Manor, i sindacati vogliono sedersi al tavolo delle trattative

104 persone. Sono i dipendenti toccati dalla decisione di Manor di chiudere le filiali di Balerna e Sant'Antonino, annunciata lo scorso 28 febbraio. L'azienda prevede di non rinnovare il contratto di locazione per le due sedi, in attività probabilmente fino alla primavera dell'anno prossimo. «Ci batteremo per il miglior piano sociale possibile», avevano annunciato i sindacati OCST e UNIA. Che, fanno sapere oggi, hanno scritto all'azienda di Basilea di essere a disposizione per la fase di consultazione.
«Il personale, attualmente, si trova in un limbo», spiega Marco Pellegrini, segretario regionale OCST del Sopraceneri e responsabile per il settore vendita. «All’assemblea di ieri, 11 marzo, hanno partecipato in molti esprimendo grande preoccupazione per il loro futuro lavorativo».
Manor ha dichiarato che «cercherà di trovare un'opportunità per i collaboratori di continuare a lavorare presso le sue sedi nella regione o altre soluzioni». A tal proposito l'OCST precisa che «in vista del dichiarato ampliamento a Locarno, Bellinzona, Biasca, Vezia e Lugano, ci aspettiamo che almeno un numero importante di dipendenti venga (ri)assunto. Gli altri potrebbero essere ricollocati in altri ambiti. E per qualcuno si potrebbe prospettare un prepensionamento».
Ma, come detto, i sindacati sono in attesa di una risposta. «Se ci fosse stata una Commissione del personale, avrebbe funto da referente. Non essendoci, chiediamo di essere coinvolti noi nella consultazione», aggiunge Pellegrini. «Anche UNIA ha ricevuto mandato da una parte del personale, nel corso di due assemblee svoltesi la scorsa settimana e lunedì, prima della chiusura del periodo di consultazione», fa sapere la rappresentante sindacale Chiara Landi. «Abbiamo inviato all’azienda tutte le proposte per il riassorbimento completo del personale e per la riduzione massima del danno arrecato a coloro che dovessero subire dei licenziamenti».
Insomma, il dialogo sembra aperto. Ma «i dipendenti toccati hanno bisogno di interlocutori, per questo ci siamo fatti avanti», dicono ancora da OCST. «Non vogliamo fare lotte con nessuno. Ma Manor deve assumersi una responsabilità sociale. Ci sono persone che lavorano per l'azienda da 30 anni. Auspichiamo che trovino una soluzione per tutti, ma se così non fosse dobbiamo essere coinvolti».
Il sindacato OCST spiega che sarà anche da valutare la possibilità che qualche altra azienda del settore commerciale possa subentrare negli spazi lasciati da Manor – che, lo ricordiamo, non rinnoverà il contratto di locazione a Sant'Antonino e nel Centro Breggia – e possa riassumere almeno una parte di quanti perderanno il loro impiego. «Sicuramente i locatori e altri si stanno muovendo. Però non abbiamo i dettagli», conclude Marco Pellegrini. «È un messaggio che indirizziamo a quei magazzini che, magari, possono lanciare un salvagente a queste persone».