La rabbia di Valencia: lancio di fango contro re Felipe, «assassino»
In un clima di enorme tensione e caos, oggi re Felipe e la regine Letizia, il premier Pedro Sanchez e il presidente della Comunità valenciana Carlos Mazon sono arrivati sul luogo del disastro. Ma sono stati «accolti» con lanci di fango dalla popolazione di Paiporta, esasperata. Tanti gridavsno «assassini».
Dalle immagini trasmesse da emittenti televisive si vede re Felipe circondato da persone che volevano parlargli, nonostante il cordone di sicurezza cercasse di tenere a distanza la folla. Il sovrano ha cercato anche di ripararsi con alcuni ombrelli. «Fuori, fuori», urlavano i contestatori contro le autorità. Non si placa, infatti, la protesta e l'indignazione della popolazione. Il premier Sanchez è stato invece colpito di striscio alle spalle da quello che sembrava essere un bastone di legno lanciato da qualcuno sul posto.
La visita ufficiale delle autorità è stata ufficialmente sospesa. Dopo la durissima contestazione subita a Paiporta, Felipe e Letizia erano attesi da centinaia di persone a Chiva, ma è stato deciso il rinvio.
Proseguono i lavori nel parcheggio sotterraneo
«Un cimitero con un numero di morti incalcolabile» è stato trovato nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonnaire ad Aldaya. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno confermato le paure raccontate da chi vi lavorava. Il centro commerciale, a un certo punto, aveva deciso autonomamente l'evacuazione e molti clienti si erano fiondati a prendere le auto. Su indicazione degli addetti alla sicurezza, erano risaliti ed erano stati accolti nel cinema del centro. In tantissimi, purtroppo, non sono però riusciti a fuggire.
«Non siamo ancora in grado di dire quante auto sono parcheggiate, sono in corso le ispezioni dei sub per identificare eventuali vittime rimaste intrappolate», ha riferito ai giornalisti un portavoce dell'Unità di emergenza dell'esercito impegnato sul posto.
L'anziana salvata dopo tre giorni in auto
Ieri, una donna è stata salvata dalla sua auto dopo avere trascorso tre giorni intrappolata in un sottopassaggio a Benetússer, nella provincia di Valencia. «Era viva, dopo tutto questo tempo», ha raccontato commosso il capo della Protezione Civile di Moncada, Martín Pérez al quotidiano Las Provincias. «Abbiamo sentito le sue flebili grida d’aiuto mentre cercavamo di rimuovere i veicoli travolti dal fango. Accanto a lei c’era la cognata che, purtroppo, non è sopravvissuta. Speriamo ancora nella possibilità di salvare qualcuno. Al momento la nostra priorità è trovare le persone che risultano ancora disperse».
Il nuovo bilancio è di 214 vittime e arriva dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle cinque persone scomparse nella località di Letur, ad Albacete, la più colpita dalla Dana in Castilla-La Mancha. Lo ha reso noto la delegata del governo della regione, Milagros Tolón, su X. Sono invece 183 le autopsie eseguite finora, 67 le persone identificate, come spiega Inma Lidón dell'Istituto di Medicina Legale.
Cresce il pericolo di infezioni
Tra esercito, polizia locale e nazionale sono 10 mila le unità impiegate. «Cercheremo i dispersi strada per strada, casa per casa», promette il comandante dell'Unità di emergenza dell'esercito. Nelle strade, sono pure in azione i carroattrezzi per rimuovere le carcasse di auto e permettere ai camion di aiuti alimentari di arrivare dove già si erano spinti i volontari a piedi. E sono arrivati, come detto, anche i droni, le unità di sommozzatori e gli speleologi dei Vigili del fuoco.
Il dipartimento della Salute della Regione valenciana ha lanciato l'allarme alle popolazioni alluvionate: «Attenzione all'acqua che bevete e al cibo che mangiate perché potrebbe essere contaminato». La mancanza di accesso all'acqua potabile e i sistemi fognari traboccanti «possono favorire la proliferazione di agenti patogeni». Secondo un esperto citato da El Mundo, le infezioni che possono aumentare con maggiore frequenza in situazioni come quelle vissute dalle popolazioni colpite dalla DANA «sono quelle associate all'ingestione di acqua o alimenti contaminati, quelle causate da agenti patogeni come E. coli, Salmonella, Shigella, che possono provocare gastroenteriti di maggiore o minore gravità. Se si tratta di una persona che ha difese basse, è immunodepressa per qualsiasi motivo o è molto anziana o si tratta di bambini molto piccoli, i sintomi potrebbero essere più gravi».