Medio Oriente

I fedelissimi di Bashar al-Assad si rifugiano in alberghi di lusso in Libano

Dopo la caduta del regime siriano, diversi alti ufficiali e mercenari sarebbero scappati anche in Germania
Immagine generica d'archivio. © Shutterstock
Red. Online
11.12.2024 23:00

Dopo Bashar al-Assad, fuggito in Russia dove ha trovato asilo politico assieme alla sua famiglia a seguito della presa di Damasco da parte dei ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham, anche i collaboratori stretti dell'ormai ex presidente siriano stanno scappando dal Paese. A differenza di al-Assad, tuttavia, membri del governo, alti funzionari, consiglieri del presidente destituito e agenti del servizio segreto sarebbero fuggiti non nell'est dell'Europa, bensì in Libano dove avrebbero trovato rifugio in alberghi di lusso. A riportare la notizia è il Blick che cita diversi media libanesi, tra cui il giornale Nidaa al-Watan.

Tra i fedelissimi scappati in Libano ci sarebbe per esempio Ali Mamlouk, alto funzionario del servizio d'intelligence siriano e consigliere di al-Assad, che si troverebbe in una struttura di lusso a Beirut. La sicurezza dell'edificio sarebbe garantita da Hezbollah e dalle forze di sicurezza dello Stato. Per Mamlouk il soggiorno in Libano è difatti rischioso in quanto è ricercato dalle autorità del Paese per terrorismo. In particolare, è accusato di aver preso parte agli attentati contro le moschee Al-Taqwa e Al-Salam a Tripoli nel 2013. Ghada Adib Mhanna, moglie dello zio di Bashar al-Assad, e la madre di Rami Makhlouf, cugino dell'ormai ex presidente e importante finanziatore del regime, risiederebbero ugualmente in un albergo a cinque stelle nel centro di Beirut.

Gli hotel che ospitano i collaboratori stretti di al-Assad sarebbero stati trasformati in quartieri ad alta sicurezza. L'esilio dei fedelissimi del presidente destituito sarebbe infatti stato pianificato diversi giorni prima della caduta del regime siriano. A livello organizzativo, inoltre, Hezbollah avrebbe giocato un ruolo determinante. Per permettere ai collaboratori di al-Assad di attraversare la frontiera sarebbero poi stati versati diverse migliaia di dollari in tangenti.

L'arrivo di questi insoliti esuli, inutile dirlo, ha fatto discutere in Libano. Precedentemente, infatti, nel Paese avevano trovato rifugio numerosi siriani fuggiti proprio dal regime di al-Assad. Sulla questione si è espresso il primo ministro libanese Najib Mikati che ha detto: «La politica del governo libanese è sempre stata quella di attenersi al diritto libanese e a quello internazionale». Egli ha quindi precisato che sono in corso colloqui stretti con il ministro della Giustizia e con il Ministero pubblico per risolvere il problema.

Il Libano non è comunque la sola destinazione dei fedelissimi di al-Assad: gettonata è altresì la Germania. In terra tedesca avrebbero trovato rifugio alti ufficiali e mercenari. «Nonostante la diffusa retorica della riconciliazione, in molti andranno in Germania per sfuggire alla vendetta e al perseguimento legale in Siria», ha detto a Table Media Lawand Kiki, esperto di Siria al Syrian Reporting Center.

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