Mesolcina

A13, Rösti rassicura: «La riapertura dovrebbe richiedere settimane, non mesi»

In conferenza stampa, Albert Rösti e il direttore dell'USTRA Jürg Röthlisberger – Le FFS aumenteranno l'offerta sui mezzi pubblici, per il momento resta il divieto di circolazione notturno dei camion – «Turisti, recatevi in Ticino in treno»
© KEYSTONE/Peter Schneider
Red. Online
25.06.2024 10:35

Le immagini sulla A13, all'altezza del ponte di Buffalora, sono impressionanti. Duecento metri di autostrada spazzati via dalla forza dell'acqua, conseguenza della devastante alluvione che venerdì sera ha colpito la Mesolcina. Con il tratto fra Lostallo e Mesocco chiusi fino a nuovo avviso, l'intera tratta che collega il canton Grigioni al Ticino risulta attualmente impraticabile e il mantenimento del collegamento Nord-Sud – con l'asse del San Gottardo già vicino a saturazione – si è già trasformato in un rompicapo. I lavori per il ripristino del tratto di A13, cominciati ieri, puntano a riaprire una corsia per senso di marcia a luglio; intanto, Berna valuta una deroga, sulla A2, alla chiusura notturna per i mezzi pesanti.

In conferenza stampa, il consigliere federale Albert Rösti, a capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), e il direttore dell'Ufficio federale delle strade (USTRA) Jürg Röthlisberger hanno fatto il punto della situazione.

© Samuel Golay
© Samuel Golay

La conferenza stampa

«Una persona è morta e ci sono ancora due dispersi», ha dichiarato in apertura Rösti. Che ha espresso il cordoglio alle famiglie delle vittime a nome del Consiglio federale e ha portato i ringraziamenti a chi sta lavorando per ripristinare la situazione e i soccorsi.

«Stiamo facendo tutto il possibile per ampliare la capacità, fortemente ridotta, dell'A13 in vista delle vacanze estive». Per la Confederazione, gestire al meglio il traffico durante le prossime settimane è una priorità. «Nella serata di venerdì 21 giugno, una colata detritica ha spazzato via 200 metri dell'autostrada A13 all'altezza del ponte di Boffalora, causando la chiusura dell'intera strada. La natura non può essere controllata. Per prima cosa occorrerà riportare il fiume Moesa nel suo alveo originario. Questo lavoro richiederà dai 7 ai 10 giorni ed è necessario per poter eseguire i futuri interventi di riparazione della A13». Dopodiché potranno iniziare i lavori di riempimento per la costruzione della strada. L'obiettivo dell'USTRA è quello di poter disporre a inizio luglio di una pista percorribile dall'utenza con una corsia in entrambe le direzioni.

Il capo del DATEC ha quindi spiegato di essere in contatto con i Paesi vicini per informarli sulla situazione ed evitare, se possibile, che la già limitata capacità delle strade venga ulteriormente limitata dal traffico dei vacanzieri diretti a sud dalle nazioni vicine. «Una parte del traffico deve essere assorbita dal canton Uri. Informerò i miei colleghi all'estero affinché le strade della Svizzera vengano, nel limite del possibile, evitate dai loro viaggiatori».

L'USTRA si adopera per mantenere il traffico il più scorrevole possibile sui percorsi alternativi. Le notti di chiusura del tunnel autostradale del Gottardo sono state sospese. Inoltre, è previsto il potenziamento del trasporto pubblico: le FFS disporranno di treni straordinari già da questo fine settimana, con un aumento della capacità pari a circa 11.000 posti. «Invitiamo chi è diretto in Ticino a prendere il treno».

«In generale, i tempi di chiusura non verranno allentati», ha aggiunto Rösti, «per non avere l'effetto contrario, ovvero un ulteriore aumento del traffico dall'Europa». Una decisione sulla sospensione del divieto di circolazione notturno dei camion non è ancora stata presa («è stata per il momento scartata»), ma misure in questo ambito sono allo studio. «L'USTRA sta prendendo in considerazione tutte le possibilità, anche per capire se questo potrebbe effettivamente fare la differenza». Il problema, precisa il capo del DATEC, non è il traffico pesante, ma quello dei vacanzieri.

Una previsione precisa su quando e in quale misura potrà nuovamente essere utilizzata l'A13 sarà possibile solo tra qualche giorno. Tuttavia, si prevede che i lavori dureranno «settimane, non mesi»: «Al momento non è possibile fare previsioni su un'A13 percorribile con due corsie in entrambi i sensi di marcia. Non voglio fare pronostici. Potremo dare indicazioni più precise tra 7-10 giorni, quando il fiume Moesa sarà stato riportato nel suo alveo originario, meteo permettendo. Dopodiché potranno iniziare i lavori di riempimento per la costruzione della strada. Faremo tutto il possibile perché la riapertura della A13 avvenga quanto prima nel mese luglio, ma non possiamo garantire nulla».

Rispondendo alla domanda di un giornalista, Rösti ha inoltre ricordato che l'inserimento di un sistema di prenotazione e l'introduzione di un pedaggio al San Gottardo per gli stranieri «restano esclusi», anche in questa situazione. «Non funzionerebbe. E le misure che prendiamo devono essere proporzionate».

Il capo del DATEC si augura che i suoi omologhi all'estero possano in qualche modo muoversi per informare la loro popolazione sulla situazione e aiutino, in questo modo, nella gestione del traffico. Jürg Röthlisberger ha precisato che gli utenti della strada vengono attualmente già informati della chiusura dell'A13 al confine e sulle autostrade, tramite cartellonistica. «Il Passo del Sempione può sopportare un certo carico supplementare».

La conferenza stampa si è conclusa con una domanda sugli aiuti economici che Berna ha intenzione di elargire ai Grigioni per far fronte alla difficile situazione attuale: «La Confederazione fornisce assistenza sussidiaria, laddove necessario. La questione è in mano a Canton Grigioni, a cui spetta dire di cosa ha bisogno. In ogni caso, i contatti con il Governo federale sono costanti».

Rösti ha pure sottolineato come il divieto di circolazione notturno e domenicale per i camion verrà mantenuto. Una misura in tale ambito è però allo studio: l'USTRA sta esaminando la possibilità di autorizzare il trasferimento notturno dei camion dal centro di controllo situato a sud delle Alpi (a Bodio, ndr.) a quello collocato a nord (a Erstfeld, ndr.) e viceversa. La misura interesserebbe 450 mezzi pesanti per direzione, che attualmente trascorrono la notte nei due centri di controllo. Il loro numero corrisponde grosso modo alla quantità di camion che transitavano dal San Bernardino, ha precisato il direttore dell'USTRA Jürg Röthlisberger. Tale misura provvisoria, ha proseguito l'alto funzionario, non è ancora stata decisa. È ad esempio ancora necessario discuterne con le polizie cantonali.
Correlati