Calcio

No, Croci-Torti non ha smesso di crederci

Il Lugano non può permettersi passi falsi contro il San Gallo, pena mettere a repentaglio il girone per il titolo - L’allenatore bianconero non smette però di guardare alle prime posizioni: «Senza ambizioni, non sarei al posto giusto»
L'allenatore bianconero. © Keystone/Samuel Golay
Massimo Solari
11.04.2025 20:30

In fondo, anche ventiquattro anni fa ci si aggrappava a un fragile sogno. Credere che fosse ancora possibile, sì, era lecito. Ma altri tiravano i fili. Altri avevano il destino fra le mani. E travolgere il San Gallo in uno stadio Cornaredo straripante, a conti fatti, allungò la vita alla speranza e alla fantasia, senza tuttavia trasformarle in gloria vera. Il 2001 come il 2025, dunque. Anni di generose promesse infine non mantenute. Allora si era al tramonto del girone per il titolo che avrebbe incoronato il GC. La sfida di domenica contro i biancoverdi, invece, le porte del girone per il titolo potrebbe spalancarle definitivamente. Lasciando, appunto, che i bianconeri abbiano ancora un ruolo da giocare, per l’Europa ad esempio, prima che la stagione finisca.

«Il calcio va veloce»

«Ma se oggi accettassi la situazione, convincendomi che il titolo non è più possibile, sarei la persona sbagliata nel mio ruolo» rilancia Mattia Croci-Torti. L’allenatore del Lugano, insomma, non si arrende di fronte a numeri e tendenze che non sembrano lasciare spiragli. Di fronte all’evidenza, anche. «È vero, se continua a subire gol evitabili e a peccare di concretezza in fase offensiva, la mia squadra non è da primo posto. Il calcio però va veloce. È una questione di fiducia e di uomini. E di onde che si possono tornare a cavalcare. Ecco, io non smetto di credere che il flow positivo - vissuto a più riprese lungo la stagione - possa essere ritrovato a livello collettivo e individuale. Per questa ragione non alzo bandiera bianca. Non ancora».

«Evitiamo i pensieri negativi»

Fallire contro un San Gallo all’ultima spiaggia, va da sé, non è ammesso, pena giocarsi tutto a Losanna, il lunedì dell’Angelo. «Ma non vedrete i miei uomini speculare su uno 0-0 che potrebbe tagliare fuori dai giochi che contano i biancoverdi» assicura il tecnico momò. «Non è qualcosa che possiamo permetterci davanti ai nostri tifosi. Non in questo momento. Centrare il prima possibile un posto nelle prime sei è sempre stato il nostro primo obiettivo. Un obiettivo non scontato, per altro. La capolista Basilea lo ha conquistato solo due turni fa. E però due passi falsi dei renani potrebbero rimetterci in corsa. Perciò vogliamo restare ambiziosi, senza guardare troppo avanti e consapevoli che i 3 punti in palio domenica pomeriggio sono fondamentali per dare forma alle nostre aspirazioni».

Si (ri)ferma Bottani

Il Crus, allo stesso tempo, invita l’ambiente a non essere «troppo negativo». Perché i cattivi pensieri, sottolinea, possono fare la differenza. Eppure, la lista degli infortunati e la sua genesi fornirebbero sufficiente materiale per farsi il sangue amaro. Per dire: contro il San Gallo lo staff tecnico recupererà Dos Santos, ma alle note assenze di Aliseda, Belhadj, Mahou e Valenzuela si è (ri)aggiunta quella di Bottani. Il motivo? Di nuovo una ricaduta muscolare. «C’è tanto rammarico» osserva Croci-Torti. «Ultimamente ci sta mancando la giocata decisiva dei subentranti. Prendete il Basilea, che grazie a due cambi è riuscito a far svoltare la gara di domenica. Se abbiamo discusso della questione internamente? Certo, ne parliamo ogni giorno. Ed è importante che passi un messaggio: lavoriamo tutti assieme per un unico scopo, e cioè il successo del club. Non per metterci in mostra singolarmente. E quando le cose non vanno bene serve autocritica». Quindi l’affondo del tecnico: «Vi assicuro che non siamo contenti della situazione». Per evitare di farsi male ulteriormente, il Crus avrebbe perlomeno potuto evitare di seguire Celje-Fiorentina nel giorno del suo 43. compleanno. «Invece ho guardato la partita con un nodo alla gola. Ci siamo fatti dare dei “deficienti” per aver perso da una squadra che negli ultimi 20 minuti ha preso a pallonate la Viola. Che però, a differenza nostra, si è dimostrata abbastanza efficiente per portarla a casa». 

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