Pandemia

COVID-19: utilizzati meno della metà dei vaccini, gettate dosi per 1,3 miliardi di franchi

Vaccini per 268 milioni sono stati inviati all'estero come aiuto umanitario – Il materiale inutilizzato, per un valore di 1,45 miliardi di franchi, è stato oggetto di «rettifiche di valore»
© CdT/Gabriele Putzu
Ats
06.04.2025 12:30

La Confederazione ha dovuto gettare vaccini contro il Covid-19 per un ammontare di 1,3 miliardi di franchi. In base ai dati dell'Amministrazione federale delle finanze, in Svizzera sono state utilizzate meno della metà della dosi acquistate.

Su richiesta di Keystone-ATS, l'Amministrazione federale delle finanze (AFF) ha confermato i calcoli pubblicati oggi dalla Sonntagszeitung e Le Matin Dimanche.

I domenicali di Tamedia hanno rivelato che tra il 2020 e il 2023, la Svizzera ha acquistato materiale medico contro il Covid per un valore di 2,28 miliardi di franchi. Ad essere effettivamente utilizzato è stato materiale per un valore di 567 milioni, mentre vaccini per 268 milioni sono stati inviati all'estero come aiuto umanitario.

L'AFF ha precisato che il materiale inutilizzato, per un valore di 1,45 miliardi di franchi, è stato oggetto di «rettifiche di valore». Il 90% di queste «rettifiche» ha riguardato vaccini che dovevano essere smaltiti dopo la data di scadenza, ciò che corrisponde a più di 1,3 miliardi di franchi.

Nessuna informazione sui prezzi

Secondo la Sonntagszeitung, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha smaltito da solo circa 20 milioni di dosi di vaccino. Altri 16 milioni di dosi di vaccino sono rimaste inutilizzate in farmacie, ospedali, studi medici e centri di vaccinazione.

Non si hanno invece informazioni su quanto l'UFSP abbia pagato le dosi di vaccino alle tre aziende farmaceutiche statunitensi Moderna, Pfizer e Novavax. I prezzi e le condizioni di pagamento sono ancora classificate come «confidenziali» e non possono quindi essere comunicati, ha scritto a Keystone-ATS una portavoce dell'UFSP.

Nell'agosto 2022, l'UFSP aveva pubblicato i contratti della Confederazione con i fornitori di vaccini di Covid-19 in forma parzialmente censurata. Questo dopo che fra il 2020 e il 2022, diverse persone avevano richiesto l'accesso ai contratti sulla base della Legge federale sul principio di trasparenza dell'amministrazione.

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