Mangione potrebbe dichiararsi non colpevole dell'omicidio di Thompson
Luigi Mangione, arrestato per l'omicidio del CEO di UnitedHealthcare Brian Thompson, potrebbe dichiararsi «non colpevole» rispetto alle accuse per le quali è finito in manette in Pennsylvania. Lo ha dichiarato il suo legale, Thomas Dickey, in una intervista alla CNN.
L'avvocato difensore di Mangione ha dichiarato che avrebbe contestato la detenzione del suo cliente presentando una petizione per un ordine di habeas corpus, secondo il New York Times. Il giovane, cui ieri il tribunale ha negato la libertà su cauzione, probabilmente si opporrà all'estradizione dalla Pennsylvania allo stato di New York e la procedura per contestare l'estradizione potrebbe richiedere giorni.
«Non ho visto prove che sia lui il killer», ha detto in conferenza stampa Dickey. «Ci siamo dichiarati non colpevoli, almeno per le accuse in Pennsylvania. Come ho detto, non sono a conoscenza di accuse effettive a New York». Il legale ha aggiunto di aver «creato un forte legame» con il suo cliente e di essere «soddisfatto» del loro rapporto. Parlando con i giornalisti, ha precisato che «non vede l'ora di andare avanti e aiutare» Mangione.
Gli appunti in un taccuino
In un taccuino trovato addosso a Mangione c'erano appunti su come colpire. La CNN parla di una «to do list». Emerge che il 26.enne aveva deciso di escludere l'uso di «esplosivo» perché «avrebbe colpito innocenti», mentre aveva considerato l'ipotesi di uccidere Thompson durante una conferenza. Il top manager, 50.enne e padre di due figli, è stato ucciso alle 6.44 della mattina dello scorso mercoledì mentre si stava avviando all'Hilton, a Manhattan, dove era atteso a una convention di investitori nel settore delle polizze sanitarie. Mangione aveva con sé una cosiddetta arma fantasma (ghost gun).
Amazon blocca il merchandising del killer
Amazon ha annunciato di avere bloccato la vendita di merchandising ispirato a Luigi Mangione. Si parla di magliette, adesivi e giubbotti. Thomas Dickey ha detto che il suo ufficio ha ricevuto offerte per contribuire al pagamento delle spese legali del (presunto) killer. Le offerte sono l'ennesimo indizio del favore popolare raccolto da Mangione tra una fetta di pubblico americano che ha visto nell'assassinio del CEO di UnitedHealthcare un «modo di farsi giustizia da soli» contro quelli che il 26.enne ha definito, nel manifesto che gli è stato trovato addosso al momento dell'arresto, i «giochi di potere» dell'industria della salute.
Le impronte
Al di là delle dichiarazioni del legale, la CNN ha riferito che le impronte digitali di Luigi Mangione coincidono con quelle lasciate dal sospetto killer sulla scena del delitto. Non è ancora chiaro dove esattamente siano state trovate. Una possibilità sono le pallottole su cui il killer aveva scritto con un pennarello indelebile le parole «delay,» «deny» e «depose».
Mangione, lo ricordiamo, ha 26 anni, l'età in cui negli USA si esce dall'assicurazione sanitaria delle famiglie. Soffriva da anni di un mal di schiena aggravato da un incidente di surf. Di recente era stato operato (si dice senza successo) per la fusione di alcune vertebre.