«Referendum contro la nuova pensilina a Locarno? Ci preoccupa, si rallenta un'opera fondamentale»

La reazione della Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese non si è fatta attenere. Poche ore dopo la decisione del comitato «Salva viale Cattori» di lanciare un referendum contro il cosiddetto «nodo intermodale» (una nuova pensilina e una modifica al percorso degli autobus attorno alla stazione di Locarno, ndr), la replica è stizzita: «Ne prendiamo atto. Ma siamo preoccupati per l’ennesimo rallentamento di un progetto fondamentale e auspicato da anni, sia per la viabilità multimodale del Locarnese, che ha bisogno in modo urgente di un nodo efficiente e funzionale, sia per la valorizzazione di un comparto strategico come quello della stazione di Locarno, porta d’entrata della regione non solo per i pendolari, ma anche per i turisti», si legge in un documento diffuso nel pomeriggio di giovedì.

Ma non è tutto. «L'opera è stata approvata quasi all’unanimità da parte del Gran Consiglio. È frutto di oltre un decennio di lavori intensi, svolti in stretta collaborazione con il Comune e il Cantone. Lavori che hanno portato a un progetto sostenuto anche da noi della Commissione intercomunale dei trasporti del Locarnese».
La commissione volge lo sguardo al complesso iter politico che ha portato al voto a Bellinzona: Nel corso degli anni, «sono state approfondite a più riprese delle varianti. Non solo nella fase iniziale, con mandati di studio in parallelo e studio di varianti, ma pure negli ultimi tempi con altre analisi, le quali però non hanno permesso di trovare soluzioni condivise. Il progetto approvato dal parlamento cantonale è quello che secondo noi risponde meglio alle esigenze del comparto e di tutto il Locarnese. Per dare delle risposte concrete e funzionali alle esigenze di viabilità e di valorizzazione urbanistica della zona», conclude la nota.
