L'incidente

Il bus «è scivolato lungo il guardrail per 50 metri», il video di Mestre

Il procuratore incaricato delle indagini: «Non si è verificato alcun incendio né dal punto di vista tecnico né c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio»
© KEYSTONE (EPA/ANDREA MEROLA)
Red. Online
04.10.2023 14:25

C'è un video sull'incidente di Mestre costato la vita a 21 persone, quasi tutte giovanissime. Immagini che stanno alimentando svariate ipotesi sulla causa del disastro. Le principali? Un malore (o un colpo di sonno) del conducente oppure una manovra «eccessiva» del bus – «un movimento strano» lo definisce il Corriere della Sera – «stretto fra altre macchine in coda». 

L’amministratore delegato dell’azienda proprietaria del mezzo «La Linea», Massimo Fiorese, dopo aver visionato il filmato ha dichiarato: «Il bus è quasi fermo quando sfonda il guardrail. Penso che l’autista abbia avuto un malore, perché altrimenti non me lo spiego. Nel video si vede che il bus è quasi fermo, il guardrail è fino, non è di quelli più moderni e più strutturati, e l’autobus pesava tanto perché era di quelli elettrici. L’impatto è stato fatale».

La dinamica di quanto avvenuto sul cavalcavia di Mestre è ancora tutta da chiarire. Il Prefetto di Venezia, Michele di Bari, davanti ai giornalisti ha detto: «Girano voci infondate sull'incidente. Per capire i fatti dobbiamo osservare ciò che la magistratura sta facendo. L'intera vicenda, dal punto di vista di polizia giudiziaria, è di competenza della Procura». Ha pure aggiunto che non si può escludere nulla, ma che per il momento sulla dinamica non ci sono novità, sono in corso accertamenti capillari.

Le analisi sullo stato del manto stradale e del guardrail del cavalcavia sono in corso. Dalle immagini registrate nel punto in cui il pullman è caduto, è evidente il pessimo stato del guardrail e della ringhiera, che in quel tratto appare totalmente arrugginita. Secondo quanto riferisce La Presse, sul tratto di strada in questione il guardrail sarebbe vecchio e in alcuni tratti sarebbe in corso di sostituzione.

«Parliamo di ipotesi, ma da quello che abbiamo potuto accertare attraverso i nostri referenti era un guardrail a unica onda altezza metro e non tripla, come sarebbe stato necessario per il contenimento di un veicolo che può raggiungere le 18 tonnellate», ha detto all’ANSA Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS, amici e sostenitori della Polizia stradale. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, interpellato sull'incidente all'evento per i 20 anni di Sky, ha dichiarato: «Sto in contatto con l'assessore, non è un problema di guardrail evidentemente. Ho sentito che i Vigili del Fuoco parlavano delle batterie elettriche che prendono fuoco più velocemente, più rapidamente di altre forme di alimentazione. Questo, non so se c'entri o non c'entri, lascio ai tecnici la risposta ma in un momento in cui qualcuno dice "tutto elettrico" forse uno spunto di riflessione si deve fare».

Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi, facendo il punto su quanto accaduto, ha spiegato: «Stiamo lavorando sulla dinamica dell'incidente che ha visto il bus toccare e scivolare lungo il guardrail per un cinquantina di metri, e infine, con un'ulteriore spinta a destra, precipitare al suolo. Non ci sono segni di frenata, né contatti con altri mezzi. Non si è verificato alcun incendio né dal punto di vista tecnico né c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo».

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, fuori dall'ospedale di Mestre ha ringraziato i medici, «non solo quelli intervenuti stanotte in strada, ma anche quelli negli ospedali che sono rientrati. A Treviso abbiamo svuotato il pronto soccorso e abbiamo dirottato pazienti. Oggi sono in cinque ospedali. A Padova abbiamo una bimba di tre anni grande ustionata, per cui siamo preoccupati. Tra i feriti nell'incidente di ieri sera ci sono fratelli, di 3 e 13 anni, austriaci e ricoverati a Treviso. La madre e il compagno sono invece morti».

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