«Estate da incubo per i viaggi? Probabilmente no»
Lo spettro di un'altra estate da incubo negli aeroporti si avvicina pericolosamente. Secondo una serie di dati diffusi da Airline Data Inc e FlightAware, pubblicati in un articolo del Corriere della Sera, sarebbero quasi 100 mila i voli tagliati, con picchi di 500 al giorno nel periodo più intenso a livello continentale. Bagagli smarriti, file interminabili e collegamenti saltati: un film che rischieremo di rivedere ancora e che manderà all'aria le nostre ferie? Gli scali più a rischio, secondo le ultime teorie basate sui dati, sarebbero quelli di Regno Unito, Francia, Olanda e Germania. Da una parte Amsterdam chiede ai vettori di tagliare del 5% i voli di maggio, ponendo pure un tetto di 66 mila viaggiatori giornalieri per quel mese. Dall'altra, invece, Francoforte, è ancora in carenza di personale. Ma, a metterci lo zampino, ci sono anche gli scioperi. Un quadro desolante, insomma, che però non scoraggia le agenzie di viaggi. Anzi. A sentire gli operatori del settore, sembrerebbe che ci sia un allarmismo eccessivo. «Questa situazione la stiamo vivendo in maniera abbastanza tranquilla», dice Davide Nettuno di Hotelplan. «Un eventuale disagio è impossibile da prevedere anche per una compagnia aerea», gli fa eco il collega Giancarlo Leonardi, di Kuoni. «Annullamenti da parte di clienti intimoriti a causa di questi scenari? No. E lo posso dire con certezza», aggiunge.
Non esageriamo, insomma. I toni si alzano a un livello di allarme. Secondo Nettuno, «ci sono alcune cancellazioni, certo. Ma dobbiamo anche dire che non abbiamo la percezione chiara di come sia la situazione a livello globale. Per quel che ci riguarda, abbiamo a che fare con pochi episodi. Sì, ritengo che ci sia un po' di allarmismo. È chiaro che se si guardano i dati a livello globale, la situazione cambia. È anche la legge dei grandi numeri: quando sentiamo numeri importanti, tendiamo a spaventarci. Se mettiamo in relazione questi dati al nostro mercato, direi che siamo abbastanza certi di poter vivere un'estate più serena rispetto al 2022... Perlomeno, i presupposti ci sono tutti», evidenzia l'esperto di Hotelplan.
Leonardi, di Kuoni, si augura di non dover fare i conti con le situazioni già viste nell'estate del 2022. «D'altronde non siamo noi, come agenzie di viaggio, a gestire le compagnie aeree. È difficile fare previsioni. Ovviamente, ci auguriamo di non dover subire, e di conseguenza i nostri clienti, i disagi dell'anno scorso. Tutti ricordano le immagini delle file interminabili agli sportelli fuori dall'aeroporto, o i bagagli che non ''seguivano'' i passeggeri».
Un problema percepito
Nettuno, sul fatto che i clienti potranno partire a cuor leggero, non ha dubbi. Il problema, quindi, sarebbe soltanto percepito: «Chi ha deciso di viaggiare e ha prenotato, per come stanno le cose ora, può pensare di poter partire secondo i piani senza dover subire grosse variazioni. È chiaro che i motivi per cui possono esserci delle cancellazioni sono tanti, ma non parlerei di un problema sistemico. Non mi sembra che a livello di sistema le cose non vadano bene, anzi può essere interessante un dato che ho proprio recuperato ora...», dice mentre afferra con un gesto rapido delle dita il foglio di fianco al computer. «Swissport, che è forse la società più grande a livello globale nella gestione dei passeggeri e delle merci negli aeroporti, ha gestito 186 milioni di passeggeri nel 2022. L'anno prima erano 97 milioni. C'è stato un raddoppio nel giro di un anno. È una cosa assolutamente normale, se questo incremento ha portato a qualche rimbalzo negativo».
Il nostro interlocutore aggiunge anche che la società Swissport, che conta già 50.000 dipendenti a livello globale, sta assumendo ulteriori 5.000 posizioni, a fronte di un incremento previsto, per il 2023, che non sarà di sicuro rappresentato da un raddoppio della domanda. «Anche da parte loro c'è la volontà affinché tutti i servizi siano gestiti in maniera regolare e con l'efficienza del periodo prepandemico».
Alle compagnie non conviene
Leonardi entra nei dettagli di un ipotetico annullamento da parte di una compagnia aerea. «Quando succede, si valuta caso per caso. Se ci sono dei cambiamenti, degli annullamenti, dei cambiamenti operativi anche solo di qualche ora informiamo sempre il cliente. E si valutano, appunto, le possibili misure da intraprendere a riprotezione del cliente stesso». L'esperto, che nell'azienda ricopre il ruolo di responsabile vendite per il canton Ticino, sottolinea l'importanza di affidarsi a un'agenzia di viaggi: «È proprio in questi casi che si vede la differenza, perché noi aiutiamo davvero i nostri clienti. Come dico spesso, il fai da te va bene ma fino a un certo punto. Quando sorgono certi problemi è un po' difficile parlare con il computer». E aggiunge, con una certa energia: «No?».
«Non dobbiamo poi dimenticare», precisa Nettuno, «che ogniqualvolta una compagnia annulla dei voli, deve assumersene anche i costi. Le riprotezioni dei passeggeri sono care e anche trovare soluzioni alternative all'ultimo minuto comporta in ogni caso dei costi aggiuntivi. Pertanto, nell'interesse stesso delle compagnie, è bene che i voli si svolgano in maniera regolare».
La concorrenza del treno
Ma delle richieste di limitazione avanzate dalle strutture che si trovano a corto di personale, le agenzie ne sapranno qualcosa? Sempre Nettuno ricorda il caos della passata stagione: «Sì», ammette. «L'anno scorso era capitato su Londra, che aveva voluto limitare il numero dei passeggeri. Tuttavia, da allora non abbiamo più avuto nessun tipo di indicazioni in questa direzione. Credo che si possa parlare di un ritorno alla normalità nella gestione del traffico aereo. Anche se ci sono in ballo pure gli scioperi, che costituiscono un fattore importante. È vero che nelle ultime settimane, in Germania, abbiamo riscontrato qualche piccolo problema nella gestione del traffico. Ma ripeto, tenuto conto delle dimensioni del nostro mercato, ticinese o svizzero, penso proprio che possiamo parlare di numeri abbastanza accettabili, ecco. Siamo molto, molto lontani da un momento di allarme generale».
Esiste poi un altro tipo di pressione che pesa sulle offerte commerciali europee. La politica, infatti, è quella di tagliare i collegamenti al di sotto di un certo rendimento. «È un fenomeno che si sta verificando in Francia e, probabilmente, toccherà anche la Germania», conclude Nettuno. «Laddove c'è un'alternativa ferroviaria, la tendenza sarà quella di sospendere i collegamenti o, anche, a evitare di volare del tutto».
Eurocontrol: «Ci stiamo preparando»
Intanto, Eurocontrol ha condiviso con il Corriere del Ticino le sue previsioni per il traffico aereo in estate: «Ci aspettiamo che in Europa superi del 15% i livelli di traffico del 2022, arrivando fino a 5.000 voli in più al giorno rispetto all’estate scorsa», precisa il direttore generale dell'ente, Raúl Medina. Che rincara la dose: «La guerra in Ucraina comporta una minore disponibilità di spazio aereo, con molti voli a lungo raggio che si dirigono verso il sud-est per evitare lo spazio aereo russo. A tutto questo si aggiunge la possibilità di azioni sindacali, maltempo o altre interruzioni impreviste, che potrebbero causare ulteriori limitazioni nella capacità dello spazio aereo europeo. La nostra agenzia sta coordinando da tempo, e con tutti gli attori dell’aviazione in Europa, una serie di azioni operative per ridurre al minimo i ritardi e prepararsi ad affrontare nella maniera migliore l’estate del 2023».