Le notizie false che circondano il caso di Luigi Mangione
Il 4 dicembre 2024 Brian Thompson, amministratore delegato del colosso assicurativo statunitense UnitedHealthcare (UHC), è stato ucciso di fronte all’ingresso dell’hotel Hilton Midtown a New York.
Il presunto assassino, Luigi Mangione, 26 anni, è stato arrestato il 9 dicembre in un McDonald’s in Pennsylvania, grazie alla segnalazione di un dipendente ed è stato incriminato per omicidio comesso come «atto di terrorismo» il 17 dicembre.
Dopo che si è diffusa la notizia del suo arresto, l’uomo arrestato è stato elevato sui social a una sorta di «giustiziere della gente comune». Non solo, ma il suo caso ha sollevato un’ondata di rabbia contro le compagnie assicurative sanitarie e ha portato i suoi fan a raccogliere soldi per le sue spese legali. Questo soprattutto nel contesto statunitense, dove il sistema sanitario pubblico è pressoché assente.
La popolarità della vicenda di Mangione sui social ha portato alla diffusione non solo di meme e speculazioni, ma anche di svariate notizie false e satiriche.
Il falso «manifesto» di Mangione
Poche ore dopo l’arresto, è iniziato a circolare su X il presunto «manifesto» di Luigi Mangione, in cui l’uomo avrebbe spiegato i motivi del suo crimine. Nel testo, in inglese, si legge infatti che nelle giornate buone la madre di Mangione aveva un «dolore ai nervi» paragonabile alla sensazione di avere «le gambe immerse nel ghiaccio». Questo perché la «United Healthcare ha sbagliato: ha violato il contratto con mia madre, con me e con milioni di americani».
Tra gli effetti personali di Mangione è stato effettivamente trovato un testo che, come ha spiegato un agente al New York Times, «critica le compagnie assicurative per aver anteposto i profitti alla salute delle persone». Ma il documento diffuso in Rete in quei giorni è un falso. Infatti, la sua lunghezza (più di mille parole) è differente rispetto a quella del «manifesto» trovato dalle forze dell’ordine durante l’arresto (262 parole). Inoltre, nel contenuto condiviso su X non appaiono le frasi di Mangione riprese dal manifesto originale.
Il post falso di Burger King
Sempre nei giorni successivi l’arresto è circolata online l’immagine di un presunto post dell’account ufficiale X di Burger King in cui si legge in inglese «Noi non facciamo la spia». Il post, falso, è stato diffuso dopo che McDonald's ha ricevuto molte critiche online per aver segnalato Luigi Mangione alle forze dell’ordine.
Ma Burger King non ha mai pubblicato una frase del genere. Tra l’altro, sull’immagine condivisa su X si possono notare alcune incongruenze che ne dimostrano l’infondatezza. Ad esempio, sotto al messaggio compaiono le scritte «Retweet» e «Quote Tweets», termini usati sulla piattaforma prima dell’acquisizione da parte di Elon Musk nell’ottobre 2022 e prima del suo cambio di nome in X, e poi cambiati in «repost» e «quote». Molto probabilmente il falso post di Burger King è stato generato con siti dedicati alla creazione di falsi tweet.