«I cassonetti dei rifiuti in riva al lago? Meglio metterli altrove»
Si sbarca dal «Capriolo» ed eccoli là. In bella vista, in riva al lago, proprio di fronte all’approdo dei battelli di Locarno. Con la pioggia e con il sole. C’è chi li chiama «Molok», chi «contenitori seminterrati». Sempre quello sono: cassonetti per i sacchi dei rifiuti. Che non hanno mancato di sollevare perplessità e lamentele. «Non è possibile, è il biglietto da visita della Città», commenta qualcuno. Piazzati pochi mesi fa, a maggio si presentavano ancora «grezzi». Oggi, invece, sono avvolti da gigantografie colorate con le foto dei luoghi simbolo della Città.
«Li sposteremo», diceva il Municipio. E, sollecitato dal Corriere del Ticino ancora questa settimana (nell’edizione di martedì) il capodicastero Opere pubbliche e ambiente, Bruno Buzzini, ha ribadito «stiamo lavorando per una soluzione più consona, nonostante non siano pervenute altre lamentele».
«Funzionali, però deturpano»
Ma che ne pensano i passanti? Per residenti e turisti, sarà davvero un «malvedere maleodorante»? E chi ha un esercizio nella zona? «All’inizio, non mi sembrava una bella idea sotto il profilo estetico, ma devo dire che per noi è molto comodo», ammette Mai, 37 anni e da cinque caposala al ristorante Debarcadero. «Non dobbiamo andare troppo distante per scaricare quanto si accumula nel corso della giornata, anche se per alcuni materiali dobbiamo comunque raggiungere l’ecocentro all’ingresso dell’autosilo di Largo Zorzi».
Dall’altra parte della strada, all’ombra delle bancarelle c’è Nina, 60 anni di Melano, che fa il pollice verso. «Vero, sono ‘carini’ perché coperti da queste belle immagini, ma proprio di fronte al lago? Deturpano, si poteva fare un meglio. Non capisco il perché, ma vabbè. Sarebbe stato meglio un posto più discreto, più nascosto». Tuttavia, la donna ammette di non averci fatto tanto caso, finora.
«I cestini non bastano»
Diverso il discorso per la sua «collega-vicina» Barbara, locarnese 56.enne e che da 30 svolge l’attività di artigiana nei mercati. «Li ho già visti e li ho pure utilizzati», dice. Lei, però, non si è posta il problema dell’estetica o dell’inserimento nel paesaggio. Sollecitata, conclude mostrando il pollice verso l’alto.
Mentre la giornata assolata va avanti, le lingue parlate da chi attraversa la zona turistica di Locarno per eccellenza si moltiplicano. Patricia da Lione, per esempio, parla francese. È qui in vacanza per un paio di giorni, prima di proseguire il viaggio verso l’Italia.
«Non è mai piacevole avere a che fare con la spazzatura», esclama la 46.enne, nella vita assistente all’amministrazione di un’azienda. «In ogni caso, penso sia importante curare questo aspetto, affinché la città sia pulita. Dove dovrebbero mettere l’immondizia? Di sicuro non posando i sacchi a terra. Meglio un cassone grande di un cestino piccolo che si riempie velocemente e, una volta alla capienza massima, porta alla dispersione dei rifiuti per strada».
Chiara, in coppia con Joel, a dispetto del nome non parla italiano. I due sono di Berna: docente in formazione lei, studente di economia e informatica lui. «Non ci avevamo nemmeno fatto caso», afferma la 21.enne, esprimendosi in tedesco.
«Coinvolgere gli artisti locali»
«La posizione non è affatto ideale, trovo buona l’idea di avere tutto insieme. Devo dire però che sono molto grandi». Il giudizio di lei, alla fine, è «così-così», con il pollice orizzontale. Né verso l’alto né verso il basso. Quello di Joel, invece, è un po’ più inclinato verso l’alto, anche se è concorde con Chiara. «Di base, credo sia una cosa sempre positiva, il fatto di curare questo aspetto. Pure l’aspetto esteriore di questi cassoni non è così male», aggiunge il 25.enne, riferendosi alle decorazioni «mimetizzatrici» dei controversi cilindri.
Il giovane si augura, per questo aspetto, il coinvolgimento di artisti locali, per andare oltre «le foto dei luoghi turistici di Locarno.
Il verdetto? Più «sì» che «no»
Cilindrici. Tutto sommato puliti. Colorati, anche. Grazie alle gigantografie: su uno, il Castello Visconteo e, sull’altro, la piazza Grande. Sia come sia, potrebbero contendersi il titolo di «Cassonetti dell’immondizia nel posto più bello del mondo», in riva al lago e a due passi dall’approdo dei battelli di Locarno. Il sondaggio non è scientifico, per carità. Oltre ad avere un «campione» ristrettissimo. Ma i pollici in su sono stati sei su dieci. Tre quelli «poco convinti», mentre solo uno era verso il basso «di netto».