Il rilancio dell'Alta Vallemaggia passa anche da una ciclabile
Godersi l’aria fresca pedalando da Cavergno fino a Peccia, nel Comune di Lavizzara, in una giornata di sole e passando da Brontallo alle gole della Maggia, e poi Broglio, Prato Sornico, magari facendo una piccola deviazione per una pausa a Brontallo o Menzonio. E così via, fino alla Scuola di scultura, «in un paesaggio incantevole». È la visione proposta dal granconsigliere Andrea Rigamonti (del PLR), in un’interrogazione sottoscritta da una decina di altri colleghi nella quale, in sostanza, si chiede al Consiglio di Stato di prolungare di dieci chilometri l’attuale tracciato dedicato alle «due ruote», peraltro ben frequentato da turisti e abitanti, allo scopo di rilanciare l’Alta Vallemaggia.
Dalla crisi ad un’opportunità
La crisi causata dal disastro che si è abbattuto tra Bavona e Lavizzara a fine giugno, spazzando via abitazioni, aziende agricole, macchinari e causando sette morti accertate (mentre una persona risulta ancora dispersa), ha lasciato il segno: «Ci sono delle priorità nella ricostruzione, chiaro. Ma dobbiamo guardare anche al futuro, pensando a nuove offerte in questa regione dalla bellezza straordinaria», spiega l’avvocato 40.enne di Chiasso, autore del testo e sui banchi del Parlamento dal 2023, al Corriere del Ticino.
«Fin da bambino sono stato un grande appassionato delle montagne ticinesi e delle nostre regioni periferiche. Ho avuto la fortuna di esplorare a fondo il territorio, sia a piedi sia in bicicletta, nel corso degli anni. Purtroppo, gli eventi di quest’estate mi hanno portato, insieme alla commissione del Gran Consiglio, a visitare di nuovo questi luoghi». Da qui, l’idea di estendere la pista ciclabile. «Una grande opportunità, anche perché il tracciato esistente è un’infrastruttura eccezionale, molto frequentata».
Una struttura apprezzata
Tanto che il Legislativo cantonale aveva approvato un finanziamento l’anno scorso, così da completare l’opera in tutta la sua lunghezza, coprendo 35 chilometri da Locarno a Cavergno. «È utilizzata principalmente dai residenti come luogo di svago, ma è anche molto apprezzata dai turisti. In generale, è un luogo privilegiato per muoversi dolcemente su un territorio meraviglioso immerso tra le montagne».
Passerelle scenografiche
Il nostro interlocutore puntualizza una strategia per l’aggiunta da lui ipotizzata: «Una traccia esisterebbe già, nel senso che nella prima parte c’è una strada di montagna, nella seconda parte ci sono delle strade agricole e si tratta semplicemente, appunto, di realizzare tre passerelle sul fiume. La prima sarebbe da ricostruire, in quanto spazzata via dall’alluvione, una seconda è già prevista nel piano regolatore del Comune di Lavizzara e la terza sarebbe invece quella più scenografica, nelle gole della Maggia, che potrebbe anche fungere essa stessa da attrattore turistico». Per quanto riguarda costi e tempi di realizzazione, Rigamonti dice che al momento non c’è ancora nulla di definito. «È proprio questo il senso dell’iniziativa, stimolare la riflessione sul tema, permettendo di determinare delle cifre affidabili. Se tutto andrà bene, occorrerà iniziare dalla pianificazione, probabilmente inserendola nel piano direttore, poi passare alla progettazione e infine alla realizzazione».
«Un paio di legislature»
Tutti passaggi necessari che, per essere completati, potrebbero richiedere anni. Per avere un termine di paragone, la ciclabile della Vallemaggia, fino al suo completamento nel 2025, ha richiesto quasi una ventina d’anni. «Ma è molto più lunga e diverse tratte hanno dovuto essere costruite da zero. In questo caso, si tratta solo di collegare i vari punti. Avere una visione globale del territorio non dovrebbe richiedere un grande sforzo temporale, azzarderei almeno un paio di legislature».
Il deputato, in conclusione, risponde poi a un’altra sollecitazione, a proposito del dislivello piuttosto impegnativo (da 400 a 800 metri): «È vero, ma la salita più impegnativa è solo all’inizio. Gli ultimi sei chilometri sono piuttosto pianeggianti. Se proprio non si vuole fare molto sforzo, le sempre più popolari biciclette elettriche hanno dimostrato di poter dare un grande aiuto proprio in questo tipo di situazioni». Senza contare che, a tornare indietro, c’è la discesa.
Il confronto nella mappa di Swisstopo: link qui
Le foto delle aree colpite nella mappa di Swisstopo: link qui
Il bilancio
Nel corso della notte fra sabato 29 e domenica 30 giugno 2024, violenti e prolungati temporali hanno colpito l'Alta Vallemaggia, tra le valli Bavona e Lavizzara. Ad oggi una persona (un giovane della valle) risulta ancora dispersa, mentre si registrano sette morti: una 76.enne e due 73.enni tedesche, residenti nel Land del Baden-Württemberg, una 61.enne svizzera del canton Basilea Campagna e un 67.enne svizzero del Locarnese (i cui due corpi erano stati ritrovati a Riveo, nel greto della Maggia), un altro 66.enne svizzero del canton Basilea Campagna e una 67.enne svizzera domiciliata nel Locarnese (i cui due corpi erano stati rinvenuti a luglio nel greto del fiume all'altezza di Cevio). Cinque vittime erano a Fontana, due a Prato Sornico e il disperso al Piano di Peccia. Si tratta del bilancio più grave legato a una catastrofe naturale mai registrato in tempi recenti a Locarno e dintorni. L'alluvione del 1978, tanto per fare un esempio, aveva provocato sette morti. Il nubifragio in Mesolcina, di una settimana prima, tre.