Area industriale, «si prosegua con il riordino»
«La scelta operata dal Comune di mantenere la pianificazione al riparo da iniziative edilizie che potrebbero seriamente compromettere la pianificazione in fieri o comunque renderne più arduo lo svolgimento appare pienamente condivisibile». Il Tribunale cantonale amministrativo (Tram) - con sentenza del 23 aprile, ma pubblicata solo negli scorsi giorni come appreso dal Corriere del Ticino - ha respinto il ricorso presentato da quattro aziende (fra proprietarie ed affittuarie di una parte dei terreni per complessivi 189 mila metri quadrati ad ovest della linea ferroviaria di Castione). Le ditte chiedevano di annullare la Zona di pianificazione (Zp) adottata nel febbraio 2022 dal Municipio, per tre anni, con l’obiettivo di evitare «un’ulteriore compromissione del territorio considerato». In quel comparto, ricordiamo, sorgeranno da fine 2027 anche le moderne Officine FFS che sono in ogni modo escluse dal perimetro della misura di cui stiamo discutendo.
In continua evoluzione
La Zp, in pratica, comprende quasi tutti i fondi al di là dei binari che oggi sono inseriti nella zona industriale J1. Di cosa si tratta? Di un provvedimento conservativo, nel senso che si mira a scongiurare che la pianificazione in atto o «in procinto di essere intrapresa venga ostacolata o comunque sia influenzata negativamente da un uso del territorio contrastante col suo indirizzo», spiegano i giudici. Una prima Zp, a Castione, era stata istituita nel 2009. Nel frattempo, tuttavia, il quadro è completamente cambiato e sono stati condotti ulteriori studi anche in collaborazione con i preposti uffici cantonali: «L’assetto pianificatorio di tale zona, approvato l’ultima volta nel 2002 (quando fu accolto il Piano regolatore; n.d.r.), necessita di essere aggiornato e adeguato alle mutate esigenze».
La revisione della pianificazione è dunque «giustificata» dal punto di vista della modifica delle circostanze. Non solo è stata inaugurata nel 2010 la stazione TiLo ma, come detto, fra alcuni anni verrà messo in esercizio lo stabilimento produttivo da 580 milioni di franchi che darà lavoro a 360 collaboratori e ad un’ottantina di apprendisti. «Per gli interventi che prevede (una nuova rete di distribuzione del traffico, la riorganizzazione della mobilità lenta, concetti energetici innovativi, una riconsiderazione relativa al concetto di evacuazione delle acque, ecc.) avrà importanti conseguenze sul futuro assetto pianificatorio della vicina zona J1 (pari a più di 322 mila metri quadrati; n.d.r.)».
«Spiegazioni chiare»
Il Tram ritiene che il Comune di Arbedo-Castione abbia spiegato in modo «sufficientemente chiaro e circostanziato i contenuti, le motivazioni e gli obiettivi della misura avversata, che concerne un comparto ampio e strategico, il cui disciplinamento a livello pianificatorio si connota per la sua complessità». Il Municipio ha pertanto in mente una strategia che va oltre la Zp e con intendimenti che rispondono all’interesse pubblico. Affinché ci possano essere uno sviluppo ordinato e una pianificazione razionale del territorio, la quale «costituisce un preciso mandato costituzionale all’indirizzo dell’ente pubblico (...). Da respingere di conseguenza le critiche volte a mettere in dubbio la necessità di adottare il provvedimento, secondo cui le attività presenti nel comparto industriale di Castione già concretizzerebbero gli indirizzi della scheda V6 del Piano direttore cantonale». Sulla base di queste considerazioni il Tram ha mostrato il pollice verso alle argomentazioni addotte dalle quattro aziende. Ricorso respinto e Zona di pianificazione confermata.