Eredità Agnelli, per il riesame il sequestro di documenti è in parte legittimo

Mentre continua il lavoro dei magistrati torinesi che indagano sull'eredità Agnelli e mentre vengono accesi i riflettori su alcune società offshore, arrivano le motivazioni del tribunale del Riesame sulla sentenza che ha accolto in parte le richieste dei legali di due degli indagati, John Elkann e il commercialista Gianluca Ferrero, di annullare il sequestro di materiali, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta dichiarazione fraudolenta relativa alle dichiarazioni dei redditi 2018 e 2019 di Marella Caracciolo.
Secondo i giudici «è indubbiamente giustificato che il pubblico ministero ordinasse la perquisizione con conseguente sequestro» per verificare l'ipotesi che l'abituale dimora della vedova di Gianni Agnelli in Svizzera fosse «frutto di simulazione», per godere del regime fiscale elvetico e non di quello italiano, ma solo i documenti relativi alla rendita vitalizia e alla dimora di Donna Marella dovevano essere sequestrati, mentre gli altri devono essere dissequestrati.
Nelle motivazioni i giudici sottolineano, infatti, che va mantenuto il sequestro «sugli elementi che con certezza o con elevata probabilità abbiano già oggi una verosimile connessione pertinenziale e strumentale con l'unico tema reso univocamente oggetto della disamina e del contraddittorio: la percezione della rendita vitalizia e la 'esterovestizione' della dimora della Caracciolo».
Tra la documentazione che la guardia di finanza ha sequestrato l'8 febbraio scorso, c'era anche quella relativa alla società Dicembre, cassaforte della famiglia Agnelli. Questo materiale, affermano i giudici dal Riesame, non è pertinente con il capo di imputazione, e quindi va dissequestrato.
«La Dicembre - si legge - è una società semplice, in quanto tale rimasta per decenni del tutto informale e peraltro mai aggiornata nelle intestazioni delle quote neppure dopo la morte di Gianni Agnelli e degli altri soci storici ma si tratta, parimenti, di dinamiche che nel decreto, al di là di un rapido cenno, non hanno trovato né collocazione in una imputazione embrionale, né spiegazione circa l'eventuale rilevanza penale della sua gestione, né motivazione probatoria esplicita e specifica finalizzata al ricostruzione della evasione globale, o quantomeno agli aspetti connessi all'evasione derivante dalla contestata rendita».
«Quindi - dice la sentenza del Riesame - sulla base delle anomalie riguardanti le vicende della Dicembre, allo stato, in assenza dei minimi requisiti di formalizzazione in contestazioni e di relativa motivazione non è in alcun modo prevedibile, per la difesa e per il collegio se possano scaturire altre ipotesi di reato, quali norme possano ritenersi violate, quali tipologie concrete di condotte consumate, in quale tempo o periodo, in quale luogo, se la relativa prova potrà avere incidenza sull'unica voce contestata costituita dalla sola rendita vitalizia percepita dalla sola Caracciolo e di riflesso dall'erede Elkann».
Intanto il pool di magistrati procede con il lavoro certosino di ricostruire i collegamenti tra le varie società riferibili a John, Ginevra e Lapo Elkann, anche mediante mandati fiduciari. Alcune delle quali offshore, con il filo di Arianna che parte dal Liechtenstein, verso altri Stati, dove le regole fiscali sono più «morbide».