Caos al TPC: «Nessun rimprovero va mosso alla segretaria»

Niente mobbing, e neppure violazioni dei doveri di servizio. La conferma della destituzione di giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti non è l’unica decisione presa in questi giorni dalla Commissione di ricorso sulla Magistratura in relazione alla cosiddetta vicenda denominata «Caos al Tribunale penale cantonale (TPC)». L’organo presieduto da Franca Galfetti Soldini ha stabilito martedì che nulla può essere imputato alla segretaria del TPC, accusata appunto di mobbing nei confronti di una collega.
Un addebito, questo, già cassato dalla Commissione amministrativa del Tribunale d’Appello, la quale aveva però rilevato «aspetti di minore gravità, che hanno portato all’adozione di un provvedimento disciplinare di competenza della Commissione stessa. Ossia di una multa di 1.000 franchi. Ebbene, la decisione era stata impugnata dalla legale della segretaria, l’avvocata Raffaella Martinelli Peter. Come detto, la Commissione di ricorso sulla Magistratura ha dato torto alla Commissione amministrativa del Tribunale d’Appello annullando il provvedimento. Si chiude quindi uno dei filoni della vicenda che ha scosso il TPC.
Come ricorderete, la Commissione amministrativa (l’autorità di nomina per i collaboratori del Tribunale penale) si era basata sugli elementi agli atti» e «sugli accertamenti preliminari» svolti dall’avvocata Maria Galliani su mandato del Governo, i quali si erano concentrati esclusivamente sul rapporto professionale tra le due segretarie del TPC (il CdT ha potuto appurare che i giudici in questione non sono stati sentiti per l’allestimento del rapporto).
Oltre alla sanzione disciplinare, ora annullata, «quale misura di natura organizzativa volta ad alleviare le tensioni in seno al TPC», la Commissione amministrativa aveva disposto, «con l’accordo dell’interessata e raccolto il consenso del Ministero pubblico», il suo trasferimento in seno alla Magistratura inquirente, e questo a partire dal lo scorso 1. gennaio.