Fedez, i Coldplay e gli altri: le mani degli ultras milanesi sui concerti

L'omicidio di Antonio Bellocco da parte di Andrea Beretta avvenuto il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio, a bordo di una Smart targata Ticino e noleggiata nel Mendrisiotto ha fatto sì che venisse scoperchiato il vaso di Pandora dei giri illeciti gestiti dal tifo organizzato delle squadre milanesi. E, attenzione, le attività criminali non riguardano solo il calcio e ciò che lo circonda, ma anche i concerti organizzati a San Siro (e non solo). Ecco allora che, come spiega Repubblica, le mani degli ultras milanesi sono finite pure sui biglietti delle esibizioni di Fedez e dei Coldplay, solo per citarne alcuni. È infatti questo business il nuovo fronte su cui si sono concentrati gli interessi degli ultras, e della 'ndrangheta, gestore finale di questi traffici.
Nell'estate 2021, a interessarsi al giro del bagarinaggio dei biglietti dei concerti fu l'ex capo degli ultras dell'Inter Vittorio Boiocchi, poi ucciso il 29 ottobre del 2022. Morto Boiocchi, nel business sono entrati gli eredi. Renato Bosetti, anch’egli arrestato lunedì, per i concerti poteva contare su «una fitta e consolidata rete di conoscenze nell’ambiente degli steward», tanto da trasformare «il bagarinaggio nella propria attività principale», come sottolinea il gip.
Ad entrare nel business dei biglietti dei concerti ci prova poi lo stesso Andrea Beretta che, inizialmente, tenta di replicare il modus operandi di Boiocchi, ma viene respinto da Pino Caminiti, che nel frattempo si è fatto forte della protezione di un pezzo grosso come «’u Dutturicchiu» Giuseppe Calabrò. Beretta riesce comunque ad inserirsi nella rivendita dei biglietti dei Coldplay, nel luglio dell’anno scorso, e a discuterne con Marco Ferdico per decidere la «conseguente suddivisione degli stessi all’interno del direttivo» della Nord, come scrive il gip. Il concerto della band britannica non è comunque l'unico su cui riesce a mettere le sue mani che finiscono pure su quelli di Blanco e dei Pinguini Tattici Nucleari.
L'influenza degli ultras milanesi non si limita però al solo stadio cittadino, ma arriva fino all'Olimpico di Roma dove lo stesso gruppo replica il successo ottenuto in terra meneghina reclutando altre braccia e promettendo loro 300 euro. A raccogliere il denaro è Francesco Intagliata, reclutato nel frattempo nello stato maggiore della curva.
Come spiega sempre Repubblica, la musica live può anche essere merce di scambio. Gherardo Zaccagni, imprenditore dei parcheggi e protetto di Pino Caminiti, prometteva per esempio biglietti a un poliziotto della questura milanese in cambio di informazioni riservate.
Anche Luca Lucci, infine, leader della Curva Sud, era interessato al business dei biglietti dei concerti. Ecco allora che era in contatto con Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun e Gue Pequeno per stipulare accordi preliminari volti a gestire le loro esibizioni. Tali patti avevano «consentito di aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti», certifica l'indagine. Il tuttofare, in questo caso, era «Alex Cologno» Hagag, guardia del corpo di Fedez ed emissario fino in Calabria per organizzare alcune sue date estive.