Russia

Mosca, parlano i sopravvissuti: «All'inizio pensavamo fossero petardi»

«Alcuni nel teatro hanno cercato di sdraiarsi tra i sedili, ma diversi uomini armati hanno aperto il fuoco nella platea, colpendo chi provava a nascondersi o a uscire»
© KEYSTONE (AP Photo)
Ats
23.03.2024 16:12

Cominciano a emergere i racconti del terrore e dell'angoscia infinita vissuta dalle migliaia di persone che affollavano il Crocus City Hall di Mosca e che hanno cercato di mettersi in salvo quando i terroristi hanno aperto il fuoco prima nel centro commerciale e poi nella sala dei concerti dove stava per cominciare il concerto dei Picnic.

Una donna era con la figlia di 11 anni e stava comprando un gelato in un bar vicino all'ingresso quando ha sentito i rumori e qualcuno ha gridato di sdraiarsi sul pavimento. «Ci siamo precipitati dai bambini, ci siamo sdraiati e abbiamo cominciato a fare barricate con tavoli e sedie, e diversi feriti sono accorsi verso di noi», ha detto a BBC Russia.

All'interno del teatro alcuni hanno pensato che il frastuono potesse essere parte dello spettacolo. Sofiko Kvirikashvili ha sentito quella che inizialmente pensava fosse «una specie di esplosione di petardi», «ma poi – ha aggiunto – mi sono resa conto che tutti nella sala avevano iniziato a scappare in tutte le direzioni».

Dave Primov, fotografo, ha parlato alla BBC di scene di panico. «Alcuni nel teatro hanno cercato di sdraiarsi tra i sedili, ma diversi uomini armati hanno aperto il fuoco nella platea, colpendo chi provava a nascondersi. Chi poteva, si è diretto verso il palco. Altri hanno cercato di trovare uscite più in su, ma le porte erano sbarrate».

Altri testimoni hanno raccontato che c'erano anziani e bambini, tutti coinvolti nell'attacco. «Gli aggressori erano lì, all'uscita. Ci siamo alzati e abbiamo iniziato a camminare. Ci hanno visto. Alcuni di loro sono tornati indietro e hanno iniziato a sparare alle persone. Sono caduta a terra e ho fatto finta di essere morta – ha scritto su Instagram una donna, come riporta la CNN –. La ragazza accanto a me è stata uccisa. Poi le fiamme sono divampate e hanno chiuso la porta. Ero stesa e respiravo sotto la porta. Dopo un po' sono strisciata fuori, mi sono guardata intorno, c'era fumo ovunque e ho strisciato verso l'uscita».

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