L'evento

Quanto è bella Bellinzona in musica

Prosegue la Festa federale nel centro storico della capitale – Anche grazie al tradizionale mercato odierno l'appuntamento sta attirando ancora più curiosi
© Ti-Press / Samuel Golay
Alan Del Don
23.09.2023 13:31

Tagliamo subito la testa al toro, dai, così non ci pensiamo più. «E chesto l’è al me mercaa, gl’ho propi sota ca, e chesto l’è al me mercaa, al mercaa da Bellinzona». Perché per descrivere la giornata odierna bisogna per forza partire da qui, dalle parole del cantautore della Turrita Marco Zappa. Il mercato (fino alle 16, per l'occasione), la musica popolare e PerBacco! uniti stanno riempiendo la capitale. Ticinesi e confederati. Confederati e ticinesi. Fate voi. «Gh’è sempar püssee ressa ta po mia vegh pressa». No, non occorre avere fretta. Almeno stavolta. Godetevela. Godiamocela. La Festa federale proseguirà nel pomeriggio (alle 13 la Spada nella rocca si esibirà al Castelgrande) e stasera, certo, e si concluderà domani (domenica) con l’appuntamento clou: il corteo lungo il viale Stazione che partirà alle 14. Dal nodo FFS fino a piazza Indipendenza. Come per il Rabadan.

C’è pure il sole

Dopo le prime due giornate (bagnato il giovedì, un po’ meno ma con il vento, ieri), sta lentamente tornando a far capolino fra i castelli l’agognato sole. Con il bel tempo sono usciti di casa anche i bellinzonesi e i ticinesi. Perché loro, gli svizzero tedeschi, hanno animato la Turrita fin dalle prime ore della manifestazione che debutta a Sud delle Alpi dopo tredici edizioni andate in scena oltre San Gottardo o in Romandia, come l’ultima a Crans-Montana, nel 2019. Nessuna sorpresa. Lo si sapeva che la Festa, «in dentar», è sentitissima. Noi siamo un po’ meno abituati, anche se bande e bandelle non mancano nemmeno alle nostre latitudini. Ma forse ce le godiamo durante gli eventi dedicati al vino, al grotto o in qualche occasione speciale. Sentir risuonare, per quattro giorni, quelle note tipiche del folklore elvetico non è poi male (e lo diciamo noi che abbiamo l’ufficio proprio nel cuore della Turrita, in piazza Collegiata).

© KEYSTONE/URS FLUEELER
© KEYSTONE/URS FLUEELER

Fra büchel e fisarmoniche

E poi, beh, vedere la capitale animata non può e non deve lasciare indifferenti. È bellissimo. Bambini, anziani, famiglie. Tutti uniti dalle sette note, dalla voglia di stare assieme, di scambiare – perché no – quattro chiacchiere con il suonatore di büchel sciaffusano o con la fisarmonicista vallesana. È questo il senso della Festa federale della musica popolare. E Bellinzona lo sta cogliendo appieno. Se poi saranno in 50.000, 80.000 o 100.000 poco importa. Basta essere felici. Almeno oggi, pure domani. E, dai, anche lunedì. Quando la Turrita tornerà alla normalità. E ci mancherà, maledettamente, lo jodel. È vero o no?

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