Elezioni

Quell’unione che fa la forza: l’alta Leventina alle urne

Ci si avvicina all’appuntamento di domenica 6 aprile quando verranno scelti i membri di Esecutivo e Legislativo del neonato Comune di Quinto – A contendersi la poltrona più ambita i sindaci uscenti Aris Tenconi e Davide Gendotti (Prato)
© CdT/Chiara Zocchetti
Irene Solari
17.03.2025 06:00

Manca oramai solo una manciata di settimane all’appuntamento del neonato Comune di Quinto con le elezioni di domenica 6 aprile. Una data che sancirà ufficialmente la creazione del nuovo ente locale aggregato - formatosi dal matrimonio tra i Comuni di Quinto e Prato Leventina - con l’elezione delle autorità esecutive e legislative. Lo stesso iter toccherà naturalmente anche al nuovo Comune di Giornico - nato dall’aggregazione tra i Comuni di Giornico e Bodio - che ha in programma diversi progetti per il futuro.

Tre punti chiave

E al futuro guarda anche il nuovo Comune di Quinto. Con i suoi quasi 1.400 abitanti e il moltiplicatore al 90%, l’ente locale punta soprattutto su tre concetti cardine: territorio, famiglia e lavoro. Con un occhio attento anche al turismo nella regione, valorizzando le bellezze naturali del territorio. Fra le varie idee per rilanciare l’alta valle c’è anche quella di far «vivere» maggiormente la Gottardo Arena grazie ad elementi di arredo urbano e sportivo da posare nell’area fra la pista e l’elibase. E si intravede pure del potenziale nella zona industriale-artigianale presente sulla Piana di Ambrì.

Il contributo fornito da parte del Consiglio di Stato a sostegno dell’aggregazione tra Quinto e Prato Leventina si quantifica in 1,7 milioni, con un possibile aiuto complementare fino a mezzo milione per iniziative «particolarmente significative» dal profilo del progresso in ambito socioeconomico e territoriale. E, sempre secondo il Governo, questa aggregazione dovrà essere solo il primo passo verso un Comune «allargato» che in futuro comprenda anche Airolo, Bedretto e Dalpe.

I nomi in lizza

Ma torniamo alle elezioni. Il nuovo ente altoleventinese sarà guidato da un Municipio formato da 5 membri, mentre il Consiglio comunale sarà composto da 21 deputati. Vediamo i nomi in lizza per il Municipio: complessivamente i candidati sono 11, suddivisi in tre liste.
La prima - e più corposa - è quella del PLR. A contendersi la poltrona più ambita dell’Esecutivo, vi sono Enzo Celio, il sindaco uscente di Prato Leventina Davide Gendotti (classe 1981, al timone dal 2016), Jana Gobbi, Mattia Scanzio e l’altro sindaco uscente, di Quinto, Aris Tenconi (classe 1976, in carica dal 2021). Non sono più della partita invece i municipali uscenti di Quinto Emilio Bossi e Giovanni Luppi e il vicesindaco di Prato Leventina Sergio Sartore.
La seconda lista è quella che presenta i nomi proposti dal Centro Quinto-Prato. Vi troviamo il candidato Alessio Guscetti e due municipali uscenti: Daniela Marveggio (Quinto) e Fabio Pedrucci (Prato Leventina).
Infine, la terza ed ultima lista è quella di Insieme (Lega, UDC, Indipendenti) che vede i nomi del municipale uscente di Prato Leventina Luca Frasa, oltre ai candidati Mirko Juri e Matteo Speziale. Non si ripresenta invece il municipale uscente di Prato Mario Galbusera. Nessun nuovo mandato nemmeno per la vicesindaca uscente di Quinto Patrizia Gobbi Coradazzi (Quinto ‘21).

Tra famiglie e cantieri

Il rilancio della valle dovrà dunque passare attraverso le diverse sfide che toccano le regioni periferiche. In primis si vorrebbero attirare nuovi residenti - in particolare le famiglie - come aveva spiegato Tenconi, certo che l’unione porterà vantaggi a tutte le fasce della popolazione. «I motivi dell’aggregazione sono soprattutto legati alle sempre maggiori difficoltà che devono affrontare i Comuni di montagna confrontati con il fenomeno dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione. L’unione delle forze dei due Comuni porterà energia e stimoli per trovare nuove soluzioni a questi problemi». Non solo. Per assicurare un futuro al Comune occorrerà pure offrire servizi e rivalorizzare gli immobili che si trovano sul territorio. A tal proposito Gendotti ricorda che nel suo Comune ci sono ancora sul tavolo diverse questioni, come il risanamento degli stabili al campo sportivo di Rodi e le iniziative per migliorare l’attrattività turistica dei comprensori di Tremorgio e Piottino. «Sono sicuro che questi temi troveranno la giusta continuità in seno al futuro Comune, insieme all’adozione di strategie più ampie e condivise a livello regionale, necessarie per sfruttare le importanti opportunità che si presenteranno nei prossimi anni».

Ecco gli atout dell'aggregazione

Sono sette i punti in cui il Governo ticinese ha riassunto i vantaggi di questa aggregazione. Il primo è la progettualità, per una migliore qualità di vita con servizi e infrastrutture accessibili; segue la visione, per rafforzare il comparto; la qualità, per promuovere la vita associativa e le iniziative create dal basso. Il quarto punto consiste nel diventare un interlocutore più forte nei confronti del Cantone e all’interno della regione. Troviamo poi l’efficienza, per garantire un’amministrazione al passo con i tempi, e il consolidamento della struttura finanziaria. Infine, il settimo punto è la prossimità: con una maggiore attenzione data alle realtà locali.

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