Il reportage

Inizio in salita per la Falconeria di Locarno, però spuntano «Pagine alate»

La stagione parte a rilento nella «riserva» di rapaci in Città, ma le prossime settimane fanno sperare - Tra le novità di quest’anno, un libro autoprodotto con decine di foto dei popolari animali integrati nel panorama urbano
Una realtà inaugurata nel 2007 e che oggi impiega dieci persone; in primo piano, Francesca Palamara, falconiera e grafica che lavora per la Falconeria da quasi dieci anni
Jona Mantovan
04.08.2024 21:00

Lo sguardo intenso di Pluto fa impressione, con quegli occhi tondi e spalancati, tinti di un arancione intenso. Dal vivo, ci si rende conto delle dimensioni di questo enorme rapace, un gufo reale. Ma Francesca Palamara è abituata. Anzi, il suo viso si illumina con un sorriso mentre percorre l’area delle voliere - che ospitano una novantina di esemplari alati di varie specie, taglie e piumaggi - portandolo tranquillamente appoggiato sul suo guantone in pelle. I visitatori arrivano alla spicciolata, in molti casi famiglie in ferie qui a Locarno. Imperdibile, quindi, la visita a una delle attrazioni principali della città: la Falconeria. Che, tra l’altro, ha appena pubblicato un libro fotografico, Pagine alate, con le schede degli animali oggi divenuti parte integrante del panorama urbano. «L’inizio della stagione non è stato dei migliori, come per molti d’altronde», afferma Pio Aldo Nesa al Corriere del Ticino, rispondendo alla domanda su come stia andando l’attività.

«Un’oasi in centro»

«Ma queste settimane stanno andando molto bene, finalmente. Speriamo di recuperare con buoni numeri fino a settembre-ottobre». Prima la pioggia, il freddo. Poi le alluvioni di fine giugno, tragiche catastrofi abbattutesi su Mesolcina e Alta Vallemaggia, con inevitabili annullamenti di chi aveva prenotato le vacanze.

«E ora la canicola. Però non voglio lamentarmi, con le ondate ad alta temperatura lavorano bene altri, per esempio il Lido. In effetti, ci accorgiamo di avere una maggiore affluenza di mattina», aggiunge l’imprenditore, che ha inaugurato la struttura nel 2007. Oggi - tra aquile, gipeti, avvoltoi e tanti altri animali, pennuti e non - ci lavorano stabilmente dieci persone per una superficie 7.000 metri quadrati, una «piccola oasi in centro città», come la definiscono qui.

Rispetto a un paio d’anni fa, il calo di visitatori si sente. Secondo Nesa, per una serie di fattori.

«Circostanze negative»

«Ci sono state varie circostanze a influenzare la situazione. Dagli Europei di calcio alle Olimpiadi a Parigi, ma anche l’aumento delle casse malati, che ha comportato meno disponibilità economica per molte famiglie. Inoltre, con l’euro ancora debole, molti potrebbero essere stati incentivati a trascorrere le vacanze all’estero. Il brutto tempo ha avuto un impatto significativo, sembrava che ogni fine settimana, compresi Pasqua e Pasquetta, fosse caratterizzato da condizioni meteorologiche avverse». La voce della moglie, Anna, irrompe dalla ricetrasmittente. Mancano pochi minuti alla presentazione al pubblico. «In ogni caso, tireremo le somme a fine stagione, a ottobre». L’esperto falconiere rivela qualche novità per la stagione 2025.

«Nell’ultimo capitolo della pubblicazione riportiamo i nomi di tutti i protagonisti dei nostri spettacoli»
Francesca Palamara, grafica e falconiera, 30 anni

«Una fiaba rinnovata»

«Ci stiamo preparando in vista dell’anno prossimo. Le presentazioni delle undici e delle tre del pomeriggio saranno riviste con una formula leggermente ritoccata e, se tutto va secondo i piani, avremo pure le nuove voliere, che dovremo costruire. Inoltre, stiamo rivedendo la nostra fiaba, La piuma d’oro. Quest’anno non la presentiamo, poiché stiamo apportando alcune modifiche insieme alla regista, Stefania Mariani, per renderla ancora più affascinante. Sarà pronta per l’anno prossimo, ma sul nostro sito pubblicheremo date e orari in tempo utile».

Lungo il vialetto di fronte alla tribuna da 600 posti, ecco di nuovo passare Francesca. Alcuni visitatori si sono già accomodati per l’esibizione in procinto di partire. Ma c’è ancora qualche istante per parlare di uno degli ultimi progetti realizzati «in casa», il libro autoprodotto Pagine alate. «Ci sono voluti almeno un paio d’anni di lavoro per realizzarlo», racconta la 30.enne, che oltre a essere falconiera è pure grafica e da nove anni si occupa della progettazione di cartelloni, volantini e pubblicità del parco. «Per il momento è solo in italiano, ma quest’inverno prepareremo le versioni in tedesco e francese».

«Aneddoti e curiosità»

Sfogliando la pubblicazione, un’ottantina di pagine, spiccano immagini colorate e in alta definizione. «Abbiamo raccolto aneddoti e curiosità per ognuno degli animali. I ritratti dei rapaci sono stati realizzati da vari fotografi che ci hanno visitato e sono tutti della nostra falconeria. Nell’ultimo capitolo, abbiamo anche riportato tutti i loro nomi», conclude Palamara, che si congeda. Lo spettacolo, infatti, sta per iniziare.

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