della regione rintracciata poche ore dopo, aveva dichiarato di avere scelto deliberatamente un posto frequentato e accessibile al pubblico per fare in modo che la bambina venisse rapidamente trovata. La donna era stata arrestata insieme con un uomo a lei vicino «per evitare pericoli di collusione e di occultamento delle prove».
Nessun neonato nella baby finestra ticinese
Il 18 luglio 2014, è stata aperta presso l’ospedale San Giovanni di Bellinzona una baby finestra a disposizione dell’intero territorio della Svizzera italiana. Il servizio è frutto di un accordo di cooperazione tra l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e la Fondazione Aiuto svizzero per madre e bambino (ASMB), con l’obiettivo di venire in aiuto della madre che con il suo piccolo si trova in una situazione di emergenza e fornire un contributo alla lotta contro l’abbandono di neonati. Il progetto è stato discusso e condiviso con il Dipartimento ticinee della sanità e della socialità (DSS).
Su babyfenster.ch è presente la «Lettera alla madre» dell’Ospedale regionale di Bellinzona e Valli in cui si legge: «Cara mamma, ha appena partorito un bambino: le nostre più vive congratulazioni! Deponendo il suo bebè nella baby finestra di Bellinzona gli offre una nuova prospettiva di vita, l’opportunità di essere felice. Le siamo grati del fatto che desidera solo il meglio per suo figlio. Comprendiamo pienamente la difficile decisione che ha dovuto prendere e la informiamo inoltre che non subirà alcuna conseguenza penale. Ha il diritto di riavere il suo bambino fino al momento in cui un’eventuale adozione diventerà effettiva, cioè non prima di un anno da quando il bebè è deposto nella baby finestra. La fondazione Aiuto svizzero per madre e bambino (ASMB) le mette gratuitamente a disposizione l’assistenza finanziaria e sociale necessaria per garantirle un futuro sereno con il suo bambino. Si faccia consigliare, se preferisce anche in forma anonima. Siamo sempre a sua disposizione! Sarebbe utile se lasciasse un biglietto con il nome di suo figlio e informazioni sulle sue origini in una busta chiusa. Può farci avere la lettera anche in un secondo momento. Questa sarà custodita e consegnata al bambino entro il compimento della maggiore età. Si occupi anche della sua salute; un parto che non viene seguito da un medico è rischioso, chieda pertanto consiglio a uno specialista. Se le occorre un medico di fiducia gratuito, contatti la fondazione Aiuto svizzero per madre e bambino. Riceverà l‘aiuto richiesto. Le auguriamo tanta forza e coraggio».
A Bellinzona non si è fortunatamente mai registrato nessun caso.
Il parto confidenziale
Esiste una pratica che rappresenta una valida alternativa alle baby finestre che è, però, ancora poco considerata.
Sempre più ospedali, nella Confederazione, offrono infatti alle donne la possibilità di partorire in modo anonimo e riservato. «Vi trovate in una situazione molto difficile? Se non volete che si sappia della gravidanza, avete il diritto di ricorrere al parto confidenziale - si legge su salute-sessuale.ch - Nel contesto di un parto confidenziale, in ospedale vi verrà assegnato uno pseudonimo (nome fittizio), che sarà utilizzato per tutto il periodo della gravidanza e del parto. L’ospedale manterrà segreta la vostra identità. L’assicurazione malattia pagherà direttamente le vostre spese in modo che non riceviate posta a casa. In questo modo potete mantenere segreta la gravidanza e la nascita a chi vi sta attorno, usufruendo comunque delle cure mediche alle quali, voi e il vostro bambino, avete diritto. L’ospedale informerà del parto confidenziale e comunicherà la vostra identità unicamente l’autorità dello stato civile e l’autorità di protezione dei minori e degli adulti. Queste due autorità sono tenute a mantenere il segreto. Sei settimane dopo la nascita, potrete decidere se dare in adozione il bambino. In seguito, avrete altre sei settimane di tempo per riconsiderare la vostra decisione. I genitori adottivi non verranno a conoscenza della vostra identità. Se il bambino desidera sapere chi è il suo genitore biologico, potrà ricevere i vostri dati personali solo dopo aver compiuto diciotto anni». Presso i vari consultori di salute sessuale (CoSS) dell’EOC è possibile richiedere informazioni generali in merito al parto confidenziale e alle sue implicazioni. Christine Sieber, dell’organizzazione Salute Sessuale Svizzera (SSCH), ha recentemente spiegato che il parto confidenziale è un tema che riguarda le persone più vulnerabili della società. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne che non si accorgono subito di essere rimaste incinte e che non possono più interrompere la gravidanza. La stima è che in Svizzera si verifichino «tra i 20 e i 30 casi all’anno».