Un matrimonio tira l'altro?
«L’unione delle forze degli attuali due Comuni potrà dare quell’energia e quello stimolo di cui c’è bisogno per trovare nuove moderne soluzioni ai problemi delle zone di periferia». Ne è convinto Aris Tenconi, sindaco di Quinto dal 2021. L’aggregazione con Prato Leventina, plebiscitata dalla popolazione il 26 novembre 2023, è un passo indispensabile in grado di aprire prospettive interessanti per l’ente locale e per l’Alta Leventina in generale. Il 48.enne si è espresso sull’ultimo numero del bollettino informativo, alla pari dell’omologo di Prato Davide Gendotti (classe 1981), al timone dal 2016. Entrambi saranno della partita (per il PLR) il prossimo 6 aprile, quando si terranno le prime storiche elezioni. E si contenderanno la poltrona più ambita.
Focus su turismo e svago
Territorio, lavoro, famiglia, turismo e svago sono i campi di attività che faranno da fil rouge alla nuova entità di 1.400 abitanti circa che si chiamerà «Quinto». Fra le idee anche quella di far «vivere» maggiormente la Gottardo Arena attraverso degli elementi di arredo urbano e sportivo da posare nell’area fra la pista e l’elibase così da permettere alla popolazione di «rigenerarsi e divertirsi». Si intravede altresì del potenziale nella zona industriale-artigianale presente sulla Piana di Ambrì.
Quanto mette sul tavolo il Cantone
Il contributo cantonale si quantifica in 1,7 milioni, con un possibile aiuto complementare fino a mezzo milione per iniziative particolarmente significative dal profilo del progresso in ambito socioeconomico e territoriale. Il Municipio sarà composto da cinque membri, il Legislativo da 21 (possibili i circondari); moltiplicatore al 90%.
«Sono certo che l’aggregazione porterà vantaggi a tutte le fasce della popolazione (...). I motivi alla base di questa spinta verso l’unione sono principalmente legati alle sempre maggiori difficoltà, soprattutto dei Comuni di montagna confrontati con il fenomeno dello spopolamento e dell’invecchiamento della popolazione, di autodeterminazione e di trovare risorse per mantenere i servizi che garantiscano la buona qualità di vita», puntualizza Aris Tenconi.
Attirare le famiglie
Assicurare un futuro al Comune che verrà significa attirare nuovi residenti, principalmente famiglie. Parimenti occorre salvaguardare i servizi ed offrirne altri, anche alle aziende, per rendere attrattivo il paese tramite, altresì, la rivalorizzazione degli immobili. «L’omogeneità del nostro territorio e della popolazione sta risultando un fattore importante e semplificante nel processo di organizzazione del nuovo ente. I temi che potrebbero generare disaccordo sono pochi e, per la maggior parte, di facile risoluzione. Questo ci ha permesso di mantenere una solida operatività, continuando a lavorare con efficacia. Il nostro impegno si è concentrato sulla definizione delle questioni organizzative e strategiche più rilevanti, in modo che il nuovo Comune possa iniziare a operare con chiarezza e concretezza, definendo da subito le proprie priorità», sottolinea il sindaco di Prato Leventina Davide Gendotti.
I cantieri aperti
Il quale, dopo aver ringraziato chi si mette a disposizione in seno a società ed associazioni, ricorda inoltre, per quanto riguarda il suo Comune, che vi sono ancora delle questioni aperte; come ad esempio il risanamento degli stabili al campo sportivo di Rodi e le iniziative per migliorare l’attrattiva turistica dei comprensori del Tremorgio e del Monte Piottino: «Sono sicuro che questi temi troveranno la giusta continuità in seno al futuro Comune unitamente all’adozione di strategie più ampie e condivise a livello regionale necessarie per sfruttare le importanti opportunità che si presenteranno nei prossimi anni».
Il Governo è favorevole
Il matrimonio a due, infatti, consentirà non solo di avere maggior peso a livello regionale e cantonale, rileva dal canto suo Aris Tenconi, ma è da leggere come un primo passo «verso un Comune unico in Alta Leventina». È quello che auspica pure il Dipartimento delle istituzioni del «convallerano» Norman Gobbi, sulla falsariga di quanto avvenuto a Faido (nozze in tre distinte tappe), che dovrà però convincere i cittadini e le autorità di Airolo, Bedretto e Dalpe. Per motivi diversi tra loro i tre paesi hanno preferito, al momento, stare alla finestra.