«No-fly zone o i razzi russi cadranno sui Paesi NATO» – Segui il live
(AGGIORNAMENTO 0.02)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nuovamente chiesto alla NATO di istituire una no-fly zone sul suo Paese, altrimenti, ha aggiunto, «i razzi russi cadranno sul territorio dell'Alleanza». E ancora: «Se non chiuderete il nostro cielo non è che una questione di tempo prima che i razzi russi cadano sul vostro territorio, sul territorio della NATO», ha detto Zelensky in un nuovo video.
(AGGIORNAMENTO 23.18)
«Condanniamo l'attacco russo al Centro Internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza a Yavoriv, vicino al confine dell'Ucraina con la Polonia. La brutalità deve fermarsi». È il contenuto del tweet postato dal segretario di Stato statunitense Antony Blinken in merito all'attacco vicino a Leopoli.
(AGGIORNAMENTO 22.58)
Ci sono 34 italiani bloccati in Ucraina in varie città assediate dalle forze russe, tra cui Mariupol. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Duecento li abbiamo già salvati, per i 34 che sono ancora intrappolati lavoriamo ogni giorno per portarli fuori. Se l'evacuazione non può avvenire in sicurezza preferiamo dire loro di aspettare».
(AGGIORNAMENTO 20.09)
La Russia ha chiesto alla Cina assistenza militare per sostenere l'invasione dell'Ucraina. Lo riporta il Financial Times citando fonti americane, secondo le quali Mosca avrebbe chiesto attrezzature militari e altra assistenza militare a Pechino fin dall'inizio dell'invasione.
La richiesta ha suscitato preoccupazione all'interno della Casa Bianca, sollevando timori sulla possibilità che Pechino metta a rischio gli sforzi per aiutare le forze ucraine a difendere il paese.
Gli Stati Uniti si sono «preparati a mettere in guardia gli alleati sulla situazione alla luce delle indicazioni che la Cina potrebbe aiutare la Russia», mette in evidenza il Financial Times, riferendo che alcuni funzionari americani hanno ricevuto indicazioni di alcune carenze nelle armi delle forze russe.
(AGGIORNAMENTO 21.01)
Un portale nel quale far affluire le informazioni sui crimini di guerra in Ucraina è stato aperto dal procuratore della Corte penale internazionale, il britannico Karim Asad Ahmad Khan. A darne notizia è stato l'avvocato Ezechia Paolo Reale, segretario generale della Associazione Internazionale di Diritto penale, con sede a Parigi.
«Il Procuratore della Corte Penale Internazionale, dopo aver ribadito di aver aperto un'inchiesta formale sulla situazione in Ucraina per verificare la sussistenza di crimini di competenza della Corte, e quindi di crimini di guerra, di genocidio e di crimini contro l'umanità, ha dato notizia di aver già inviato sul campo una squadra di investigatori per raccogliere le prove a carico dei possibili responsabili di tali crimini e ha chiesto a tutta la comunità internazionale di diffondere la notizia che è stato istituito un portale digitale dedicato attraverso il quale chiunque possegga informazioni utili alle indagini sulla situazione in Ucraina, ed in particolare le vittime e i sopravvissuti, può contattare in forma sicura gli investigatori della Procura contribuendo alle indagini in corso».
Reale ha richiamato la necessità di diffondere l'esistenza del portale: «La piattaforma informatica realizzata dalla Procura della Corte Penale Internazionale non è finalizzata alla raccolta di prove, ma solo di informazioni preliminari. Accedendovi viene richiesto di spiegare il motivo per il quale si vuole contattare la Procura della Corte. L'autore della segnalazione può anche scegliere di restare anonimo solo provvisoriamente e di comunicare la propria identità alla Procura solo in un secondo momento. La Procura raccomanda di accedere alla piattaforma solo attraverso strumenti informatici affidabili e connessioni sicure, utilizzando l'indirizzo del sito istituzionale della Corte (https://www.icc-cpi.int cliccando poi sul pulsante contact an investigator); di assicurarsi di non essere visti mentre si accede alla piattaforma«.
(AGGIORNAMENTO 20.09)
Il Capo della Chiesa greco-cattolica, monsignor Sviatoslav Shevchuk, denuncia l'uso da parte della Russia di armi proibite dalle convenzioni internazionali.
«L'amministrazione nazionale ucraina ci informa che il nemico ricorre a diverse armi cui uso è proibito dalle convenzioni internazionali. Così questa notte a Popashnoje, regione di Donetsk, sono state utilizzate le bombe incendiarie al fosforo che provocano gravissime ferite dei civili», dice Shevchuk in un videomessaggio diffuso oggi.
«Questa notte abbiamo visto situazioni terribili: con le bombe è stata colpita la Laura di Sviatohirsk, importante monastero della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, sita sul territorio della Regione di Donetsk, dove si trovavano molte persone, numerosi profughi. Vengono distrutti i nostri edifici di culto, le nostre città bruciano in tutta l'Ucraina», aggiunge l'arcivescovo maggiore.
«Preghiamo per l'Ucraina. Preghiamo per i nostri difensori. Preghiamo per tutti quelli che hanno subito danni a causa di questa guerra. Preghiamo per i nostri nemici venuti sulla nostra terra per seminare la distruzione, per seminare la morte, la paura, per seminare gravi mutilazioni».
Poi mons. Shevchuk affronta il problema delle confessioni: «Tutti i nostri sacerdoti sono pronti a servire il proprio popolo, e svolgono il loro ministero ovunque si trovino: sui territori occupati, nelle città assediate. In tutte le nostre città e paesi, le chiese sono aperte praticamente 24 ore su 24, per poter servire la gente».
«Tuttavia, nelle situazioni in cui la presenza del ministro, per accedere al Sacramento della penitenza, non è possibile, bisogna ricorrere alla possibilità di ottenere il perdono dei peccati attraverso il perfetto atto di penitenza: ci pentiamo di fronte a Dio per i nostri peccati», conclude il vescovo autorizzando a confessarsi da soli senza sacerdote.
(AGGIORNAMENTO 20.03)
Quattro portoghesi «con esperienza militare» che avevano lasciato il loro Paese per andare a combattere in Ucraina erano nella base militare di Yavoriv, bombardata stamani dalla Russia. I quattro sarebbero «irraggiungibili». Lo scrive CNN Portugal sul suo sito web.
(AGGIORNAMENTO 19.48)
Dall'inizio della guerra in Ucraina sono stati documentati 31 attacchi all'assistenza sanitaria attraverso il Sistema di sorveglianza dell'OMS. Secondo questi rapporti, in 24 incidenti le strutture sanitarie sono state danneggiate o distrutte, mentre in cinque casi le ambulanze sono state danneggiate o distrutte. Questi attacchi hanno causato almeno 12 morti e 34 feriti, e hanno colpito l'accesso e la disponibilità di servizi sanitari essenziali.
Gli attacchi continuano ad essere segnalati nonostante gli appelli alla protezione dell'assistenza sanitaria. A dirlo sono il direttore generale dell'Unicef, Catherine Russell, il direttore generale dell'Unfpa, Natalia Kanem ,e il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
«È fondamentale che gli attori umanitari abbiano un accesso sicuro e senza impedimenti per raggiungere tutti i civili in difficoltà, ovunque essi siano». L'UNICEF, l'UNFPA e l'OMS stanno lavorando con i partner per aumentare i servizi salvavita e il sostegno per soddisfare i bisogni sanitari urgenti.
«Dobbiamo essere in grado di consegnare in sicurezza le forniture mediche di emergenza - comprese quelle necessarie per le cure ostetriche e neonatali - ai centri sanitari, alle strutture temporanee e ai rifugi sotterranei. L'assistenza e i servizi sanitari devono essere protetti da tutti gli atti di violenza e gli ostacoli. Nel mezzo della pandemia da Covid in corso, che ha già messo a dura prova i sistemi sanitari e gli operatori sanitari, tali attacchi hanno il potenziale di essere ancora più devastanti per la popolazione civile. Per il bene degli operatori sanitari, e per tutte le persone in Ucraina che hanno bisogno di accedere ai servizi salvavita che forniscono, gli attacchi a tutta l'assistenza sanitaria e alle altre infrastrutture civili devono cessare. Infine, chiediamo un cessate il fuoco immediato, che includa l'accesso senza ostacoli in modo che le persone in difficoltà possano usufruire dell'assistenza umanitaria. Una risoluzione pacifica per porre fine alla guerra in Ucraina è possibile».
(AGGIORNAMENTO 19.22)
Lu Yuguang, giornalista cinese della sede di Mosca di Phoenix TV, emittente statale di Pechino, è finito nel mirino dei social media internazionali per l'aperto sostegno all'attacco del Cremlino all'Ucraina dopo aver detto che «come rappresentante del popolo cinese e dei giornalisti cinesi, auguro alla Russia una rapida vittoria».
Lu, noto per essere un filo-russo, ha avuto un accesso privilegiato all'esercito di Mosca, riferendo liberamente dalle città sotto assedio nell'Ucraina orientale, inclusa Mariupol, girando filmati e persino intervistando i soldati. In uno dei suoi reportage, ha affermato che «i militanti a Kiev continuano a usare ostaggi come scudi umani». Ha anche ottenuto un'intervista esclusiva con Denis Pushilin, il capo della Repubblica popolare separatista di Donetsk, in cui affermava che con l'aiuto della Russia le sue forze «stavano riconquistando terreno ogni giorno»:
La copertura media di Lu lascia ipotizzare che, nonostante Pechino insista sulla sua 'vera neutralità' nel conflitto, i media statali cinesi stanno ricevendo un accesso senza precedenti all'interno dell'esercito russo, contribuendo alla diffusione di informazioni e immagini che amplificano i messaggi di Mosca. E c'è anche una certa garanzia che i giornalisti cinesi godano della tutela delle truppe russe, suggerendo un coordinamento implicito o esplicito tra Pechino e Mosca.
La Cina sta censurando notizie e informazioni sulla crisi Ucraina, per cui anche la parola «invasione» è stata messa al bando. I media statali cinesi hanno anche propagandato come gli Stati Uniti siano responsabili dei disordini in Europa e che Washington stesse segretamente sostenendo le forze «neo-naziste» ucraine, come ulteriore motivazione di Mosca per giustificare la sua invasione.
Lu, ed è questo un altro aspetto interessante, si ritiene abbia prestato servizio nell'esercito cinese e abbia trascorso molto tempo in Russia. Il gruppo media per il quale lavora Phoenix TV, che ha il suo quartier generale a Hong Kong, è guidato da Liu Changle, anche lui un ex militare dell'Esercito popolare di liberazione.
(AGGIORNAMENTO 18.51)
Slitta di 24 ore l'ok finale dell'UE alle nuove sanzioni contro la Russia, che andranno a colpire tra l'altro i beni di lusso.
La Commissione e il Servizio di Azione Esterna dell'Unione, nel pomeriggio, hanno presentato il quarto pacchetto di sanzioni, annunciate dalla presidente Ursula von der Leyen a Versailles, alla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi UE.
Le sanzioni sono state elaborate «in coordinamento con i partner internazionali» di Bruxelles, spiega la presidenza francese del semestre europeo. «L'approvazione delle sanzioni - aggiunge la presidenza francese - è attesa per domani».
(AGGIORNAMENTO 18.50)
Oltre 800 persone sono arrestate in tutta la Russia durante le proteste contro l'invasione dell'Ucraina. Lo riferisce il sito OVD-Info precisando che 817 manifestanti sono stati portati via dalla polizia in 37 città.
(AGGIORNAMENTO 18.48)
Sono 37.447 i profughi ucraini entrati in Italia dall'inizio del conflitto fino ad oggi: 19.002 donne, 3298 uomini e 15.147 minori. Lo rende noto il Ministero dell'Interno. Fino a ieri erano arrivati 34.851 profughi. In un giorno sono quindi arrivate 2.596 persone.
(AGGIORNAMENTO 18.17)
La Bielorussia torna a smentire le accuse su presunti piani di un coinvolgimento militare diretto delle sue truppe in Ucraina. Per il ministero della Difesa di Minsk, citato da Interfax, si tratta di «disinformazione» e «tentativi di provocazione» da parte di Kiev, che già nei giorni scorsi aveva parlato di un'imminente invasione di soldati bielorussi.
(AGGIORNAMENTO 18.04)
La fornitura di elettricità alla centrale nucleare di Chernobyl è ripresa regolarmente. Lo afferma l'azienda statale ucraina che gestisce le centrali atomiche, Energoatom, citata dal canale bielorusso Nexta, sottolineando che i sistemi di raffreddamento sono tornati a operare normalmente.
Nelle scorse ore, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica aveva riferito che l'impianto funzionava ancora grazie a generatori diesel esterni.
(AGGIORNAMENTO 17.18)
Il raid russo sulla base ucraina di Yavoriv, vicino al confine polacco, «ha ucciso mercenari stranieri e distrutto armi straniere». «Continueremo a eliminare i mercenari stranieri che arrivano in Ucraina». Lo afferma il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass.
Un numero imprecisato di cittadini olandesi, affiliati alla legione di combattenti stranieri volontari, è rimasto ferito nei raid missilistici russi di oggi sulla base ucraina di Yavoriv. Lo riferisce il coordinatore nazionale olandese dei combattenti, Gert Snitselaar, citato dal De Telegraaf. Le autorità olandesi non commentano per il momento.
(AGGIORNAMENTO 17.14)
La Russia ha già perso l'accesso a quasi la metà delle sue riserve. Lo ammette il ministro delle finanze russo Anton Siluanov, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.
«Il totale delle nostre riserve è circa 640 miliardi di dollari, e circa 300 miliardi sono in una condizione per cui è impossibile usarle», spiega Siluanov. «Vediamo la pressione che i paesi occidentali mettono sulla Cina» per limitare l'accesso alle riserve in yuan ma «ritengo che i nostri legami con la Cina non solo saranno preservati ma saranno ampliati».
(AGGIORNAMENTO 17.10)
Decine di migliaia di persone stanno manifestando contro la guerra e in sostegno all'Ucraina a Berlino. Lo riferisce il Guardian.
La dimostrazione sta attraversando il centro della capitale tedesca, con una folla enorme davanti alla porta di Brandeburgo, simbolo della città.
(AGGIORNAMENTO 16.49)
Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e negoziatore di Kiev, Mykhailo Podoliak, ha detto oggi di aspettarsi «risultati concreti» nei prossimi giorni nei colloqui con la Russia.
Mosca «è diventata molto più sensibile alla posizione ucraina» e «ha iniziato a parlare in modo costruttivo», ha aggiunto Podoliak in un video pubblicato sul suo profilo Twitter, riecheggiando le aperture di ieri di Zelensky.
«Le nostre proposte sono sul tavolo. Sono molto forti. Tra queste - ha spiegato - ci sono il ritiro delle truppe e il cessate il fuoco».
(AGGIORNAMENTO 16.43)
Trecento persone sono state arrestate per «manifestazioni non autorizzate» a Mosca. Lo riferisce l'agenzia russa Tass, citando la polizia. Manifestazioni contro la guerra in Ucraina si stanno svolgendo in tutta la Russia. In mattinata la ong OVD-Info aveva parlato di «almeno 268» persone fermate «in 23 città», citando anche Mosca e San Pietroburgo.
(AGGIORNAMENTO 16.42)
Gli Stati Uniti sono pronti a difendere ogni centimetro del territorio della NATO se necessario. Lo afferma il portavoce del Pentagono, John Kirby, sottolineando che con la «Russia siamo stati chiari sul fatto che il territorio della Nato sarà difeso non solo dagli Stati Uniti ma da tutti gli alleati».
(AGGIORNAMENTO 16.41)
Sono in totale 2.187 le persone uccise a Mariupol dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina. Lo rende noto il Consiglio comunale della città, riporta il Guardian, precisando che nelle ultime 24 ore ci sono stati almeno 22 bombardamenti contro obiettivi civili e sono cadute più di 100 bombe.
(AGGIORNAMENTO 15.41)
«Progressi significativi» sono stati fatti nei negoziati con la delegazione ucraina dall'inizio dei colloqui. Lo afferma un membro della delegazione russa, Leonid Slutsky, riferisce la Riva Novosti.
«Se confrontiamo le posizioni di Russia e Ucraina nei negoziati all'inizio e ora, possiamo vedere progressi significativi», ha affermato Slutsky, che guida la commissione Esteri della Duma. «Mi aspetto che i progressi possano trasformarsi in una posizione comune di entrambe le delegazioni e in un documento da firmare», ha affermato.
(AGGIORNAMENTO 15.40)
Il consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, mette in guardia Pechino: ogni mossa da parte della Cina o di altri Paesi per offrire un'ancora di salvezza alla Russia o aiutarla a evadere le sanzioni occidentali avrà conseguenze.
(AGGIORNAMENTO 15.28)
Il consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, incontrerà il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Yang Jiechi, a Roma domani. Lo rende noto la Casa Bianca, sottolineando che l'incontro verterà anche sull'impatto della guerra della Russia in Ucraina.
Sullivan incontrerà anche Luigi Mattiolo, il consigliere diplomatico del premier italiano Mario Draghi.
(AGGIORNAMENTO 15.23)
La Russia sta trasferendo in Ucraina combattenti dalla Siria, dalla Serbia e dal Nagorno-Karabakh per rafforzare la sue truppe e le sta raggruppando in vista di un'offensiva. Lo ha affermato lo Stato maggiore delle forze armate ucraine citate da The Kyiv Independent.
(AGGIORNAMENTO 15.21)
È stato convocato per questo pomeriggio il Coreper - ovvero la riunione degli ambasciatori Ue - chiamato ad approvare il quarto pacchetto di sanzioni dell'Unione contro Mosca. All'ordine del giorno, oltre alle nuove misure restrittive, c'è anche il via libera di una dichiarazione all'Organizzazione Mondiale del Commercio, sempre in chiave anti-russa. Tra le misure sul tavolo lo stop a qualsiasi scambio di beni di lusso tra Ue e Russia. Stop quindi a caviale e vodka in Europa.
(AGGIORNAMENTO 14.53)
Le proteste sono continuate a Kherson, nell'Ucraina orientale, che è attualmente occupata dalle forze russe. Lo riporta il Guardian.
(AGGIORNAMENTO 14.31)
«Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud. Brent era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi». Lo scrive il New York Times in un comunicato dopo l'uccisione di Renaud a Irpin. «Anche se aveva collaborato con il Nyt in passato (più recentemente nel 2015) non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa», si legge ancora nella nota.
(AGGIORNAMENTO 14.29)
Almeno 13 giornalisti e altre 12 persone sono stati fermati durante le proteste contro la guerra a San Pietroburgo. Lo riporta la Bbc. «Non hanno spiegato la ragione del fermo», scrive il giornalista Andrey Okun sul proprio canale Telegram. I reporter fermati, spiega, indossavano tutti dei gilet che li identificavano come giornalisti e portavano i tesserini stampa. «Ma questo non interessa a nessuno - ha riferito - l'obiettivo è essere sicuri che nessuno copra i fatti».
(AGGIORNAMENTO 14.27)
Il giornalista del New York Times, Brent Renaud, e il collega rimasto ferito stavano filmando i profughi in fuga da Irpin quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all'istante mentre il collega è stato trasferito in ospedale. In un video sui social si può ascoltare la versione del giornalista ferito che racconta di come Renaud sia stato colpito al collo dai proiettili. «Stavamo filmando i profughi in fuga», dice.
(AGGIORNAMENTO 13.55)
Un giornalista americano del New York Times, Brent Renaud, è stato ucciso e un suo collega è stato ferito ad Irpin, nei sobborghi di Kiev, dalle forze russe. Lo annunciano le forze di sicurezza ucraine.
(AGGIORNAMENTO 13.47)
Tensioni e arresti a Mosca e in altre città della Russia dove sono in corso proteste contro la guerra. «Almeno 268 persone sono già state arrestate in 23 città», ha riferito sul suo sito web OVD-Info, organizzazione non governativa specializzata nel monitoraggio delle manifestazioni. I giornalisti dell'Afp hanno assistito al fermo di diversi manifestanti a Mosca e San Pietroburgo, la seconda città del Paese. Dalle immagini si vedono i poliziotti intervenire con la forza contro i manifestanti. Stando a OVD-Info sono 14.274, dal 24 febbraio, la persone arrestate in Russia durante le proteste contro l'aggressione all'Ucraina.
(AGGIORNAMENTO 13.38)
«Siamo stati in grado di evacuare circa 125.000 persone usando i corridoi umanitari». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. «L'impegno maggiore ora è Mariupol», ha aggiunto. «Il nostro sforzo diplomatico è focalizzato sugli aiuti per raggiungere la città».
(AGGIORNAMENTO 13.03)
Nuovi colloqui tra Russia e Ucraina potrebbero aver luogo la prossima settimana, «già domani o dopodomani». Lo ha detto Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferisce la Cnn. «Non appena saranno stabiliti i reciproci formati, sarà programmato il quarto round di negoziati. Potrebbe essere domani, dopodomani», ha detto domenica Podoliak a Belta, l'agenzia di stampa statale bielorussa. «Ci sono varie proposte sul tavolo dei negoziati ora», anche «su una soluzione politica e, soprattutto, su una soluzione militare. Intendo una formula per un cessate il fuoco e il ritiro delle truppe», ha detto.
(AGGIORNAMENTO 12.56)
La Turchia «non ha cambiato posizione» sulle sanzioni contro la Russia e non si unirà all'Occidente nell'imporre misure restrittive. Lo ha sottolineato il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu, nel suo discorso di chiusura del Forum sulla diplomazia ad Antalya. «Le sanzioni non risolveranno il problema», ha spiegato.
(AGGIORNAMENTO 12.40)
Circa 1 milione di persone è senza gas e riscaldamento in Ucraina, a causa degli attacchi russi. Lo ha reso noto il fornitore di gas del Paese, secondo quanto riporta il Guardian. GTSOU ha fatto sapere che si sta lavorando per riparare i danni causati dai bombardamenti e ripristinare le forniture. I bombardamenti hanno danneggiato le infrastrutture di Donetsk, Luhansk e Mykolaiv. Agli ingegneri è stato impedito di raggiungere un centro di distribuzione del gas a Bashtanka a causa dei combattimenti in corso. Un centro a Prybuzke è stato chiuso per i danni alle apparecchiature.
(AGGIORNAMENTO 12.38)
«In nome di Dio fermate questo massacro». È l'accorato appello di Papa Francesco all'Angelus, nel corso del quale ha dedicato forti parole contro la guerra in Ucraina. «Davanti alla barbarie della uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano, c'è solo da cessare l'inaccettabile aggressione armata prima che riduca le città a cimiteri», ha affermato il pontefice. «Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra e chi appoggia la violenza ne profana il nome. Ora preghiamo in silenzio per chi soffre e perché Dio converta i cuori ad una ferma volontà di pace», ha proseguito Francesco.
(AGGIORNAMENTO 12.24)
Un funzionario di polizia ucraino della regione di Lugansk (a est) ha accusato l'esercito russo di aver bombardato la città con ordigni al fosforo. Secondo Oleksi Bilochytsky, capo della polizia di Popasna, che si trova a un centinaio di chilometri a ovest di Lugansk, i russi hanno usato bombe al fosforo sulla sua città. «Stanno scatenando sulle nostre città sofferenze indescrivibili e incendi», scrive su Facebook. Sempre nel Donbass, secondo le autorità regionali, i bombardamenti hanno colpito anche due chiese ortodosse dove si rifugiano i civili: la chiesa di Svyatogirsk, famoso luogo di culto nella regione di Donetsk, e una chiesa a Severodonetsk, nella regione di Lugansk.
(AGGIORNAMENTO 12.17)
Ormai tutta l'Ucraina è sotto attacco russo. Raid e bombardamenti si sono concentrati anche nella zona nord occidentale del Paese, quella al confine con la Polonia che fin qui era rimasta un po' ai margini del conflitto. Le truppe russe hanno lanciato numerosi attacchi aerei sul centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza di Javoriv, che si trova più o meno a metà strada fra Leopoli e il confine polacco, a circa 25 km dall'Unione Europea. Nel centro era attivo anche personale straniero. Secondo le prime informazioni raccolte dai media internazionali, sarebbero stati lanciati sulla base una trentina di missili, ci sarebbero almeno 35 morti e 57 feriti. Nella notte esplosioni si sono sentite anche a Leopoli, la principale città della parte occidentale del Paese, dove dallo scoppio della guerra si sono trasferite molte ambasciate e operatori internazionali. In mattinata in città, come riferisce l'inviata dell'Ansa, sono suonate le sirene dell'allarme antiaereo: erano diversi giorni che questo non accadeva in pieno giorno. Che l'Ucraina sia ormai completamente sotto assedio lo testimonia la mappa dei bombardamenti quotidiani che tocca città praticamente in tutte le aree del Paese, da nord a sud, da est a ovest. Nove morti in un bombardamento ci sono stati a Mykolaiv, che si trova nel sud dell'Ucraina, a un centinaio di chilometri da Odessa, la città sul Mar Nero a poca distanza dal confine con la Moldavia. E un condominio è stato distrutto dalle bombe a Chernihiv, a nord di Kiev, vicino al confine con la Bielorussia. Le autorità ucraine continuano a denunciare anche il mancato rispetto da parte delle forze armate russe dei corridoi umanitari per l'evacuazione della popolazione. Nella notte un treno passeggeri usato per far evacuare i civili è stato colpito da schegge nell'est del Paese. Il macchinista è morto e un altro membro del personale è rimasto ferito. L'attacco è avvenuto alla stazione di Brusyn, nella regione orientale di Donetsk. Il treno stava andando nella stazione di Lyman a prendere persone che stavano evacuando. Fra loro un centinaio di bambini. La stazione è stata, a sua volta, evacuata. L'Ucraina accusa la Russia anche di utilizzare bombe al fosforo: lo ha detto Oleksi Bilochytsky, capo della polizia di Popasna, (un centinaio di chilometri a ovest di Lugansk, nel Donbass, l'est del Paese rivendicato dai russi). Sempre nel Donbass, secondo le autorità regionali, i bombardamenti hanno colpito anche due chiese ortodosse dove si rifugiano i civili: la chiesa di Svyatogirsk, famoso luogo di culto nella regione di Donetsk, e una chiesa a Severodonetsk, nella regione di Lugansk. Un ruolo molto importante nella resistenza ucraina la stanno giocando i sindaci delle varie città: le forze armate russe ne hanno rapito un altro, Yevhen Matviiv, sindaco di Dniprorudne, nella parte sudorientale del Paese, poco distante dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, che adesso si trova sotto il controllo russo. Quello di Dniprorudne è il secondo sindaco rapito, dopo quello di Melitopol, da quando è iniziata l'invasione russa in Ucraina. «I crimini di guerra stanno diventando sistemici», afferma il governatore della regione di Zaporizhzhia Olexandr Starukh, commentando la vicenda.
(AGGIORNAMENTO 11.54)
È salito a 35 il numero delle vittime dopo l'attacco missilistico russo contro una base militare vicino a Leopoli. Lo riferisce il governatore.
(AGGIORNAMENTO 11.39)
«Non cerchiamo alcuna guerra con la Russia». È quello che ha ribadito il capo della Nato, Jens Stoltenberg, che, in un'intervista alla Welt am Sonntag, afferma di essere contrario alla no fly zone sull'Ucraina. «Questo significa che le forze russe dovrebbero essere attaccate, il che comporterebbe uno scontro diretto e si rischierebbe un'escalation incontrollabile». «La guerra va chiusa non ampliata», sostiene. «Il mio messaggio a Putin è chiaro: metta fine a questa guerra. Ritiri tutte le truppe. E si riconosca nella diplomazia», prosegue. »La gente in Ucraina si sta battendo contro l'invasione con coraggio e decisione, ma i prossimi giorni porteranno probabilmente un'emergenza anche maggiore».
(AGGIORNAMENTO 10.30)
Un altro sindaco ucraino è stato rapito dalle forze armate russe: si tratta del primo cittadino della città occupata di Dniprorudne, nella parte sudorientale del Paese, nella regione di Zaporizhzhia. Lo riporta il Kyiv Independent. Il sindaco di Dniprorudne, Yevhen Matviiv, è il secondo sindaco rapito, dopo quello di Melitopol, da quando è iniziata l'invasione russa in Ucraina. «I crimini di guerra stanno diventando sistemici», afferma il governatore della regione di Zaporizhzhia Olexandr Starukh.
(AGGIORNAMENTO 10.27)
Introdurre domeniche senz'auto e abbassare i limiti di velocità in autostrada: è la ricetta dei Verdi svizzeri per far fronte all'aumento dei costi energetici sulla scia della crisi ucraina. «Chiedo che il Consiglio federale introduca domeniche senz'auto, come è stato fatto durante la crisi petrolifera negli anni 70», afferma il presidente del partito Balthasar Glättli in dichiarazioni riportate dalla NZZ am Sonntag. «Sarebbe un modo di mostrare che siamo pronti a fare delle rinunce». Il consigliere nazionale zurighese auspica inoltre che i limiti di velocità sulle autostrade siano ridotti a 80 o 100 km/h. Secondo il 50.enne andrebbe inoltre diminuita l'illuminazione notturna delle strade nazionali. I Verdi non sono i soli ad avanzare richieste di vasta portata: anche gli altri partiti hanno presentato in questi giorni proposte su come la politica dovrebbe reagire all'incombente crisi energetica. Il PS vorrebbe aiutare le persone colpite dai rincari riducendo i premi di assicurazione malattia. L'UDC chiede che il governo rinunci a una parte delle tasse su carburante, olio da riscaldamento ed elettricità. Anche l'Alleanza del Centro vede margini di manovra in questi ambiti. «Ci deve essere un ammortizzatore statale, in modo che il prezzo della benzina possa essere abbassato al livello di quindici giorni or sono», dice il capogruppo Philipp Bregy al domenicale.
(AGGIORNAMENTO 10.24)
Sono 3.117 i profughi ucraini che fino a stamane hanno ottenuto in Svizzera lo statuto di protezione S, che è stato attivato ieri dopo la decisione del Consiglio federale di venerdì. Di questi, 2.011 sono ospitati in centri federali d'asilo e 1.106 privatamente, stando ai dati diffusi dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Già nel corso della giornata di ieri l'autorità aveva invitato chi può contare sull'accoglienza privata di aspettare a inoltrare una domanda di riconoscimento del nuovo status, in modo da non intasare i centri d'asilo. Secondo la SEM non c'è infatti fretta: chi arriva dispone di un diritto di soggiorno di 90 giorni.
(AGGIORNAMENTO 10.18)
L'attacco missilistico sulla base militare vicino a Leopoli ha ucciso 20 persone. Lo hanno detto i servizi di soccorso al Guardian. Il numero delle vittime è di molto maggiore a quello annunciato finora dalle autorità, mentre la stessa fonte conferma che i feriti sarebbero 57.
(AGGIORNAMENTO 10.16)
Diverse persone sono rimaste ferite dopo che i raid russi hanno colpito e danneggiato il monastero ortodosso della Lavra delle Sacre Montagne della Santa Dormizione, vicino alla città ucraina di Sviatohirsk nella provincia di Donetsk. Lo riferisce il Parlamento di Kiev su Telegram, scrive la Cnn online. I bombardamenti sono avvenuti a 50 metri da un ponte che collega la sponda destra e sinistra del fiume Siverskyi Donets, vicino all'ingresso del monastero. L'esplosione ha danneggiato le finestre della struttura e rotto le finestre e le porte di un hotel vicino. Circa 520 rifugiati hanno trovato rifugio nel monastero, inclusi 200 bambini, si legge ancora nel comunicato del Parlamento. Il vescovo metropolita Arseny ha affermato che nella zona non ci sono unità militari e che l'attacco è stato condotto contro una città «pacifica» e uno dei luoghi più sacri dell'Ucraina.
(AGGIORNAMENTO 10.14)
Il collettivo hacker Anonymous ha mandato un messaggio ai cittadini russi sollecitandoli a insorgere contro Putin e a rimuoverlo dal potere. Lo riporta il Guardian online citando una traduzione di vari commentatori su Twitter. «Voi siete intrappolati dietro una cortina di ferro di propaganda, con il vostro governo che cerca di tenervi all'oscuro della trattativa internazionale, fuori dalla paura per quello che potreste scoprire. Il regime di Vladimir Putin sta compiendo crimini di guerra con la sua recente invasione dell'Ucraina, che ha causato un'enorme crisi di rifugiati e innumerevoli morti. È una situazione terribile in cui siete stati messi, ma la vostra sola possibilità per prevenire il collasso economico imminente e una potenziale guerra mondiale è di agire per resistere alla guerra e al regime di Putin», afferma Anonymous. «Putin ha esposto la popolazione ad un sacrificio. A questo punto, la via più pacifica in cui questo conflitto può finire è che la gente della Russia insorga contro Putin e lo rimuova dal potere», aggiunge.
(AGGIORNAMENTO 09.51)
Almeno 9 persone sono rimaste uccise nell'attacco avvenuto stamane al centro militare internazionale per il mantenimento della pace a sud-ovest di Leopoli, mentre i feriti sono 57. Lo riferisce il governatore della regione, scrivono i media internazionali. Maksym Kozytskyy ha confermato che la Russia ha lanciato 30 razzi contro il complesso che si trova a circa 25 km dal confine con la Polonia mentre le prime informazioni parlavano di 8 missili.
(AGGIORNAMENTO 09.17)
Le forze russe stanno tentando di circondare quelle ucraine nell'est del Paese avanzando da Kharkiv e Mariupol. Lo ha detto stamane il ministero della Difesa britannico. «Le forze russe stanno tentando di circondare le forze ucraine nell'est del Paese mentre avanzano dalla direzione di Kharkiv a nord e Mariupol a sud», scrive il ministero su Twitter citando l'Intelligence. «Le forze russe che avanzano dalla Crimea stanno tentando di aggirare Mykolaiv mentre cercano di arrivare a ovest verso Odessa», ha aggiunto. Il ministero osserva che la Russia sta «pagando un prezzo elevato per ogni avanzata» poiché le forze armate ucraine continuano a offrire una strenua resistenza in tutto il Paese.
(AGGIORNAMENTO 09.12)
La Russia sta cercando di creare nuove «pseudo-repubbliche» in Ucraina per spezzare il Paese. A lanciare l'avvertimento è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video nella notte, secondo quanto riportano i media internazionali. Zelenskiy si è appellato alle regioni dell'Ucraina, compresa Kherson, che è stata catturata dalle forze russe, affinché non ripetano l'esperienza di Donetsk e Luhansk. «Gli occupanti sul territorio della regione di Kherson stanno cercando di ripetere la triste esperienza della formazione di pseudo-repubbliche», ha detto. «Stanno ricattando i leader locali, mettendo pressione sui deputati, cercando qualcuno da corrompere», ha aggiunto. «Gli invasori russi non possono conquistarci. Non hanno abbastanza forza, non hanno abbastanza spirito. Stanno solo contando sulla violenza, solo sul terrore. Solo sulle armi, che hanno in abbondanza», ha detto Zelensky, tornando a sollecitare gli «alleati e amici» all'estero a «continuare a fare di più per il nostro Paese, per gli ucraini e l'Ucraina, perché non è solo per l'Ucraina ma per tutta l'Europa».
(AGGIORNAMENTO 08.54)
L'Ucraina vieta le esportazioni di beni essenziali. Pur avendo a disposizione prodotti alimentari di base per mesi, Kiev blocca l'export di farina, grano saraceno, carne, olio, zucchero e altri beni essenziali. Lo afferma il premier Denys Shmyhal, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg. Shmyhal ha precisato che l'Ucraina ha ricevuto dal 2 al 12 marzo 40.000 tonnellate di aiuti umanitari.
(AGGIORNAMENTO 08.53)
La villa dell'imprenditore russo Roman Abramovich vicino a Kensington Palace a Londra potrebbe essere usata per ospitare i rifugiati ucraini. L'idea sarebbe stata ventilata all'interno del governo britannico, riporta il Sun. Abramovich a Londra ha anche un'abitazione al Chelsea Waterfront e un'altra a Eaton Square. Tutte e due le proprietà sono state sequestrate.
(AGGIORNAMENTO 08.51)
Ebay sospende tutte le transazioni con indirizzi russi. «Siamo con l'Ucraina e stiamo prendendo misure per aiutare la popolazione», afferma il sito web di vendita e aste online alla Bbc, annunciando la sospensione delle transazioni russe e mettendo in guardia della possibilità che quelle con indirizzi ucraini potrebbero incontrare ritardi.
(AGGIORNAMENTO 07.50)
Le forze russe potrebbero aver colpito anche una base aerea a Ivano-Frankivsk domenica mattina presto, secondo il sindaco della città Ruslan Martsinkiv. Lo riporta il Guardian. «Secondo le informazioni preliminari, le esplosioni di questa mattina provenivano da un attacco all'aeroporto», ha detto Martsinkiv, invitando coloro che vivono vicino all'aeroporto a trasferirsi in un post su Facebook verso le 7.30 ora locale.
IL PUNTO ALLE 07.30
Nella notte in quasi tutte le province dell'Ucraina hanno risuonato le sirene di avvertimento contro raid aerei. Tra le città interessate ci sono, secondo il Kyiv Independent, anche Kiev, Kharkiv e Dnipro. Leopoli è rimasta per tutta la notte sotto attacco russo e diverse esplosioni si sono sentite anche a nella città di Kershon il cui consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l’indipendenza. Colpito da un missile anche l'International Center for Peacekeeping and Security di Yavoriv , a 30 km da Leopoli. Preoccupazione anche sul fronte nucleare in quanto la centrale di Chernobyl è ormai alimentata dai generatori diesel secondo quanto affermato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) che sottolinea anche come il personale della struttura viva nell'edifico da quando quest'ultimo è caduto sotto il controllo di Mosca