Testimonianze e immagini per dare un senso alle emozioni
Sette persone decedute ed una ancora dispersa. Case e rustici travolti dalle frane. Strade spazzate via. Un intero territorio ferito, sfigurato. Col passare del tempo le ferite, anche mortali, inferte dalla devastante alluvione del 29 e 30 giugno scorso al territorio e alla popolazione dell’Alta Vallemaggia pian piano si rimargineranno. E anche i ricordi di com’erano prima d’allora la Bavona e la Lavizzara, lentamente, si affievoliranno. Ma per tenere vivo nella mente e nel cuore quanto capitato in sole sei ore di piogge che definire eccezionali è poco ci hanno pensato Fiorenzo Dadò e Cristina Ferrari. Il granconsigliere e la giornalista hanno infatti appena dato alle stampe «Vallemaggia devastata», un volume di 344 pagine arricchito da 320 illustrazioni a colori e dalle testimonianze di chi quella tragedia l’ha vissuta sulla propria pelle.
Le voci della gente
«Si tratta di un cosiddetto instant book scritto con la collaborazione della gente dell’Alta Vallemaggia e dedicato a alle vittime dell’alluvione e alle loro famiglie», ha sottolineato Cristina Ferrari nel presentare il volume pubblicato da Armando Dadò Editore e che si può acquistare in tutte le librerie del cantone al prezzo di 36 franchi (eventuali ricavi saranno versati al fondo «Lavizzara e Bavona, ricostruiamo insieme»). «Vogliamo che questo libro sia un trait d’union tra le generazioni. Una testimonianza di quello che è successo anche quando le ferite si saranno rimarginate», le ha fatto eco Fiorenzo Dadò. «Mi ricordo - ha aggiunto il grancosigliere legato indissolubilmente alla sua Bavona - i giovani e gli anziani che nelle ore immediatamente successive alla tragedia si sono armati di pale e badili ed hanno iniziato a liberare le strade dal fango e dai detriti. Alcune delle loro testimonianze sono raccolte in questo libro». Un libro che, come detto, raccoglie 320 foto in gran parte messe a disposizione dalla popolazione dell’Alta Vallemaggia.
Alle radici della disgrazia
«Immagini che vanno alle radici di questo tragico avvenimento e che fanno riemergere quelle emozioni vissute poco meno di sei mesi fa. Con il nostro libro abbiamo proprio voluto dare un senso a quelle emozioni», ha aggiunto Dadò. Emozioni vissute evidentemente anche dalla sindaca di Cevio, Wanda Dadò, per la quale è importante non dimenticare quanto è successo. Proprio per questo, ha evidenziato il suo omologo di Lavizzara Gabriele Dazio, il volume è tanto importante per tutta la comunità.