Giustizia

Abusi, un appello certo e uno molto probabile

L’imputato condannato lo scorso novembre a 12 anni di carcere per abusi sulla figliastra ha impugnato la sentenza e il caso approderà alla CARP – Quasi certamente andrà in secondo grado anche l’uomo condannato martedì, sempre a 12 anni, per essersi approfittato della figlia adottiva
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
14.03.2025 21:30

Non si è ancora chiusa la vicenda giudiziaria del 56.enne cittadino spagnolo del Luganese condannato lo scorso novembre a odici anni di carcere per aver abusato della figliastra. In questi giorni, infatti, l’uomo – attualmente detenuto nelle strutture carcerarie – ha inoltrato formale dichiarazione di appello contro la sentenza pronunciata dalla Corte delle Assise criminali presieduta dalla ex giudice Francesca Verda Ciocchetti (a latere Giovanna Canepa Meuli e Aurelio Facchi). Il suo legale, l’avvocato Pascal Frischkopf, aveva inoltrato richiesta di trasmissione delle motivazioni scritte della sentenza, avanzando così una formale dichiarazione di appello. Le stesse, contenute in 161 pagine, erano state trasmesse alle parti lo scorso 30 gennaio ed erano state firmate da un giudice a latere (Canepa Meuli) «in luogo e vece» di Verda Chiocchetti, destituita dal Consiglio della magistratura il 10 dicembre scorso. Ottenute le motivazioni, l’avvocato difensore ha inoltrato dichiarazione di appello alla Corte di appello e revisione penale.

La Corte delle assise criminali, lo ricordiamo, aveva confermato l’atto d’accusa della procuratrice pubblica Anna Fumagalli – pur infliggendo una pena più alta di quella richiesta dall’accusa, ossia dieci anni –, e condannato l’imputato a dodici anni di reclusione per aver abusato della figliastra dal novembre 2014 al novembre 2023. Toccamenti e rapporti sessuali, tentati e consumati, anche più volte al mese. Il quadro familiare, aveva rilevato la Corte, era contraddistinto da «un dominio esercitato dall’imputato sulla giovane vittima». Pesanti le accuse a carico dell’uomo: atti sessuali con fanciulli (ripetuti, consumati e tentati), ripetuta coazione sessuale e ripetuta violenza carnale. Gli abusi, dai primi toccamenti fino a rapporti sessuali completi, sono iniziati quando la vittima aveva solo dodici anni e avvenivano anche giornalmente. La vittima – costituitasi accusatrice privata e rappresentata dall’avvocato Letizia Vezzoni – era stata intimidita con aggressioni verbali e fisiche, mentre i suoi movimenti e i contatti con il mondo esterno erano stati controllati attraverso dispositivi informatici. Dal canto suo l’imputato ha negato qualsiasi addebito e ha chiesto il proscioglimento. Dei rapporti sessuali, ha raccontato l’uomo, sono avvenuti ma consensualmente, ma solo nell’ambito di una relazione sentimentale che, a suo dire, sarebbe iniziata nel 2021 con la figliastra già maggiorenne. Una tesi che non ha minimamente convinto la Corte di primo grado.

«Un agire mostruoso»

Il caso ha importanti analogie con quello approdato in un’aula penale proprio questa settimana, pure sfociato in una condanna a dodici anni di carcere e caratterizzato dalla mancanza di credibilità, secondo i giudici, dell’imputato. In questo caso l’uomo alla sbarra, un 67.enne del Luganese, era stato riconosciuto colpevole di abusi nei confronti della figlia adottiva, perpetrati per almeno un decennio, fra il 2012 e il 2023. Anche in questo caso, l’uomo ha ammesso unicamente dei rapporti sessuali (a sue dire consenzienti) nell’ambito di una «deviata» storia d’amore tra i due, iniziata quando dopo che la vittima – patrocinata da Demetra Giovanettina – aveva compiuto 16 anni. La Corte delle assise criminali composta dal giudice Amos Pagnamenta e dai giudici a latere Filippo Monaci e Paolo Bordoli non gli ha creduto: «La sua colpa – ha sottolineato Pagnamenta durante la motivazione orale della sentenza – è di inaudita gravità e il suo agire è stato mostruoso». Il 67.enne, lo ricordiamo, è stato arrestato dopo il processo e posto in carcerazione di sicurezza. Il suo difensore, l’avvocato Matteo Genovini, inoltrerà con ogni probabilità annuncio di appello.

In questo articolo:
Correlati