Sotto la lente

Gordola e Lavertezzo pensano alla promessa di «matrimonio»

Istituito un gruppo di lavoro per approfondire la possibilità di avviare il processo aggregativo tra i due Comuni – Vignuta: «Siamo coerenti con il nostro spirito di apertura» – Berri: «Si tratterà anche di decidere come procedere con Locarno»
Spartaco De Bernardi
23.04.2025 19:31

Sulle ceneri dello scenario «Piano», abbandonato dopo il rifiuto da parte della maggior parte dei Comuni coinvolti ad approfondirlo, sta nascendo un nuovo progetto di «matrimonio» tra enti locali nel Locarnese. I Municipi di Gordola e Lavertezzo hanno infatti dato avvio ad una nuova fase di lavori preparatori in vista di una possibile aggregazione. Nel concreto, si vogliono esaminare attentamente le opportunità e le implicazioni per entrambe le comunità prima di formalizzare concretamente l’inizio della procedura per la nascita, in tempi brevi, di un nuovo ente locale sul Piano di Magadino. «Questa iniziativa è coerente con la posizione che Gordola ha sempre avuto, ossia sulla necessità di avere un Comune il più ampio e il più forte possibile sul Piano», spiega al Corriere del Ticino il sindaco di Gordola Damiano Vignuta. Il quale aggiunge: «Dopo la rinuncia dello scorso febbraio allo scenario prospettato dal Dipartimento delle istituzioni da parte di Tenero-Contra, che preferisce guardare verso Minusio (e per questo è stato inserito nel pre-studio aggregativo «Urbano», ndr.), e di Cugnasco-Gerra, che avrebbe voluto veder coinvolto anche il quartiere locarnese delle Gerre di Sotto, ci siamo incontrati con Lavertezzo il quale sposa la nostra visione sulla questione aggregativa». Lavertezzo che con Gordola collabora già fattivamente in più campi, grazie alle convenzioni che regolano in particolare le attività di Polizia, nonché la conduzione unificata della direzione scolastica, dell’operatore sociale e del servizio di picchetto e spargimento sale. Una collaborazione che ora si vuol rendere completa con l’avvio, appunto, di un progetto aggregativo. «Dopo aver vagliato diverse possibilità, abbiamo ritenuto di percorrere la via che ci vede discutere di una possibile aggregazione con i colleghi di Gordola. Una strada che personalmente ho sempre ritenuto quella più percorribile», evidenzia il sindaco di Lavertezzo Andrea Berri, il quale non ha mai fatto mistero di essere contrario al matrimonio prospettato con Locarno.

Istanza con la Città sempre valida

L’istanza aggregativa siglata insieme alla Città nell’ottobre del 2023 è però sempre valida, anche se di fatto è stata congelata dopo le elezioni comunali di un anno fa. Su questo punto Berri non si scompone: «Insieme al Municipio di Gordola abbiamo preso atto della modifica adottata dal Gran Consiglio per quanto attiene alla Legge sulle aggregazioni che introduce un nuovo articolo che permette la chiusura di una procedura in corso, come nel nostro caso. Nelle prossime riunioni insieme al Municipio di Gordola decideremo quali passi intraprendere dopo che la modifica legislativa sarà cresciuta in giudicato», precisa il sindaco di Lavertezzo.

Riunioni a cadenza mensile

Per guidare il processo che dovrebbe portare all’aggregazione tra i due Comuni del Piano è stato istituito un gruppo di lavoro. Ne fanno parte il sindaco Berri e la municipale Tiziana Gerosa-Szpiro per l’Esecutivo di Lavertezzo, il sindaco Vignuta ed il vicesindaco René Grossi per quello di Gordola. Completano la squadra i rispettivi segretari comunali. Il compito del gruppo di lavoro sarà quello di sviluppare e portare avanti i lavori preparatori all’inoltro formale dell’istanza aggregativa tra i due Comuni, «promuovendo un dialogo costruttivo e mirato al miglioramento dei servizi e delle opportunità per la popolazione di entrambi i territori», recita un comunicato stampa congiunto diramato questo pomeriggio. Il gruppo di lavoro ha iniziato a riunirsi nell’inverno 2024, continuando le riunioni con cadenza mensile.

Alla ricerca del consenso

Affinché il progetto aggregativo goda del maggior consenso possibile e tenga conto delle opinioni di tutti, un focus particolare viene sin da subito posto alla comunicazione. Per garantire un coinvolgimento diretto della cittadinanza i due Comuni hanno quindi aperto due indirizzi e-mail dedicati ([email protected] e [email protected]), attraverso i quali i cittadini potranno inviare i propri commenti e suggerimenti. Verrà inoltre creata una pagina Facebook dove verranno pubblicati aggiornamenti sull’avanzamento dei lavori e altre informazioni rilevanti. A breve i due Esecutivi daranno inoltre mandato ad un’azienda specializzata, che svolgerà un pre-studio evidenziando gli aspetti finanziari e pianificatori della possibile aggregazione.

Scenario «Urbano», l’analisi prosegue

Se lo scenario «Piano» è stato abbandonato, proseguono invece i lavori per l’allestimento dello studio aggregativo riguardante quello denominato «Urbano». Scenario che comprende sei Comuni: Locarno, Losone, Brione-Sopra Minusio, Orselina, Minusio e Tenero-Contra. I primi momenti di confronto tra questi sei enti locali si sono svolti lo scorso febbraio. Lo scopo è stato quello di perfezionare i termini e i confini della collaborazione, trovando soluzioni condivise che permettessero di proseguire le discussioni. In una seconda fase è previsto il coinvolgimento della cosiddetta società civile e del mondo economico. 

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